Moto & Scooter
Dodge Tomahawke V-10
Una mostruosità partorita dalla Casa Statunitense e presentata al Salone di Detroit: in propulsore è lo stesso della sportiva Viper, e le ruote sono quattro. Eppure è una motocicletta…
di Daniele Massari
Motore “ottomilaequalcosa”, cavalli da far arricciare l’asfalto, con tanti cilindri che per contarli ci vogliono due mani… La Viper, sportiva di punta di Casa Dodge, ha sempre affascinato gli appassionati di motori, sin dal giorno della sua presentazione. Un mezzo non per tutti, probabilmente la “muscle-car” per eccellenza.
E se… no, non è possibile.
O forse si? Se prendiamo i muscoli della muscle-car e li mettiamo ad una moto? Viene fuori la più brutale “muscle-bike” che anche il più folle dei progettisti abbia potuto immaginare. Perché sebbene l’America ci abbia abituati alle sue colossali “V8 Motorcycles” ed alle varie Boss Hoss, e la Honda ci abbia turbati con le sue cruiser sei cilindri boxer, qui si trascende dal reale.
Occhio. Qui nessuno vuol fare polemica, ché prima di criticarla, chi scrive, una mostruosità del genere vorrebbe proprio poterla guidare. E’ certo, però, che ci vuole un bel coraggio a mettere un propulsore automobilistico a 10 cilindri a V di 90° (per un totale di 8277cc) in quello che dovrebbe essere un progetto motociclistico.
Che poi, a ben guardare, questa Concept Bike chiamata Dodge Tomahawk V-10 presentata il 6 gennaio scorso al North American International Auto Show di Detroit, non ha neanche molto di motociclistico: le ruote sono quattro, gemellate a due a due ed in grado di raggiungere inclinazioni di ben 45°, ed il telaio è interamente costituito dal mastodontico propulsore, già di per sé enorme nel panorama automobilistico…
Inutile dire come un aggeggio del genere sia in grado di polverizzare ogni record immaginabile su una moto di serie: 500 CV a 5600 giri/min, 712 Nm a 4200 giri, una velocità massima di oltre 480 km/h possono far rabbrividire anche i più coraggiosi. Resta la rassicurante certezza che difficilmente un veicolo di tal fatta lo vedremo in giro…
8277 i cc cubi del propulsore, dieci cilindri a V di 90° con potenza di oltre 500 CV. Due soli i rapporti della trasmissione finale, che è affidata ad una doppia catena .
Per tenersi dritti su quest’arma ci vogliono non due ma quattro ruote, appaiate ed unite da un sistema di sospensioni che garantiscono ai cerchi di inclinarsi, secondo il metodo di guida motociclistico, sino ad un’angolazione massima di 45°.
I grandi forcelloni oscillanti sono ancorati direttamente al propulsore, rivestito da una scocca in alluminio e disposto longitudinalmente con funzione interamente stressata, ed oscillano grazie a due monoammortizzatori.
L’impianto frenante è composto da quattro dischi perimetrali dal ciclopico diametro di 508 mm, e forniti di due pinze a quattro pistoncini su ciascuna delle unità anteriori, e di una sola pinza sulle posteriori.
A fronte di tali cifre, di un interasse di ben 1930 mm, di una lunghezza complessiva pari a 2590 mm, di un peso che non è dichiarato ma è facilmente immaginabile, e di un propulsore che certamente non sarà parco nei consumi, ci si chiede quanti metri di autonomia consenta il minuscolo serbatoio da 12,5 litri…
Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.
Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.
Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.