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Ducati Monster 620 i.e. Dark

il 10/02/2002 in Moto & Scooter

Nella tecnica è nuova dalla “A” alla “Z” e ricalca le sorelle 620 i.e. “standard” e “S” ma, sacrificando pochi dettagli estetici, ha un prezzo vincente. Le performance, la guidabilità e la frenata sono di un “altro pianeta”.

Ducati Monster 620 i.e. Dark


di Eliano Riva, foto Thomas Maccabelli




E il fenomeno Monster; continua! Ebbene si, a quasi otto anni dalla sua presentazione, il “mostro” naked creato da Miguel Galluzzi è più “vivo” che mai e la “pacifica armata” di monsteristi sparsi in tutto il pianeta, nel 2002, crediamo sia destinata a crescere ancora di molte unità. Dopo l’esordio nei Ducati Store della 620 i.
e., in versione “standard e S” lo scorso autunno, ora, arriva anche l’attesissimo modello Dark e la nuova serie delle “piccole” Monster, è completa.
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Richiesta a gran voce dal “popolo” dei monsteristi praticanti e potenziali, la 620 i.e. Dark, costa € 7750 (l. 15.000.000) franco concessionario con due anni di garanzia integrale e, già disponibile presso la rete di vendita Ducati anche in versione depotenziata per “neopatentati” (25 kw), in termini di ricercatezza tecnica e prestazioni, rispetto al precedente modello è definibile come proveniente da un altro pianeta e crediamo possa andare a ruba. Come le altre 620 i.e., la Dark ha un allestimento migliorato ed è completamente rinnovata nel telaio e nella ciclistica, mentre, l’inimitabile propulsore bicilindrico a L di 90° con distribuzione desmodromica, oltre all’aumento di cilindrata ha subito profonde modifiche; offre 9 CV di potenza in più, ha l’alimentazione ad iniezione elettronica ed ha un inedito sistema di scarico catalizzato in grado di superare ampiamente le prossime normative antinquinamento Euro 2.




Per esprimere tutta la propria “monsteristica” fantasia, poi, d’accessori optional dedicati al modello, nei Ducati Store ce n’è a bizzeffe e con gli 550 Euro risparmiati con la Dark sul prezzo d’acquisto, si può già fare molto.






Al primo colpo d’occhio, la 620 i.e. Dark, non sembra diversa dal modello precedente e, per notare le differenze, bisogna avvicinarsi e osservarla con attenzione. L’inconfondibile design da nostrana fun bike, celebre per la spartana crudezza con cui esibisce ogni dettaglio tecnico e che ha reso le Monster un oggetto di culto in tutto il mondo, infatti, è immutato. Il “movimentato” disegno del propulsore e il telaio a traliccio, sono sempre gli elementi principali dell’aspetto della moto, mentre, le altre componenti, continuano ad essere soltanto delle “comparse”, certamente necessarie ma, non definitive e che lasciano largo spazio all’inventiva del pilota nell’interpretazione e nella definizione finale del look e della personalità del veicolo.




Il serbatoio e la sella “volante”, come le Ducati racing, sono “appoggiati” sul dorso del telaio e, con il concorso di mini fianchetti laterali, del piccolo prafango/spoiler posteriore e di un bel faro tondo a completamento dell’avantreno, poi, la Monster ispira l’immagine di “leggerezza” e agilità tipica delle fun bike d’alto rango e che promette grandi opportunità di divertimento in ogni situazione di guida. La finitura della 620 i.e. Dark, è decisamente migliorata rispetto ai precedenti modelli e, finalmente, è di qualità elevata in quasi tutti i dettagli.




Le differenze d’allestimento rispetto alla Monster 620 ì.e. “standard”, poi, riguardano soltanto l’assenza della protezione trasparente sul serbatoio, il parafango anteriore in plastica nera anziché verniciato e le pedane di pilota e passeggero in lega leggera prive dello strato di gomma antiscivolo e il rapporto qualità prezzo della Dark è vincente.






Al contrario dell’aspetto, la 620 i.e. Dark, nella ciclistica cambia molto rispetto al modello precedente. Il telaio, rigorosamente a traliccio in tubi tondi d’acciaio 450 ALS ad alta resistenza, deriva da quello della S4, la maxi Monster con il motore della 916 commercializzata lo scorso anno. Rispetto al precedente e per migliorare la stabilità e sicurezza di marcia, il nuovo telaio è più rigido del 30%, l’inclinazione del cannotto è aumentata da 23° a 24°, mentre, l’interasse è salito da 1430 mm a 1440 mm e il perno di sterzo è passato da 25 mm a 40 mm di diametro.




Molte interessanti novità, ci sono anche nel reparto sospensioni: la forcella teleidraulica è sempre di tipo rovesciato ma, per assicurare una maggiore resistenza alla torsione e alla flessione e una più immediata risposta dell’avantreno agli ordini impartiti dal pilota, ha una diversa taratura, il diametro degli steli è passato da 40 mm a 43 mm e l’escursione è salita da 120 a 130 mm. La sospensione posteriore, con forcellone in tubo d’acciaio a sezione rettangolare infulcrato nel carter motore, invece, ha un inedito cinematismo progressivo derivato dalle superbike di Borgo Panicale, ha un nuovo ammortizzatore Sachs regolabile nel precarico molla e nel freno idraulico in estensione e l’escursione ruota è aumentata di 4 mm (da 144 a 148 mm).




Le ruote, con cerchi in lega leggera da 17” a tre razze cave e coperture radiali d’indirizzo sport tuoring, infine, sono invariate ma, una gran novità c’è nel reparto freni dell’italiana Brembo dove, all’anteriore, ora c’è una coppia di dischi flottanti da 320 mm con pinze a quattro pistoncini che assicura una capacità d’arresto e una costanza di rendimento da sportiva stradale “pura”.






Il propulsore bicilindrico a “L” longitudinale Ducati, vero protagonista dell’aspetto della Monster, in questa nuova versione di media cilindrata, compie un salto in avanti davvero consistente in termini di prestazioni e personalità ed è il frutto dell'approfondita opera d’aggiornamento tecnico compiuta su questo motore dai progettisti Ducati.




Rispetto al propulsore 2001, l’aumento della cilindrata da 583 cc a 618 cc effettivi, è ottenuto “allungando” la corsa dei pistoni da 58 mm a 61,5 mm e mantenendo l'alesaggio invariato (80 mm). Le testate, hanno condotti d’aspirazione e scarico ridisegnati, mentre, la famosa distribuzione demodromica Ducati comandata da cinghie dentate laterali, ha due valvole per cilindro maggiorate nel diametro. Per regolarizzare l’erogazione della potenza e della coppia sin dai bassi regimi, poi, il sistema d’alimentazione è completamente rivisto. L’air box, posizionato sotto al serbatoio ribaltabile all’indietro e facilmente raggiungibile per le operazioni d’ordinaria manutenzione, è di maggior volume, mentre, i precedenti carburatori a depressione sono sostituiti da un evoluto gruppo d’alimentazione ad iniezione elettronica gestito da un’efficiente centralina computerizzata Marelli 5.9.




Il cambio a cinque rapporti e la frizione multidisco in bagno d’olio con comando idraulico, invece, sono uguali al motore precedente, mentre, il sistema di scarico 2 in 1 in 2 con collettori d’acciaio inox, è ridisegnato ed ha silenziatori di scarico imbussolati in alluminio dotati di catalizzatore che, riduce drasticamente le emissioni inquinanti e supera già le prossime normative antinquinamento Euro 2.






La più importante novità esteriore proposta dalla Monster Dark 2002, s’apprezza quando si balza in sella e ci si trova di fronte un ponte di comando completamente nuovo e, finalmente, all’altezza del blasone. Al posto del “povero” cruscotto precedente, ora, c’è quello analogico digitale delle altre 620 i.e. e delle sorelle di maggiore cilindrata; composto di una coppia di strumenti circolari con retroilluminazione arancione regolabile nell’intensità, da molte spie di servizio e con un lampeggiante giallo che, estratta la chiave codificata dal blocchetto di contatto, indica l’entrata in funzione del sistema antifurto immobilizer di serie. Il ridisegnato manubrio cromato, poi, ha nuovi e ben fatti blocchetti elettrici, mentre, a conclusione di un ponte di comando altrimenti perfetto, purtroppo non ci sono le leve regolabili nella distanza dalla manopola e retrovisori dalla visuale ampia.




La posizione di guida della Dark, invece, è sostanzialmente immutata e, grazie al nuovo manubrio, soltanto leggermente più da supersport classica che da fun bike all’ultimo grido. Il pilota è ben inserito nel corpo della moto, con il busto inclinato in avanti ma, senza troppo carico di peso sui polsi e con gambe non eccessivamente rannicchiate e con piedi ben puntati su pedane centrate per posizione e altezza. In sintesi, grazie anche alla possibilità di scegliere al momento dell’acquisto della moto, l’altezza della sella più consona alle proprie esigenze fisiche, quella offerta dalla Monster, è una posizione di guida che consente a tutti un buon comfort di marcia e un ottimale istintività di controllo veicolo nelle più diverse condizioni d’utilizzo.




Identica alla precedente e buona soltanto per brevi tragitti, invece, è l’accoglienza riservata al passeggero che, sulla Monster, è accettato quasi come un poco gradito evento.






Nella guida, per accorgersi che la 620 i.e. Dark è fatta di un’altra “pasta”, basta avviare il propulsore e percorrere pochi metri. Il nuovo bicilindrico a “L” di Borgo Panicale, infatti, pur senza perdere le sonorità che hanno reso celebri i motori Ducati in tutto il mondo, ora, ha una rumorosità meccanica decisamente civile, non tende più a “strappare” nella marcia a bassi regimi e già da 4000 giri, spinge con regolarità e buon vigore. Un “dolce” preludio, a quanto di buono il nuovo “pompone” 600 cc, poi, sa dare da 6000 giri in su, dove, la prontezza di risposta al comando dell’acceleratore, la rapidità d’accelerazione e la potenza erogata, sono molto superiori al modello precedente e, con un picco da quota 8000 condito da un sound d’aspirazione “Ducati racing”, decisamente più appaganti in termini d’emozione e efficacia nella guida sportiva.




Sicuramente benefiche, poi, all’atto pratico, si rivelano le modifiche strutturali apportate alla Monster che, nella guida, non ha smarrito la maneggevolezza e la rapidità d’azione che l’ha sempre contraddistinta ma, ha guadagnato altri parecchi “punti” in termini di comfort, di stabilità e sincerità di comportamento in qualsiasi situazione d’utilizzo. In sintesi, la 620 i.e. Dark 2002, in città come su strade aperte, è una naked che permette subito a tutti d’instaurare un ottimo feeling pilota moto e che consente gran divertimento e poco impegno psicofisico in ogni momento della guida.




In staccata e nell’ingresso curva, grazie ai nuovi freni e alla facilità di controllo, infatti, la 620 i.e. è sempre rapida e sicura e, nella guida sportiva d’attacco, permette d’accelerare presto, con la moto ancora a forte inclinazione anche su asfalto non perfettamente levigato e, su strade tortuose, di battagliare con gran soddisfazione anche con moto dalle caratteristiche, cilindrata e pretese ben più sportive.







Motore: a 4 tempi, bicilindrico a L di 90° con raffreddamento ad aria, alesaggio e corsa 80x61,5 mm, cilindrata 618 cc, rapporto di compressione 10,7:1, distribuzione desmodromica, 2 valvole per cilindro, lubrificazione forzata con pompa a carter umido. Alimentazione: iniezione elettronica Marelli con corpo sfarfallato da 45 mm, capacità serbatoio 15 litri di cui l. 3,5 di riserva. Accensione: elettronica digitale , 1 candela per cilindro. Avviamento: elettrico. Silenziatori di scarico con catalizzatore.
Trasmissione: primaria a ingranaggi a denti diritti, frizione multidisco in bagno d’olio con comando idraulico, cambio a 5 marce, finale a catena con o-ring.
Ciclistica: telaio a traliccio in tubi tondi d’acciaio ad alta resistenza, inclinazione asse di sterzo 24°, avancorsa nd. Sospensione anteriore: forcella teleidraulica rovesciata, steli da 43 mm, escursione 130 mm. Sospensione posteriore: progressiva con ammortizzatore idraulico regolabile nel precarico molla e nel freno in estensione, escursione ruota 148 mm. Ruote: anteriore tubeless in lega leggera a tre razze cave, pneumatico 120/60-17”, posteriore tubeless in lega leggera a tre razze cave, pneumatico 160/60-17”. Freni: anteriore a doppio disco da 320 mm, pinze a 4 pistoncini, posteriore a disco da 245 mm, pinza a doppio pistoncino.
Dimensioni e peso: interasse 1440 mm, lunghezza 2100 mm, larghezza 795 mm, altezza sella 770 mm. Peso a secco 177 kg.
Prestazioni: potenza 60 CV (44,3 kw) a 9500 giri., coppia 5,4 kgm (53,e Nm) a 6750 giri. Disponibile anche in versione per neopatentati con potenza massima limitata a 25 kw.
Omologazione Euro-1: si’
Ducati Monster 620 i.e. Dark
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