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Renault Kouranos 125

il 22/10/2002 in Moto & Scooter

Non è un dejavù, bensì l’interpretazione “secondo Renault” di uno degli scooter midi più originali sul mercato. Forme inconsuete, funzionalità e una buona dotazione di serie i suoi assi nella manica



Tipologia – E’ un midi, cioè uno scooter dalle dimensioni abbastanza compatte, ma in grado di ospitare un passeggero. L’indole del Kouranos è eminentemente cittadina.
Caratteristiche generali – In questa versione (esiste anche 250) lo scooter Renault ha doti utilitarie: consumi e massa molto contenuti, prestazioni non brillanti ma sufficienti a star davanti alle auto nello scatto al semaforo. È più protettivo dello scooter da cui deriva (il Benelli Velvet 125), grazie a un piccolo parabrezza sagomato.



Prezzo – basso. Si risparmia sulle cromature e il listino ringrazia: 3.280 Euro franco concessionario.
Colori – verde metallizzato, argento, nero.
I concorrenti - Innumerevoli. Segnaliamo: Honda Dylan 125, Yamaha Teo's / MBK Doodo 125, Piaggio Skipper 125, ma rispetto a questi...



L’originalità per Renault è un simbolo e dovendo scegliere un partner non poteva che optare per Benelli (nella gamma Renault Sport è presente anche una versione della rivoluzionaria Adiva, che prende il nome parlante di Fulltime). Come il Velvet, il Kouranos ha un modo particolare di coniugare sportività, eleganza e funzionalità. Inutile girarci intorno: può anche non piacere, ma di certo non è uguale agli altri.



Come anticipato, il midi Renault rinuncia alle cromature, e si distingue per un aspetto hi-tech e moderatamente sportivo. Le finiture alternano il nero all’argento satinato: nero è anche il plexiglass del parabrezza. Insomma, si dà un’aria cattivella ma senza prendersi troppo sul serio. La ruota anteriore da 13”, oltre a migliorare la stabilità irrobustendo l’avantreno, visivamente conferisce importanza a tutta la parte anteriore.



A Bordo - sul sellone generosamente imbottito il fondoschiena non può lamentarsi; solo, nonostante le dimensioni non siano quelle di un compatto, le ginocchia dei più alti vanno a urtare il retroscudo.
Il parabrezza devia discretamente i flussi d’aria, riparando per lo meno il petto.
Capacità di carico – nella media: il vano sottosella ha dimensioni abbastanza abbondanti (tiene un casco anche integrale e qualche altro oggetto, come guanti, antifurto e cellulare). Tuttavia non ci sono altri cassettini sfruttabili.
Strumentazione – E’ ben disegnata e facilmente leggibile: di ciò che serve davvero non manca nulla.



Dati: motore monocilindrico 4 tempi, raffreddato ad aria, distribuzione SOHC, 2 valvole, alesaggio per corsa 53,7x54,8 mm, cilindrata 124,02 cc, 10,86 cv/8000 giri, coppia 12 Nm/6750 giri, alimentazione a carburatore. Telaio a traliccio triangolare in tubi d’acciaio con doppia culla inferiore. Sospensione anteriore: forcella idraulica a braccio disassato con steli da 33 mm, escursione ruota 90 mm; posteriore motore oscillante con due ammortizzatori idraulici regolabili. Freni: anteriore a disco da 220 mm con pinza a doppio pistoncino, posteriore a disco da 220 mm. Pneumatico anteriore: 120/70-13”, posteriore130/70-12”. Lunghezza 1.950 mm, altezza sella 818 mm, interasse 1.397 mm. Peso a secco 126 kg, capacità serbatoio 11,7 l.



Commento – Tutto nella norma: forse con la potenza massima si poteva far meglio. Buono invece il valore della coppia motrice. I concorrenti più aggiornati tuttavia montano unità raffreddate a liquido con distribuzione a quattro valvole. Bene la ciclistica, non tanto per le quote, piuttosto usuali (apprezzabile comunque la scelta della ruota anteriore da 13”), quanto per la qualità dei componenti (marcati Paioli e Ceriani). Rassicurante la scelta del disco posteriore, anche se di piccole dimensioni.

 

 



Non c’è molto da rimproverare, anzi. Certo, non ci si deve lasciar ingannare dal look aggressivo: il Kouranos è di animo tranquillo, e il suo interesse è quello di consumar poco (25 km/l sono un traguardo agevolmente raggiungibile anche nel ciclo urbano), pur concedendo lo spunto necessario a non farsi tamponare dalle auto lanciate sulle extraurbane all’ora di cena (un automobilista con la pasta che si fredda è sempre pericoloso).

La stabilità sul dritto è lodevole: il midi italo-francese è ben piantato a terra. I limiti emergono quando si cerca la piega, a causa di un avantreno un po’ gommoso (la forcella è troppo morbida e va in crisi se sottoposta a sforzi eccessivi). Su pavè, buche e dossi il Kouranos se la cava egregiamente, grazie alla sospensione posteriore d’ampia escursione. Convincente la frenata, anche quando si viaggia a pieno carico: gli spazi d’arresto sono contenuti e la ruota posteriore si blocca difficilmente.

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