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Marzo 2002: per il mercato è Primavera

il 18/04/2002 in Moto & Scooter

Il primo trimestre del 2002 mostra una confortante ripresa, dopo il tonfo dell'anno scorso. Cauto ottimismo degli operatori, ma per i 50 cc si spera solo negli incentivi

Marzo 2002: per il mercato è Primavera
Le dieci moto (e scooter) più vendute in Italia nel primo trimestre del 2002

di Luigi Rivola


Le abbondanti lacrime versate alla fine del 2001 dagli industriali e dagli importatori di moto in Italia hanno commosso i motociclisti di casa nostra, che appena si è sciolta la neve per le strade si sono precipitati dai concessionari, portafoglio alla mano, ad acquistare nuovi modelli.
Così il mercato motociclistico del 2002, iniziato col segno meno in gennaio e risalito in attivo a febbraio, a fine marzo ha chiuso ancora in attivo, riportando la gioia e l'ottimismo nelle vetrine dei concessionari e nelle stanze dei bottoni delle industrie, dove c'è chi, col mercato, si gioca la carriera e i benefit.


In verità il totale delle immatricolazioni al termine del primo trimestre è ancora preceduto dal segno "meno": negli stessi tre mesi del 2001 furono immatricolati 98.323 motocicli, di cui 61.774 scooter e 36.549 moto, mentre ora il totale è di 94.486 immatricolazioni, di cui 55941 scooter e 38545 moto. Il saldo negativo è quindi di 3.837 unità, pari ad un calo del 3,9%, ma possiamo tranquillamente affermare che in realtà si tratta di un pareggio, visto che il totale del 2001 è definitivamente consolidato, mentre quello del 2002 risente e risentirà ancora per alcuni mesi, dei ritardi di trasmissione dei dati dalle Motorizzazioni periferiche alla Motorizzazione centrale.


Analizzando l'andamento del trimestre, si vede che lo scooter targato è in netta ripresa: aveva chiuso gennaio a -33%; si era impennato a febbraio con un +11,9% e in marzo ha denunciato una perdita dell'1,3%, che probabilmente diventerà - a numeri consolidati - un lieve attivo.
Insomma, il mercato va piuttosto bene, decisamente meglio di quanto le Cassandre avevano annunciato, e va addirittura benissimo per le motociclette tradizionali, che continuano ad aumentare a dispetto di chi, qualche anno fa, preannunciava la loro estinzione a causa del boom dello scooter. Dal 1 gennaio al 31 marzo la crescita complessiva è del 5,5% e la maggioranza dei concessionari è pronta a giurare - stando al Centro Studi Promotor - che è solo l'inizio.

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Il momento magico della motocicletta si evince dalla lettura della classifica dei dieci modelli più venduti in Italia nel corso del primo trimestre 2002. Negli ultimi anni, protagonista assoluto di questa classifica era lo scooter, ora invece le moto si fanno largo e conquistano spazi importanti.
Honda SH 150 e Piaggio Beverly 200 occupano i primi due posti, ma al terzo - sorpresa - c'è la Honda Fireblade 900, ossia una moto sportivissima e piuttosto costosa, che mai un analista di mercato avrebbe pensato di trovare sul podio. Pensate tra l'altro che fra il totale delle vendite della CBR 900 e dello scooter SH 150, leader assoluto, il divario è di sole 1100 immatricolazioni!
Nei primi dieci modelli più venduti a fine marzo 2002 troviamo 6 scooter e 4 moto; il rapporto rimane invariato estendendo la classifica ai primi venti: 12 scooter e 8 moto, vale a dire che in questa classifica il totale delle moto equivale al 67% del totale degli scooter, valore percentuale che curiosamente trova conferma nelle vendite complessive del primo trimestre del corrente anno, dove le immatricolazioni di moto corrispondono al 69% delle immatricolazioni di scooter.


Ad un mercato del targato stabile e tendente al positivo si contrappone il collasso perdurante di quello degli scooter 50. Nei primi tre mesi del 2002 la perdita è stata del 23,13% rispetto al corrispondente e già tragico periodo del 2001; allora le industrie consegnarono alle concessionarie 47.500 miniscooter, quest'anno ne hanno consegnati 36.172. Trattandosi di "sell-in", ossia di vendite dal produttore alla rete distributiva, e non al cliente finale, il dato ha un valore non assoluto: alle minori consegne potrebbe infatti corrispondere un incremento di vendite rispetto allo scorso anno, e bisognerà attendere alcuni mesi per verificarlo.
Per il momento, tutti gli operatori del settore attendono con ansia e con speranza l'effetto dei nuovi incentivi varati dal Governo per favorire l'acquisto di "ciclomotori a basso impatto ambientale". Si attendeva un rilancio già alla fine di marzo, ma questo non è arrivato, forse anche perché - come asserisce il Centro Studi Promotor - risulta che solo il 70% dei concessionari abbia applicato tempestivamente la nuova e favorevole disposizione di legge.

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