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Aprilia RSV Nera: il test in pista

il 26/09/2003 in Moto & Scooter

Siamo già scesi in pista per saggiare le doti della più esclusiva tra le bicilindriche di Noale. Grandi emozioni per una moto dal prezzo sontuoso: 35.000 euro

Aprilia RSV Nera: il test in pista



Saranno solo 200 le unità numerate e certificate, che saranno vendute solo in rete (tramite il sito Aprilia) e daranno all’acquirente la possibilità di entrare in un club privilegiato fatto di moto raffinate e servizi aggiuntivi. La neonata iniziativa si definisce Dream Series: fare parte di questo club vuol dire essere proprietari di moto uniche, indossare abbigliamento tecnico dedicato, ricevere una serie di “memorabilia” di vario genere, come sarà possibile pure essere ospite e “parte” del Team Aprilia Racing in un week-end di gare della MotoGP, giorni nei quali si vestirà di abbigliamento ufficiale Aprilia: costo omnicomprensivo € 35.

000 circa...



Più leggera almeno di 10 chili rispetto alla RSV 1000 R factory, che costa circa 17.000 Euro, la Nera vanta sovrastrutture in carbonio, compreso il serbatoio omologato TUV, cerchi OZ forgiati in lega di magnesio, primo caso con omologazione per un modello di serie, che sono più leggeri di 1,9 kg se paragonati a quelli in alluminio; uno scarico di serie con silenziatori in titanio, che contribuisce al rispetto delle specifiche Euro2, oltre ad un sistema completo Aprilia Racing Akrapovic destinato all’uso in pista. Alla lista di migliorie vanno aggiunte la piastra di sterzo in Ergal, che è ricavata dal pieno, e la viteria, che è parte in Titanio parte in Ergal.




Il motore V60 Magnesium + vede la nuova lavorazione meccanica CNC delle teste, in sostanza i condotti sono stati lavorati e lucidati “a controllo numerico”, mentre i pistoni hanno il riporto in Bisolfuro di Molibdeno, cosa che li rende altamente scorrevoli; la potenza “dinamica” aumenta di 2 kW, guadagnando 500 giri al minuto: il valore massimo dichiarato è pari a 141,4 CV ad un regime di 10.000 giri, laddove il picco della coppia, invariato come valore, comunque si attesta 250 più in alto, a 7750 giri.
La prima Nera in vendita sarà bandita all’asta su E-Bay ed il ricavato sarà devoluto ad una organizzazione no-profit: per le restanti le prenotazioni in rete, presso il sito Aprilia, sono già iniziate.

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Abbiamo tra le mani il manubrio della Nera “kittata” di sistema Akrapovic; siamo sul guidato tracciato di Adria. Uscendo dalla pit lane ci sono un primo tornantone a sinistra, poi, scalando tre marce dopo un rettilineo, una staccata da effettuare in chicane: la moto guizza tra le gambe in impostazione, poi i manubri fagocitano la linea ideale di percorrenza ed uscita della curva. Il livello di appagamento sale. Altro tornante, ma a destra, altra staccata secca. Previa percorrenza di controcurva a destra, da effettuarsi col motore in tiro, pif-paf ed introduzione in successione di quattro curve a sinistra, con la penultima stretta in ingresso da un accenno di chicane.



Chiude il giro una “rampa” a destra, prima del rettilineo del traguardo: la Nera tende ad uscire a “testa alta”, ma lo sbacchettamento non spaventa, piuttosto fa lievitare l’adrenalina in circolo! Si arriva alla staccatona: il minor peso ci induce a chiudere senza frenare, aspettando di farlo arrivati ancor più sotto curva, pena una catastrofica caduta di velocità in fase d’inserimento; l’impianto radiale Brembo è esemplare quanto a potenza, progressività e feedback, con la frizione antisaltellamento che ci consente snocciolare tre marce in rapidissima, veemente successione.



La Nera esalta, diverte e, accipicchia, sembra godere essa stessa! Fatica? Quasi zero! Meraviglia delle meraviglie, i 16 kg in meno a disposizione fanno il loro “porco” effetto… Eccome! Guidiamo pur sempre una 1000, moto di relativa mole, ma entriamo in curva lesti e precisi come un bisturi, tuttavia sempre con la possibilità di correggere le imprecisioni. Già, tutto sembra consentito: la ciclistica asseconda la sensibile riduzione di peso: che goduria tuffarsi nelle esse raccordandole ginocchia a terra! E il motore trae d’impaccio, forse più scorrevole della R Factory agli “intermedi”: cambiamo marcia ai 10.000 giri o poco più, sebbene in uscita di curva le proverbiali proprietà di coppia del bicilindrico diano una certa motricità al posteriore anche con un rapporto di troppo… Una considerazione: la Nera costa tanto, forse più del giusto, ma l’abbondanza di emozioni è significativa: fate voi.

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