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Nuova Honda Deauville 650

il 31/03/2002 in Moto & Scooter

Modifiche importanti ma non sostanziali per questa moto versatile, comoda e affidabile, adatta sia al turismo a largo raggio, che all'uso quotidiano

Nuova Honda Deauville 650
La capienza delle borse laterali è stata incrementata


di Daniele Massari




Sembra la stessa moto dell’anno scorso, ma non lo è. Perché la Honda ha evoluto la Deauville sulla base dell’esperienza fatta con la prima versione (in listino dal 1998), ed il risultato è un prodotto decisamente maturo, che trae spunto dall’esperienza maturata con modelli come la NTV 650 Revere e la richiestissina Transalp, mossi dallo stesso bicilindrico a V di 52° raffreddato a liquido.

Una moto versatile e “facile”, perché dotata di un propulsore affidabile (che brilla più per regolarità di erogazione che per le prestazioni di punta) e di una ciclistica sincera, particolarmente adatta ad un pubblico adulto, o anche femminile, che cerca la praticità ed ha l’occhio attento all’estetica: borse rigide integrate nell’ampia carenatura, una linea filante e snella ed una generale attenzione alle finiture ne sono la testimonianza più evidente.





Tra le principali modifiche della nuova versione, un gruppo ottico anteriore ridisegnato, borse rigide più ampie, interventi al propulsore, mirati a ridurre rumorosità ed emissioni inquinanti (in linea con le normative Euro 2), e l’ultima evoluzione del sistema di frenata combinata CBS, che permette di far intervenire un pistoncino del freno anteriore nel momento in cui si agisce sul pedale del posteriore.





La Deauville è disponibile in quattro colorazioni, tutte elegantemente monocromatiche: il brillante Pendant Red Metallic, il già visto verde scuro metallizzato (Tasmania Green Metallic), una livrea argento metallizzato (Shield Silver Metallic), ed una bianca, destinata ai vari corpi professionali che utilizzeranno la Deauville. Il prezzo è di 8.350,08 Euro franco concessionario, con garanzia integrale di due anni.






Ad un primo sguardo si può rimanere colpiti dalle forme abbondanti della Deauville, che lascerebbero supporre un propulsore di cilindrata ben maggiore. Le linee sono comunque morbide ed eleganti, grazie anche alle quattro livree monocromatiche.
Nuovo l’ampio gruppo ottico anteriore multi-reflector, così come il parafango anteriore ed il disegno della piastra di protezione dei tubi di scarico, che è cromata ed ha un profilo inedito. Gli indicatori di direzione sono integrati nel cupolino, dotato di un parabrezza in plexiglass non altissimo, ma sufficientemente protettivo. Ben curati alcuni particolari, quali gli specchietti retrovisori ed i blocchetti elettrici, ed altri meno (ad esempio i raccordi dei cablaggi).





Il profilo della Deauville è sottolineato orizzontalmente dal terminale di scarico cromato, che passa sotto la valigia destra, e dalle protezioni a forma di pinna poste sui fianchi dell’ampia carenatura con la funzione di evitarne i danneggiamenti in caso di caduta.





Posteriormente, l’abbondante fanale ingloba gli indicatori di direzione ed è “incastonato” tra le due borse e le pratiche maniglie dedicate al passeggero.
Riuscito, ma forse poco “aggiornato”, il disegno dei cerchi in lega a tre razze. La strumentazione, analogica, è composta da due elementi circolari con funzione di tachimetro e contagiri con sfondo “carbon look”, coadiuvati da una serie di spie di servizio e da un orologio LCD. Non c’è, e se ne sente la mancanza, l’indicatore del livello del carburante: c’è invece la spia, ma non è proprio la stessa cosa, specie quando si viaggia.






Il propulsore della Deauville è lo storico bicilindrico a V di 52° raffreddato a liquido che equipaggiava la NTV 650 Revere, con distribuzione a tre valvole per cilindro, mosse da bilancieri comandati da un albero a camme in testa guidato da una catena, che passa sul lato destro del cilindro posteriore, e a sinistra di quello anteriore. Su ciascuna camera di combustione agiscono due candele, coordinate da un sistema di accensione elettronica digitale transistorizzata. All’alimentazione provvede un doppio carburatore CV da 36mm.





La trasmissione primaria è a ingranaggi, mentre la finale è a cardano; il cambio è a cinque marce, coadiuvato da una frizione multidisco in bagno d’olio che utilizza dischi di materiale diverso ed è stata irrobustita per far fronte allo stress dell’uso quotidiano.
Per ridurre le emissioni inquinanti è stato introdotto il sistema AI che immette, da una nuova sottocamera filtro, un getto di aria fresca direttamente a valle della valvola di scarico, determinando una post-combustione nel condotto che riduce drasticamente gli idrocarburi incombusti e il monossido di carbonio. Questo, insieme ai nuovi catalizzatori ossidanti, permette alla Deauville di rientrare negli standard anti inquinamento della normativa Euro-2.





Il telaio è un doppio trave in alluminio, che sfrutta il motore come elemento stressato. La forcella è un’unità tradizionale con steli da 41mm di diametro e 115mm di escursione, ed è abbinata ad un monoammortizzatore posteriore regolabile nel precarico, e capace di 120mm di escursione.
Il sistema di frenata combinata CBS utilizzato sulla Deauville è una versione evoluta, che permette di azionare, agendo sulla leva al manubrio, ben cinque dei sei pistoncini che agiscono sui dischi anteriori (che, ricordiamo, sono unità da 296 mm dotate di pinze a tre pistoncini), mentre frenando con la leva posteriore si “morde” sul disco da 276 mm (con pinza a doppio pistoncino) e si richiama il sesto pistoncino del reparto anteriore.






Comoda in ogni frangente, la Deauville “coccola” guidatore e passeggero con una sella comoda e ben imbottita ed una posizione di guida riposata e ben protetta dai flussi dell’aria. All’occorrenza è comunque possibile dotare la moto di un parabrezza più alto. Il manubrio è alto ed ampio, e consente un perfetto controllo del mezzo in ogni situazione. Le sospensioni, ovviamente tarate sul morbido, assorbono con efficacia le asperità del manto stradale.
Qualche vibrazione filtra dal basso, nonostante le belle pedane siano rivestite in gomma: ma si tratta di dettagli, in un complesso estremamente positivo dal punto di vista dell’ergonomia e della comodità. Tanto più che la fonte principale di vibrazioni è stata eliminata, spostando l’attacco del terminale di scarico, precedentemente ancorato alla pedana del passeggero, direttamente al telaio.





Una delle novità più importanti della versione 2002 è l’adozione di borse rigide di maggior volume, in modo da ospitare, almeno nel vano sinistro, una valigetta 24 ore od un PC portatile. Così, i due vani sono cresciuti rispettivamente sino ad una capacità di 24 litri (prima erano 18) sul lato sinistro, e 19,5 litri (rispetto agli originari 16,7) su quello destro, dove la presenza dell’impianto di scarico limita lo sviluppo verticale ed impone la presenza di una consistente protezione contro il calore. Un po’ laborioso il sistema di apertura, che richiede necessariamente l’utilizzo della chiave, ma in cambio garantisce una chiusura sicura ed affidabile. Penalizzante, comunque, il fatto di non poterle separare dalla moto.





I vani porta oggetti non finiscono qui, perché ce n’è ancora uno dotato di serratura sul lato destro della carena, sotto al manubrio, ed un altro privo di serratura su quello sinistro. Come optional, è poi possibile richiedere delle borse rigide di capacità maggiore.






Se siete in cerca di emozioni forti, allora non dovreste cercarle nella Deauville, ma è chiaro che questo modello non è nato per chi ama la guida esasperata o addirittura la pista. La media turistica di casa Honda non tradisce le aspettative, a patto che ci si immedesimi nell’utente tipo a cui è rivolta: che è per l’appunto una persona che all’occorrenza macina anche un bel po’ chilometri, con bagaglio e fidanzata al seguito, non cerca accelerazioni brucianti, staccate da brivido o inserimenti in curva al fulmicotone…





La Deauville è una moto sincera, sebbene si apprezzerebbe decisamente una manciata di cavalli in più. Il fatto è che questo bicilindrico è dotato di una curva d’erogazione talmente piatta da sembrare elettrico, e purtroppo la spinta viene meno proprio quando se ne avrebbe bisogno, vedi sorpassi in autostrada. In effetti, la sensazione che si prova in prima e seconda è quella di trovarsi su una moto che difficilmente riserverà qualche sorpresa. Invece, di sorprese la Deauville ne riserva eccome, a patto, appunto, di non volerne forzare la natura: perché, superate le primissime indecisioni, il pilota può prendere confidenza con un mezzo dalla ciclistica intuitiva e “facile”, a dispetto delle dimensioni, che a primo impatto possono sembrare imponenti.





Divertente anche nei percorsi guidati, dove l’unico limite è costituito dalle pedane e dalle borse rigide (che comunque non impediscono di togliersi qualche soddisfazione), la bicilindrica scende facilmente in piega e si ferma con facilità, grazie all’impianto frenante che garantisce manovre d’emergenza in tutta sicurezza e traduce con autorità le pressioni sul pedale, o sulla leva, in spazi d’arresto di tutto rispetto.
Nella marcia autostradale, la Deauville protegge alla perfezione guidatore e passeggero anche alle alte velocità, ed è in grado di mantenere medie molto elevate con consumi tutto sommato contenuti.


Motore: a 4 tempi, bicilindrico a “V” longitudinale di 52°, raffreddamento ad aria, alesaggio e corsa 79 x 66 mm, cilindrata 647 cc, rapporto di compressione 9,2:1; distribuzione monoalbero a camme in testa comandata da catena morse. Tre valvole per cilindro. Lubrificazione a carter umido. Alimentazione con due carburatori VP con diffusore di 36 mm. Accensione elettronica con anticipo digitale. Capacità serbatoio 19,5 litri. Avviamento elettrico.
Trasmissione: primaria a ingranaggi, finale ad albero con giunto cardanico. Frizione a dischi multipli in bagno d’olio. Cambio a cinque marce.
Ciclistica: telaio a doppio trave diagonale in acciaio; inclinazione perno di sterzo 28,5°; avancorsa di 120,5 mm. Sospensione anteriore: forcella teleidraulica a foderi inferiori con steli da 41 mm, escursione 115 mm; sospensione posteriore: forcellone oscillante a due bracci con monoammortizzatore regolabile nel precarico, escursione 120 mm. Ruote: anteriore e posteriore a razze in alluminio pressofuso con sezione a S, pneumatico anteriore 120/70 ZR17”, posteriore 150/60 ZR17”. Freni: anteriore doppio disco da 296 mm con pinze flottanti a tre pistoncini paralleli; posteriore a disco da 276 mm con pinza a doppio pistoncino.
Dimensioni e peso: interasse 1475 mm, lunghezza 2215 mm; larghezza 780 mm; altezza 1260 mm; altezza sella 814 mm. Peso a secco: 228 kg.
Prestazioni: potenza 55,7 CV (41 kW) a 8000 giri, coppia 5,6 kgm (55 Nm) a 6000 giri/min, velocità n.d..
Omologazione Euro-1:
Nuova Honda Deauville 650
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