Moto & Scooter
Vee Two Squalo 944i.e. Special
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Una “special di serie”, prodotta in pochissimi esemplari ed ulteriormente personalizzata dalla tedesca “Silent Hektik”, testimonia come i progetti di buona fattura e realizzati con gusto resistano anche all’inesorabile scorrere del tempo
di Daniele Massari
Diversi anni or sono, la special australiana con motore Ducati che vediamo ritratta in queste foto, veniva descritta dalla stampa internazionale come una delle poche motociclette, realizzate in piccola serie e destinate alla commercializzazione, che avevano attinto dalla catena di produzione della Casa di Borgo Panigale per la scelta della motorizzazione più idonea. Accanto a questa “Squalo”, prodotta dal team australiano della Vee Two, nell’ormai lontano 1997 (se pensiamo alla vita media di un modello, sei anni sono ormai un abisso) il panorama motociclistico delle “special di serie” proponeva la Bimota Mantra e poche altre realizzazioni, il più delle volte prototipi unici. Ora, sebbene questa Squalo non abbia fatto registrare volumi di vendita miracolosi, è pur vero che ci è capitato di trovarne una alla recente edizione della Ducati Speed Week di Zeltweg, a dimostrazione del fatto che una piccola serie numerata è pur sempre stata commercializzata, e che la passione di chi vuole una motocicletta unica non viene appagata nemmeno con l’acquisto di un mezzo prodotto in soli 17 esemplari in tutto il mondo, e venduto nel 1997 a non meno di 15.500 dollari.
Per la precisione, questa Squalo è la numero 8 uscita dalla catena di produzione dell’azienda di Perth, ed è stata esposta nell’A1 Ring di Zeltweg come testimonial dei sistemi di alimentazione ad iniezione elettronica Silent Hektik (www.silent-hektik.com), prodotti in Germania ed ottimizzati per i propulsori bicilindrici di un po’ tutte le marche. Come se non bastasse, è stata anche arricchita con accessoristica di livello elevatissimo, ed è l’unica del parco circolante a “vestire” una livrea interamente in fibra di carbonio, realizzata dalla Carbon Dream.
Per la precisione, questa Squalo è la numero 8 uscita dalla catena di produzione dell’azienda di Perth, ed è stata esposta nell’A1 Ring di Zeltweg come testimonial dei sistemi di alimentazione ad iniezione elettronica Silent Hektik (www.silent-hektik.com), prodotti in Germania ed ottimizzati per i propulsori bicilindrici di un po’ tutte le marche. Come se non bastasse, è stata anche arricchita con accessoristica di livello elevatissimo, ed è l’unica del parco circolante a “vestire” una livrea interamente in fibra di carbonio, realizzata dalla Carbon Dream.
Un team prestigioso
La realizzazione di questa motocicletta si deve alla cooperazione di alcuni nomi prestigiosi del mondo delle due ruote: a partire dall’apporto dell’ideatore, il motorista Brook Henry, la progettazione della Squalo si è poi avvalsa dell’apporto di Kensei Sato, titolare della blasonata Over, azienda produttrice di telai che si è interessata della produzione della ciclistica nella sua interezza (comprese piastre, supporti e pedane). Infine, le sovrastrutture sono state ideate dalla matita del designer inglese John Keogh, cui è spettato l’arduo compito di progettare una livrea dalle forme aggressive e ricercate, che a tutt’oggi non appare datata.
La Squalo, a partire dalla sua messa in produzione, è stata proposta secondo tre modalità di commercializzazione: la prima prevedeva l’acquisto della motocicletta intera, per un costo di circa 15.500 dollari, del tutto pronta a circolare su strada. Con una cifra nettamente inferiore (non oltre i 9.000 dollari), il possessore di qualunque Ducati 900 SS avrebbe, però, potuto acquistare il kit aftermarket, che includeva telaio, sovrastrutture e fanaleria ma non prevedeva il propulsore. Infine, gli “smanettoni” più incalliti potevano ordinare la Squalo nell’allestimento 944 SP, che è la base della special oggetto di questo articolo e che si differenzia per la cilindrata maggiorata (944cc contro i 904 della versione standard), per le sospensioni White Power interamente regolabili e per i cerchi differenti, oltre che per un propulsore derivato direttamente dalla versione “gara” ed accreditato di oltre 100 CV alla ruota.
La Squalo, a partire dalla sua messa in produzione, è stata proposta secondo tre modalità di commercializzazione: la prima prevedeva l’acquisto della motocicletta intera, per un costo di circa 15.500 dollari, del tutto pronta a circolare su strada. Con una cifra nettamente inferiore (non oltre i 9.000 dollari), il possessore di qualunque Ducati 900 SS avrebbe, però, potuto acquistare il kit aftermarket, che includeva telaio, sovrastrutture e fanaleria ma non prevedeva il propulsore. Infine, gli “smanettoni” più incalliti potevano ordinare la Squalo nell’allestimento 944 SP, che è la base della special oggetto di questo articolo e che si differenzia per la cilindrata maggiorata (944cc contro i 904 della versione standard), per le sospensioni White Power interamente regolabili e per i cerchi differenti, oltre che per un propulsore derivato direttamente dalla versione “gara” ed accreditato di oltre 100 CV alla ruota.
La nostra special
Il propulsore di questa Squalo è il canonico bicilindrico ad L raffreddato ad aria e con distribuzione desmodromica a due valvole che equipaggia numerosi modelli Ducati.
La cilindrata, come già detto, è cresciuta sino a quota 944cc grazie al kit “Big Bore” prodotto dalla stessa Vee Two (con nuovi cilindri, pistoni di diametro maggiorato e rapporto di compressione portato ad 1:10,7), ma il reparto trasmissione non ha subito modifiche di sorta.
Le differenze che consentono, però, a questo bicilindrico, di erogare una potenza dichiarata di ben 105 CV, riguardano la lucidatura artigianale dei condotti di aspirazione delle testate, l’impianto di scarico dotato di silenziatori in titanio e, soprattutto, il montaggio dell’impianto di alimentazione ad iniezione elettronica della Silent Hektik, che utilizza corpi farfallati da 45mm abbinati all’air box di serie, e garantisce incrementi di potenza sostanziosi con la garanzia di un prodotto che vanta l’approvazione del TUV tedesco.
Dal punto di vista ciclistico, al mirabile telaio a traliccio in tubi ovali di alluminio di grande sezione, realizzato dalla Over, sono state abbinate delle sospensioni Showa interamente regolabili: all’anteriore, la forcella è del tipo upside-down con steli da 43 mm, mentre al retrotreno un mono regolabile controlla le oscillazioni del forcellone, anch’esso a traliccio. I cerchi, entrambi da 17”, sono degli splendidi VV Germany pentarazze scomponibili, in alluminio forgiato, abbinati all’impianto frenante Brembo serie oro, che annovera un doppio disco flottante con pinze a quattro pistoncini all’avantreno, ed un’unità fissa da 230mm con pinza a 2 pistoni sulla ruota motrice.
Dal punto di vista ciclistico, al mirabile telaio a traliccio in tubi ovali di alluminio di grande sezione, realizzato dalla Over, sono state abbinate delle sospensioni Showa interamente regolabili: all’anteriore, la forcella è del tipo upside-down con steli da 43 mm, mentre al retrotreno un mono regolabile controlla le oscillazioni del forcellone, anch’esso a traliccio. I cerchi, entrambi da 17”, sono degli splendidi VV Germany pentarazze scomponibili, in alluminio forgiato, abbinati all’impianto frenante Brembo serie oro, che annovera un doppio disco flottante con pinze a quattro pistoncini all’avantreno, ed un’unità fissa da 230mm con pinza a 2 pistoni sulla ruota motrice.