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Buell S1 White Special

il 18/05/2003 in Moto & Scooter

Andare in pista “all’americana”, vuol dire scendere tra i cordoli con le Buell: sacrificare alcune doti tipiche delle moto tradizionalmente da pista, in cambio di sensazioni uniche, che solo queste bicilindriche sanno regalare

La special che presentiamo questa settimana è dedicata a tutti quelli che non credono che si possa andare in pista con tanto gusto anche “all’americana”: ed a tutti quelli a cui piacciono le sfide, quelli che se gli dici “ma lascia perdere” puoi star tranquillo che non si fermeranno più.

Così, può capitare che una ricercatissima Buell S1 White Lightning (è praticamente, ormai, un modello da collezionisti) immatricolata nel 1998, finita mezza distrutta a causa di un brutto incidente, venga acquistata per pochi Euro da un appassionato caparbio, che in questo caso di chiama Massimo Iori. E può capitare anche che il nuovo proprietario, per niente demoralizzato dalle condizioni in cui versa il suo acquisto, decida di dargli nuova linfa, e di trasformarlo assecondando le proprie aspirazione e, in fondo, le inclinazioni naturali del mezzo.

Così, affidata alle cure preziose del Team del Bike Hospital di Reggio Emilia, e della Concessionaria Harley-Davidson Onorio Moto del capoluogo emiliano, la S1 White di Massimo, da bozzolo informe si è trasformata in una meravigliosa farfalla, che si aggira, di tanto in tanto, per i raduni “da appassionati”, quelli riservati ai cultori del bicilindrico americano.
E a chi non abbia ben chiara l’idea di cosa vuol dire scendere in pista col motore che pompa e vibra, i rapporti corti ed il baricentro alto, avrei voluto far vivere il sorpasso di cui sono stato vittima, sul circuito di Adria, in sella ad una Firebolt nel corso dello scorso Buell week-end. Un boato sordo, dall’esterno, a tutto gas, ed una scia di scintille è tutto ciò che ricordo della White che mi aveva sorpassato: che era, neanche a farlo apposta, proprio quella di Massimo!

L’aspetto estremamente racing della S1 White Special è accentuato dall’assenza dei gruppi ottici: essendo un mezzo che calca esclusivamente gli asfalti delle piste, sono stati eliminati indicatori di direzione, fanaleria e specchi retrovisori, ed è stato ridisegnato il profilo del codino: e vedere una tabella portanumero al posto del fanale anteriore fa decisamente un gran bell’effetto.
Il propulsore, tuttavia, non è stato modificato radicalmente: nuovo filtro dell’aria K&N nella scatola di Carbon Dream, carburatore Mikuni da 42mm e scarico 2 in 1 Supertrapp sono più che sufficienti per portare questo Twin da oltre 1200cc ad una potenza massima di ben 100 CV. Se per motore e trasmissione non si registrano modifiche sostanziali, è nel reparto ciclistico che la S1 ha richiesto un aggiornamento radicale, anche a causa dei danni causati dall’incidente di cui è stata vittima.



Così, sulle piastre artigianali è stata installata una forcella White Power ultraregolabile, con steli da 43mm; ma è al retrotreno che troviamo il lavoro più importante: qui, al posto dell’esile forcellone posteriore originario, è stato installato un monobraccio RAM abbinato al mono Wilbers con nuovi leveraggi, regolabile anch’esso. Abbinati alle nuove sospensioni, troviamo i due bei cerchi Marchesini pentarazze in magnesio, per ridurre il peso delle masse non sospese e dunque l’effetto giroscopico, ed aumentare la rapidità nei cambi di direzione.



L’impianto frenante è anch’esso molto professionale: all’anteriore troviamo un doppio disco PFM con pinze a sei pistoncini, mentre sulla ruota motrice (dove compare un pneumatico slick con sezione da 180) agisce un disco Brembo fisso.
Tra l’accessoristica utilizzata spicca la strumentazione digitale abbinata al contagiri originale analogico, e l’ammortizzatore di sterzo regolabile GCB.

Motore: bicilindrico a V di 45° raffreddato ad aria, 1203cc; albero motore Buell Race, a camme Andrews, testate modificate artigianalmente; accensione elettronica Buell Race, lubrificazione a carter secco, carburatore Mikuni da 42mm, filtro dell’aria artigianale; impianto di scarico 2 in 1 Supertrapp. Trasmissione primaria a catena, secondaria a cinghia dentata, cambio a cinque rapporti; potenza dichiarata 100 CV .
Ciclistica: telaio Buell S1 White Lightning, piastre di sterzo artigianali. Sospensione anteriore: forcella White Power, steli da 43mm, forcellone monobraccio RAM con monoammortizzatore Wilbers. Freni: anteriore a doppio disco PFM da 320 mm con pinza a 6 pistoncini; posteriore a disco fisso Brembo. Cerchio anteriore e posteriore: Marchesini pentarazze.
Accessori: Ammortizzatore di sterzo GCB; semimanubri, serbatoio Buell S1, sella artigianale, pedane arretrate Buell Race. Puntale artigianale, parafango anteriore Carbon Dream, codino artigianale, scatola filtro Carbon Dream.
Finiture: Verniciatura Moto Design, colore “Bianco-Blu”.

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