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Suzuki SV 650 S

il 27/08/2002 in Moto & Scooter

Quest’anno, ha la forcella regolabile nel precarico molla, nella guida è molto versatile e intuitiva e il motore, per carattere e prestazioni, è veramente “OK”.

In pochi anni, la Suzuki SV 650, si è guadagnata la fama d’essere una delle migliori moto “entry level” di media cilindrata esistenti in commercio e nella versione S, quella con semi manubri e cupolino, una delle bicilindriche dal “sapore” sportivo più appagante per piloti inesperti e per chi, già “navigato”, vuole fare un po’ di tutto e divertirsi spendendo poco.

Quest’anno, oltre la nuova ed elegantissima livrea argento metallizzato e per migliorare l’efficacia d’azione nella guida di stampo sportivo, la Suzuki V2, si è arricchita della regolazione per il precarico molla della forcella e, ad un convincente prezzo di 7226 Euro franco concessionario, praticamente invariato rispetto lo scorso anno e con due anni di garanzia integrale, per molti motociclisti praticanti o potenziali può rappresentare la moto “giusta”. Sottoposta ad una “dura” prova, infatti, la SV 650 S versione 2002, ha saputo regalarci notevoli soddisfazioni e gran divertimento, nella guida da passeggio, come nella conduzione sportiva d’attacco, confermandosi un’ottima e affidabile compagna d’avventura motociclistica.

 Per chi vuole iniziare l’attività agonistica, oppure, soltanto vivere l’emozione di corse in circuito vere senza spendere un patrimonio, poi, c’è la Suzuki SV 650 S Cup; un trofeo monomarca dove, in piena sicurezza, si può dare libero sfogo al desiderio di forti emozioni e imparare i trucchi della guida sportiva estrema.

Nel design, la SV 650 S, si propone con forme sinuose, ben calibrate e che sanno coniugare molto bene sportività ed eleganza; per questo motivo e indipendentemente dall’età anagrafica, a prima vista la Suzuki V2 piace a molti. Il cupolino dal profilo arrotondato e con accattivante doppio faro con anabbagliante poliellissoidale, il serbatoio appoggiato sulle direttrici del telaio d’alluminio e il piccolo e appuntito codino con sella a due piani, infatti, sono “cose note” e d’intonazione sportiva, ma, gestite in modo da non enfatizzare troppo l’aggressività dell’aspetto della moto, per non intimorire e dare alla 650 S una personalità estetica molto amichevole.

 Un fatto quest’ultimo, ben sottolineato dalle quattro livree monocromatiche (argento, blu, nero e giallo metallizzati) in cui la moto è allestita e che, con nobile sobrietà, possono soddisfare i gusti estetici di un’utenza moticlistica decisamente ampia. La qualità della componentistica e la finitura, poi, non fanno gridare “al miracolo” ma, nell’ambito delle moto “economiche”, la SV 650 S è sicuramente collocabile ai vertici della categoria.

Le parti di plastica della carrozzeria, sono ben accostate e il serbatoio ribaltabile all’indietro e con asta di sostegno, agevola parecchio le operazioni d’ordinaria manutenzione alla parte alta del propulsore. Le componenti meccaniche e tecniche a vista, sono ben verniciate e rifinite e, per ridurre il peso e impreziosire la moto, nell’allestimento, l’alluminio prevale alla grande sul vile metallo.

Sotto il profilo progettuale, la SV 650 S é assolutamente identica al modello naked e, nonostante la lontana somiglianza d’alcuni elementi tecnici con la Monster, come il disegno a traliccio del telaio e il propulsore V2 di 90°, è la più ricercata della categoria. L’ossatura, è completamente in tubi ovali ed elementi fusi d’alluminio e, in tema di rigidità e resistenza alle sollecitazioni in qualsiasi situazione d’utilizzo, non lascia adito a dubbi d’alcun genere. L’interasse di 1415 mm, raggiunto con l’adozione di un massiccio forcellone in lega leggera e la geometria dello sterzo (cannotto 25°, avancorsa 100 mm), poi, evidenziano come i tecnici, nella realizzazione della moto, hanno ricercato l’ottimale compromesso tra maneggevolezza e tenuta di strada che permettesse a tutti gran facilità di controllo nella guida.

Il reparto sospensioni, invece, per ovviare ad una taratura un po’ troppo soffice della forcella dimostrata dai modelli precedenti, quest’anno, presenta la novità dell’adozione della regolazione a cursore nel precarico molla, mentre, la sospensione progressiva posteriore con ammortizzatore idraulico già registrabile, non ha subito variazioni. Ben degno di moto di superiore cilindrata e prestazioni, infine, è il comparto ruote e freni che, con tre potenti e ben modulabili dischi, con cerchi in lega leggera da 17” e con coperture radiali che offrono un buon gripp e non si consumano subito, permette davvero gran sicurezza e facilità di gestione della moto nella guida.

 Il motore, per terminare l’argomento tecnica, è il bicilindrico a V con cambio a 6 marce di più recente progettazione nella categoria e quello con il carattere più sportivo e appagante. Irreprensibile in termini d’affidabilità, ha un’architettura a V di 90° che consente un’ottima equilibratura e non necessita di un albero antivibrazioni ausiliario. Il raffreddamento a liquido e la distribuzione a doppio albero a camme in testa con 8 valvole, i cilindri d’alluminio con riporto superficiale al nichel-carburo di silicio e i pistoni fusi in conchiglia, l’alimentazione a doppio carburatore a depressione di grosso diametro e con voluminoso airbox, infine, chiudono un quadro meccanico complessivamente d’elevato valore tecnico.

Compatta nelle dimensioni e ben proporzionata nel volume delle varie parti, la SV 650 S, appare come una sportiva stradale davvero ben fatta sin dal primo approccio in sella dove, anche il pilota alle prime armi, si troverà subito a proprio agio. La posizione di guida offerta dalla Suzuki 650, infatti, è di stampo supersport ma, senza eccessi, con il peso del corpo ben distribuito tra i non troppo bassi e ben angolati semimanubri, la sella leggermente inclinata in avanti ma poco distante dal suolo e le pedane moderatamente arretrate.

 Il risultato di una simile conformazione, è una gran padronanza del veicolo offerta al pilota sin dal primo contatto e che nell’utilizzo, poi, si traduce in divertimento e sicurezza d’azione nelle più diverse situazioni di guida; ad andatura turistica, come nella conduzione sportiveggiante. Un bel quadro, quest’ultimo, completato da un ponte di comando efficiente e con un cruscotto migliorabile nel design ma, completo e ben leggibile nelle informazioni e da efficaci comandi a pedale in lega leggera e con pedane rivestite di uno strato di gomma antiscivolo. Soltanto discreta, invece, è l’accoglienza riservata al passeggero che, a bordo della SV, di positivo trova una sella sufficientemente ampia e un comodo appiglio nel maniglione retrosella rivestito di morbida gomma ma, di contro, dispone di pedane piuttosto alte e avanzate e, in sintesi, poco confortevoli per affrontare lunghi viaggi senza affaticamento delle estremità.

In tema di fruibilità, infine, la bicilindrica Suzuki non tradisce le aspettative che questo tipo di moto può suscitare; sotto la sella del passeggero, c’è un portaoggetti che consente la custodia dell’antifurto meccanico e ti una tuta antipioggia leggera, mentre, sul bordo inferiore del codino, ci sono i piolini per ancorare con corde elastiche una borsa al posto del “secondo” e l’applicazione di un portapacchi aftermarket non sembra un’operazione difficoltosa.

Se l’aspetto sportivo stradale e la centrata posizione in sella della SV 650 S, a motore spento promettono molto, alla prova nei fatti, nella guida, le aspettative generate sono ampiamente confermate e definire questa Suzuki come una delle moto più interessanti nel rapporto prezzo/soddisfazione tra quelle attualmente in circolazione nella categoria; non è per niente esagerato. Per farsi conquistare dalla “naturalezza” di guida offerta dalla SV 650 S e instaurare con “lei” un immediato feeling, infatti, basta fare un paio di volte il giro dell’isolato e vi sembrerà come “vostra” da sempre. Il peso contenuto e il corpo snello, la maneggevolezza elevata ma non estrema, le sospensioni soffici e la frenata ben gestibile, sono i contenuti motociclistici che, da sempre, garantiscono gran soddisfazione nella guida in città, come nell’extrubano e, la Suzuki 650, li possiede.

Se alla “ricetta”, poi, aggiungiamo la facilità di comprensione dei limiti e un motore davvero “ok” per carattere e prestazioni; è come fare “Bingo” e il divertimento nella guida, con la Suzuki V2, diventa una certezza. Docile nella risposta ai comandi del pilota, ma, tuttaltro che priva di personalità nella reazione e dotata di una notevole polivalenza d’utilizzo, in città, la SV è un valido mezzo antitraffico dove, fatta “la mano” su una frizione un po’ brusca nell’intervento, permette di svicolare tra le auto incolonnate con la spontaneità di uno scooter e la sicurezza d’arresto che soltanto una moto “vera” può dare. Il cupolino, poi, protegge bene fino ad oltre 150 km/h e l‘irreprensibile stabilità in rettilineo, dimostrata dalla moto anche stando “spianati” sul serbatoio alla velocità massima (220 km/h indicati a 10.000 giri), permettono serene e veloci trasferte autostradali; per raggiungere la località turistica dove trascorrere una giornata di relax, oppure il percorso preferito per cogliere forti emozioni nella guida sportiva.

 In quest’ultimo frangente d’utilizzo della moto, infatti, grazie ad un propulsore sorprendente nel vigore dell’erogazione della potenza (70CV) e della coppia da 6.000 giri e con il coonforto di una tenuta di strada complessivamente ottima e migliorabile soltanto nella risposta delle sospensioni su asfalto sconnesso e nelle staccate violente, la SV 650 S è un vero “peperino”, capace, sulle tortuose strade collinari e di montagna, di divertire piloti di qualsiasi esperienza motociclistica e di mettere in difficoltà anche moto dalla “caratura” sportiva e prezzo ben superiori.

Motore: a 4 tempi, bicilindrico a V di 90°, raffreddamento a liquido, alesaggio e corsa 81x62,6 mm, cilindrata 645 cc, rapporto di compressione 11,5:1; distribuzione a doppio albero a camme in testa e 4 valvole per cilindro; lubrificazione forzata a carter umido. Alimentazione: 2 carburatori Mikuni BDSR39; capacità serbatoio 16 litri di cui 2,4 di riserva. Accensione elettronica digitale, 1 candela per cilindro. Avviamento elettrico.
Trasmissione: primaria a ingranaggi a denti diritti; frizione multidisco in bagno d’olio con comando meccanico; cambio a 6 rapporti; finale a catena.
Ciclistica: a traliccio in tubi ovali e piastre fuse in alluminio, inclinazione asse di sterzo 25°, avancorsa 100 mm. Sospensione anteriore: forcella teleidraulica con steli da 41 mm e regolabile nel precarico molla, escursione130 mm; sospensione posteriore: progressiva con ammortizzatore idraulico regolabile nel precarico molla su 7 posizioni, escursione ruota 125 mm. Ruote: anteriore tubeless in lega leggera, pneumatico radiale 120/60-17”; posteriore tubeless in lega leggera, pneumatico radiale 160/60-17”. Freni: anteriore a doppio disco da 290 mm, pinze a 2 pistoncini paralleli; posteriore a disco da 240 mm, pinza a pistoncino singolo.
Dimensioni e peso: interasse 1415 mm, lunghezza 2070 mm, larghezza 760 mm, altezza sella 805 mm. Peso a secco 185 kg.
Prestazioni: potenza 70 CV (51,5 kw) a 9000 giri, coppia 6,3 kgm (61,7 Nm) a 7400 giri.
Omologazione Euro-1: si’

 

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