Moto & Scooter
Abbiamo provato la RC211V di Rossi!
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Pochi minuti per assaporare il Nirvana del motociclista, un’arma invincibile dalla quale non ci si vorrebbe separare mai. La bella tra le belle, sedotta e abbandonata dal pilota più forte al mondo
Spende parole di stima per tutti Shogo Kanaumi, attuale project leader della Honda RC211V. Ciascuno dei team presenti nel paddock della MotoGP merita una menzione, non fosse altro per le “umbrella girl”! Con sorniona ossequiosità, tuttavia, mai conviene che il capolavoro di tecnica creato dal suo staff di ingegneri concretizza il massimo del massimo.
Noi tutti, però, lo sappiamo. Lo sanno bene anche quei piloti concorrenti che hanno invano tentato l’arrembaggio al titolo mondiale, oltretutto accompagnati dalla sventura di essere nati nella stessa generazione del poco meno che invincibile binomio Vale/RC211V. Così è stato finora, cosa succederà nel 2004 chi può dirlo, visto che separazione c’è stata e nuova unione si farà.
In questo periodo di latenza sentimentale, approfittando dei cuori infranti, abbiamo provato a sedurre la signorina abbandonata, e, udite udite, ad ottenere un’uscita insieme! La più bella ed affascinante creatura mai realizzata dalla HRC si è concessa a Barcellona stavolta, al Montmelò. Come sapete la provammo già lo scorso anno e perfino noi, che non siamo piloti ma semplici tester, abbiamo apprezzato quel 10/15% in più di prestazioni “all inclusive” che il reparto corse Honda ha dichiarato aver sviluppato in questo frattempo.
Oggi, infatti, quei mezzi manubri così perfettamente angolati hanno fatto spuntare nel casco qualche altro capello bianco, soprattutto per colpa di quello stramaledetto polso destro, gioia e delizia del motociclista, che in questo caso era maldestramente pronto a schiaffare a terra oltre 240 bei cavallini! Indescrivibile.
In questo periodo di latenza sentimentale, approfittando dei cuori infranti, abbiamo provato a sedurre la signorina abbandonata, e, udite udite, ad ottenere un’uscita insieme! La più bella ed affascinante creatura mai realizzata dalla HRC si è concessa a Barcellona stavolta, al Montmelò. Come sapete la provammo già lo scorso anno e perfino noi, che non siamo piloti ma semplici tester, abbiamo apprezzato quel 10/15% in più di prestazioni “all inclusive” che il reparto corse Honda ha dichiarato aver sviluppato in questo frattempo.
Oggi, infatti, quei mezzi manubri così perfettamente angolati hanno fatto spuntare nel casco qualche altro capello bianco, soprattutto per colpa di quello stramaledetto polso destro, gioia e delizia del motociclista, che in questo caso era maldestramente pronto a schiaffare a terra oltre 240 bei cavallini! Indescrivibile.
In pista
A sinistra la maestosa tribuna del Montmelò, a destra del rettilineo un’alta schiera di box. Questa è la cornice e, là davanti, un tecnico del team HRC già di Vale Rossi ci tiene la RC211V in equilibrio, gambe a cavallo della ruota anteriore, proprio come rituale volle per il “dottore”. Il cinque cilindri romba, già al minimo. Prima in alto: partire è gioco da ragazzi. Il difficile è tenere giù il muso, fin dalla pit lane! L’unica vibrazione degna di nota non arriva dal motore, ma dal brivido che corre lungo la schiena. Non per l’emozione, nè per il freddo, piuttosto per l’ansia che ci dà gestire tutta ‘sta rabbia! Il rombo di aspirazione del quattro tempi è acuito dai “tromboncini” di scarico: in proporzione corre più sangue nelle vene. Ma riflettiamo degli aspetti tecnici e torniamo a “lavorare”: la coppia motrice sembra avere andamento piatto. La RC tira forte almeno da 8 a 15.000 giri al minuto, regime di potenza massima a cui segue il taglio di potenza del limitatore: perfetto, tanto la curva del grafico scende, facendo scemare gli oltre 240 cavalli vapore.
Il cambio elettronico fa si che gli inserimenti di rapporto superiore siano manovra da gas aperto: una roba da libidine allo stato puro. La corsa dell’acceleratore è breve, eppure sembra infinita quando, ruotando la manopola destra, l’iniezione di carburante si trasforma in potenza, in esplosiva trazione, tanto che ci sembra difficile ipotizzare d’averla mai spalancata totalmente. La sensazione è che la bestia che guidiamo voglia prendere sempre il sopravvento, con immensa autorità… perbacco, ma che manico hanno i Rossi, i Biaggi, i Gibernau!
Anche a fine rettilineo ci manca il fiato: la frenata “radiale”, complici i dischi in carbonio, è una roba da tuta anti G. In staccata, pur instaurando subito feeling con la leva al manubrio destro e la sua progressività d’intervento, sarebbe opportuno un grosso periodo di apprendistato per assuefarsi alla straordinaria potenza decelerante; il risultato pratico è che in fondo al rettilineo dei box siamo molto più fermi di quanto ipotizzassimo ad inizio staccata.
Rispetto allo scorso anno la RC211V, azzardando un parere da miseri tester di moto stradali, sembra meno maneggevole, per questo più stabile. Forse è meno incline ad inserirsi in curva, ma granitica nella percorrenza, fase che (al pari dell’uscita), beneficia della docilità acquisita a seguito dell’inedito meccanismo di controllo dello sterzo, stroncando ogni scuotimento dei manubri, anche nelle accelerazioni in rettilineo con l’anteriore in evidente galleggiamento. Il perno del forcellone è stato spostato in altezza: il posteriore è solido, forte, venendo incontro alla nostra incapacità di amministrare al meglio così tanta veemenza. Insomma, la Honda RC211V è probabilmente la moto più bella ed equilibrata che esista: vincerà di nuovo nel 2004? Verrà sostituita con il 6 cilindri? … chissà che mamma Honda non tiri fuori dal cilindro pure un V3!
Dati tecnici
Motore: Quattro tempi raffreddato a liquido, DOHC cinque cilindri venti valvole. Cilindrata 990 cc.Potenza massima: oltre 240 CV a 15.000 giri/min.
Ciclistica: telaio a doppio trave, cerchio anteriore da 17”, posteriore da 16,5”. Sospensioni: anteriore forcella teleidraulica con steli da 47 mm, posteriore nuovo forcellone con monoammortizzatore Pro-Link.
Dimensioni: lunghezza 2.050 mm, larghezza 600mm, interasse 1.440mm, peso: poco superiore ai 145kg.
Capacità serbatoio: 24 litres
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