Moto & Scooter
Suzuki GSF 600 Bandit
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Dalla metà degli Anni '90 è nei piani alti delle classifiche di vendita europee, e fra le Naked è un’icona della categoria. Rinnovata nel 2000, ha le carte in regola per un futuro ancora molto roseo
La Suzuki, è stata la prima a credere fermamente nella rinascita del filone naked e dalla metà degli anni Novanta, con diverse serie di modelli articolati in varie cilindrate, si è guadagnata di diritto un posto al sole nel settore. Di moto concettualmente ispirate alle free-ride in voga negli Anni '70, nel catalogo dell'industria giapponese, infatti, ce ne sono davvero per tutti i gusti e tra queste, una “famiglia”, per carattere, prezzo, fruibilità e soddisfazione d’utilizzo, è diventata l’icona della categoria.
Si tratta della serie GSF Bandit che, nata nel '91 con la 400 cc per il mercato nipponico e successivamente evolutasi in diverse cilindrate, pur restando lontano dalle luci della ribalta, in Europa sta “tenendo banco” da quasi un decennio. La più gettonata della famiglia e leader nelle vendite nel nostro continente, ovviamente, è la GSF 600 - oggetto di questa prova - che, rinnovata in numerosi componenti importanti nel 2000 e allestita anche in versione semicarenata (S), costa 6.879 Euro franco concessionario con due anni di garanzia integrale.
Un prezzo d’acquisto, competitivo anche a confronto con quello dei maxiscooter e che, per la semplicità d’utilizzo e le qualità tecniche, per la sicurezza e le notevoli gratificazioni assicurate nella guida dalla 600 Bandit, oggi, per molti utenti praticanti e potenziali rappresenta un’occasione ancor più ghiotta che in passato.