Moto & Scooter
Anteprima: Moto Guzzi Breva V 750 IE
Poco più di due anni sono passati dall'avvio dell'operazione rilancio della Moto Guzzi da parte del Gruppo Aprilia, ma finalmente il primo dei nuovi prodotti promessi è arrivato: è una 750 bicilindrica che punta in alto ed ha le qualità per farlo
di Luigi Rivola
Ivano Beggio alla presentazione della Guzzi Breva
Breva è un vento: il vento che spira da sud sul Lago di Como e che soffia via le nubi riportando il sereno.
Breva è una moto, nata a Mandello, in riva al Lago di Como, nello storico stabilimento della Moto Guzzi, primogenita di una nuova generazione creata per riportare la grande industria lombarda alla gloria di un tempo.
Nel celebre film "Chocolat", quando spirava il vento da nord la protagonista ricordava le sue origini nomadi e provava l'irresistibile impulso di partire per una destinazione ignota. A Mandello, quando spira il vento da sud la Guzzi dimentica trent'anni di pesanti umiliazioni, sente rombare il bicilindrico con cui Stanley Woods "distrusse" e conquistò gli Inglesi al Tourist Trophy nel 1935, rivede la capigliatura crespa del mitico Omobono Tenni, ricorda lo stupore del mondo davanti al suo 8 cilindri e pensa al futuro. Ecco perché la nuova 750 si chiama Breva.
Mentre le Breva si formano, pezzo dopo pezzo, sulla linea di montaggio dell'antica fabbrica di Mandello, restaurata con passione, con grande rispetto e col suo innegabile istinto industriale da Ivano Beggio, sul lago deve soffiare ininterrottamente il vento del sud, per ricordare ancora il passato, ma anche per cacciare definitivamente via le nuvole che lo hanno offuscato per tanti anni.
Come rinunciare al romanticismo quando si parla di un pezzo di storia italiana come quello scritto dalla Moto Guzzi? Pensate: hanno provato a demolirla in tutti i modi, e in fondo distruggere un marchio è infinitamente più facile che renderlo celebre. Con la Guzzi semplicemente non è stato possibile. Tanti altri marchi grandiosi, parimenti bistrattati, hanno ceduto e sono scomparsi dalla scena, la Guzzi no: è rimasta a Mandello caparbiamente ed ora è pronta a riguadagnare il tempo perduto.
Ragazzi, che vi piacciano, o no i bicilindrici, che viaggiate su una giapponese o su una tedesca, non importa: se siete appassionati di moto, mettete le spalle a sud e soffiate tutti assieme: la Guzzi lo merita.
La Breva 750 arriva con un nome augurale, ma portando anche un significativo e concretissimo messaggio: La Moto Guzzi, quel ramo secco che stava per essere definitivamente tagliato, oggi ha un bilancio in pareggio: le vendite negli ultimi due anni sono cresciute e i ritocchi apportati dalla nuova gestione tecnica e finanziaria alla gamma esistente hanno dato buoni risultati. Con la Breva non si punta più a ridurre le perdite, ma si marcia verso l'utile, verso nuovi investimenti, verso nuovi modelli e, chissà, verso le corse, per riprendere un discorso malauguratamente interrotto nel lontano 1957.
La Breva è già in produzione e a giorni inizierà la distribuzione alla riqualificata rete di concessionari Moto Guzzi. Il prezzo fissato è competitivo: 7.600 €, pari a 14.715.000 ex-lire, il giusto incentivo per scegliere una moto che si presta un po' a tutti gli usi: è cittadina, turistica a medio e largo raggio, esploratrice di sentieri accessibili, tranquilla per le passeggiate domenicali e sufficientemente grintosa per un po' di sano divertimento sportivo.
L'estetica è volutamente classica, anche se la moto si inserisce nel moderno filone naked: è estremamente razionale per essere ergonomica per due persone e il massimo dell'originalità che si concede sono le forme arrotondate e allo stesso tempo spigolose del serbatoio. Le forme classiche si fanno sempre apprezzare, sono una sicurezza, ma forse un po' di appeal in più non sarebbe stato male.
Anche le tinte puntano al classico: colori scuri, metallizzati, seriosi, che testimoniano la ricerca dell'eleganza, più che la voglia di colpire l'occhio. Attualmente sono disponibili tre versioni: rosso, grigio argento e nero.
Nutrita la gamma di accessori originali disponibili: dalle valigie laterali rigide da 30 e 40 litri, al borsone da serbatoio, al cavalletto centrale, al parabrezza maggiorato. Chicca di pregio, la sella "Lady", dedicata al pubblico femminile e ribassata a 76 cm da terra. Come uno scooter, meglio di uno scooter.
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Il motore V 750 IE rappresenta la visione in chiave moderna del tipico bicilindrico a V trasversale Guzzi. Al progettista è stato affidato il compito di rendere questo motore affidabilissimo, sufficientemente brillante, non inquinante ed economico d'uso: un compito impegnativo che ha svolto partendo da una base collaudata ma non esente da difetti, in particolare derivanti da un cambio rumoroso e spesso non sufficientemente preciso, da un'erogazione caratterizzata da buchi, da vibrazioni sensibili e da emissioni non in linea con le normative in via di applicazione.
La chiave di volta del rinnovamento del propulsore è stata l'adozione di un sistema di alimentazione ad iniezione elettronica dell'ultima generazione con due corpi farfallati di 36 mm di diametro e iniettori che spruzzano il carburante direttamente sopra la valvola di aspirazione. La verifica e l'ottimizzazione continua della miscela aria-carburante sono affidate ad una centralina che elabora in tempo reale le informazioni provenienti da sensori di temperatura del motore, del flusso d'aria aspirata, della pressione atmosferica e della posizione delle farfalle. Inoltre la sonda Lambda che si trova nel tubo compensatore dell'impianto di scarico catalizzato di serie analizza i gas in uscita e provvede ad una ritaratura costante della carburazione. A monte del sistema di iniezione c'è una nuova scatola filtro di grande dimensioni, dotata di "risuonatore di Helmotz" per ridurre le emissioni sonore senza penalizzare il rendimento del motore.
Anche gli alberi a camme, i pistoni e relativi segmenti, nonché l'impianto di lubrificazione sono stati ridisegnati, così come l'intero apparato di trasmissione, reso più affidabile, preciso e silenzioso.
La ciclistica è caratterizzata da un telaio tubolare d'acciaio a doppia culla scomponibile e da sospensioni tradizionali. Il freno anteriore è un monodisco di 320 mm con pinza Brembo serie Oro a quattro pistoncini differenziati e contrapposti. Le ruote hanno cerchi in lega a tre razze di 17". Il peso dichiarato è di 182 kg a secco.
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La prima cosa che nota chi, come il sottoscritto, non è stato dotato da Madre Natura di adeguata altezza, è che in sella alla Breva si sta con grande sicurezza per la possibilità di poggiare i piedi a terra senza prodursi in difficili e seccanti equilibrismi. E questo già con la sella normale, che è 3 cm più alta di quella chiamata "Lady" (a me sembra che oggi non si trovino donne sotto il metro e ottanta, ma forse sbaglio...).
La seconda sensazione che si sente "sottomano" da fermo (ma anche in movimento a bassa velocità) è di una certa pesantezza dello sterzo, dovuta alla forte inclinazione della forcella. È una sensazione che corrisponde alla realtà, ma che scompare del tutto appena si raggiunge la normale velocità di marcia.
La posizione di guida è corretta, comoda, con un buon inserimento del corpo all'interno del veicolo, ma anche una sufficiente e indispensabile libertà di movimento. In marcia si avverte subito la tipica ruvidezza del motore Guzzi, che si manifesta soprattutto fino a 4000 giri, ma è una ruvidezza apparente, che stupisce solo perché nessun altro motore ha questa caratteristica di funzionamento, che la Guzzi potrebbe brevettare, se è vero che la Ducati e la Harley Davidson hanno brevettato il loro tipico "sound".
La guida è innanzitutto facile. La Breva si lascia portare in giro, piegare, aizzare, frenare, con una naturalezza quasi unica: risponde all'acceleratore con brio e non manifesta mai un buco di erogazione, anzi esibisce una sorprendente capacità di ripresa fin dai più bassi regimi e sopra i 5000 giri frulla che è un piacere, prestandosi, nel limite dei suoi 48 CV (giusto quelli che servono per prendere la patente A libera da limiti a 21 anni) ad una guida briosa perfettamente assecondata da una ciclistica precisa, neutra e sicura in ogni situazione.
La frenata è potente, ma il monodisco non può vantare il feeling del doppio disco, mentre si fa apprezzare molto il disco posteriore, mai esuberante e mai carente. Chi teme la "coppia di rovesciamento" del motore longitudinale con trasmissione a cardano si tranquillizzi: la Breva non fa scherzi: si limita ad ondeggiare - poco - quando si sgasa da fermo.
La novità che più impressione è il cambio: le cinque marce si snocciolano in successione e si scalano come mai è successo su una Guzzi della serie V: sembra il cambio di una plurifrazionata giapponese e desterà molta invidia a Monaco di Baviera...
Ciò che va modificato è l'arco di sterzata, attualmente troppo ampio per una moto da usare molto anche in città, ma Ivano Beggio ha già dato disposizioni in tal senso.
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Motore: a 4 tempi, 2 cilindri a "V" trasversale di 90°, raffreddamento ad aria, alesaggio e corsa 80 x 74 mm, cilindrata 744 cc; distribuzione ad aste e bilancieri con due valvole per cilindro. Rapporto di compressione 9,6:1; alimentazione a iniezione elettronica. Accensione elettronica. Lubrificazione a carter umido. Avviamento elettrico.
Trasmissione: trasmissione primaria ad ingranaggi; frizione a dischi multipli a secco, cambio a cinque marce.Trasmissione finale ad albero con giunto di cardano.
Ciclistica: telaio a doppia culla scomponibile in tubi d'acciaio. Inclinazione cannotto di terzo 28°; avancorsa 109 mm. Sospensione anteriore a forcella teleidraulica con foderi inferiori e steli di Ø 40 mm; sospensione posteriore a forcellone oscillante in alluminio con due ammortizzatori laterali simmetrici. Ruote: cerchi in lega leggera pressofusa a tre razze con pneumatici 110/70-54H 17" anteriore e 130/80-65H 17" posteriore. Freni: anteriore a disco in acciaio di Ø 320 mm con pinza a 4 pistoncini differenziati e contrapposti; posteriore a disco in acciaio di Ø 260 mm con pinza a singolo pistoncino.
Dimensioni (in mm) e peso: interasse 1449 mm; lunghezza 2170 mm; larghezza 720 mm; altezza 1190 mm; altezza sella 79 mm; luce a terra 176 mm. Peso a secco 182 kg. Serbatoio del carburante da 18 litri.
Prestazioni dichiarate: potenza 48,28 CV (35,5 kW) a 6800 giri. Coppia 54,7 Nm a 3600 giri.
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