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Kawasaki ZRX 1200

il 24/01/2002 in Moto & Scooter

Tra le maxi naked di stampo classico, con 122 CV dichiarati e oltre 250 km/h di velocità massima indicati, è la più potente e rapida e, il prezzo, la confezione e la guidabilità, sono assolutamente convincenti.

Kawasaki ZRX 1200


di Eliano Riva, foto ER e Alex Photo




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Descrizione: design classico ma, con molti motivi estetici e tecnici originali e ricercati.
La ciclistica: telaio rinnovato, sospensioni ultraregolabili e con freni racing.

Il motore: di nobili origini, maggiorato nella cilindrata e affinato nella tecnica.
Comfort e funzionalità: la posizione di guida è “OK”, la fruibilità “idem”.
Su strada: è stabile, ben gestibile e divertente anche nella guida affrontata con piglio sportivo.

Finalmente! Con il subentro della Kawasaki Motors Europe N.V. al posto della Kawasaki Motors Italy SpA (11 gennaio 2002), anche da noi è arrivata la tanto attesa ZRX 1200; l’affascinante maxi naked d’Akashi e sorella della “turistica” S (semicarenata) commercializzata lo scorso anno. Gli abbiamo messo le “mani addosso” e possiamo anticipare che, su strada, comfort e divertimento di guida con la ZRX 1200 vanno davvero a braccetto e, all’abbordabile prezzo di € 9220,00 (l. 17.852.000) con 2 anni di garanzia integrale, anche il “café racer” più motivato, troverà “pane per i suoi denti”.




I connotati della ZRX 1200, infatti, rispettano pienamente le linee guida delle maxi naked classiche, che ispirano gran libertà d’interpretazione del “vivere” la moto e stanno infiammando di passione il cuore dei motociclisti di tutta Europa: il profilo ha linee semplici e la mole è importante ma non ingombrante, tutte le parti estetiche e tecniche sono in vista e accurate nei dettagli, mentre, il motore, rigorosamente a quattro cilindri, come le supersport anni settanta, svolge il ruolo di “leader” nell’aspetto e nella personalità della moto. “L’omologazione” della ZRX 1200 allo standard del settore, però, termina qui e le note estetiche e tecniche distintive che la eleggono come la più sportiva della categoria, sono davvero molte.




Tanto per citarne alcune, le sospensioni sono ultraregolabili, i freni con pinze anteriori a sei pistoncini sono degni di una racing replica e il propulsore, discendente diretto di quel gran “toro da rodeo” che equipaggiava la ZZR 1100, maggiorato nella cilindrata e riconfezionato nell’aspetto e nella tecnica, è il più potente della categoria e, dotato di un sistema di scarico con convertitore catalitico, rispetta l’ambiente e risponde pienamente alle più severe norme antinquinamento attuali.






Il design della ZRX 1200 è di stampo classico e sostanzialmente identico a quello della precedente 1100 ma, a dare alla nuova maxi naked Kawa un aspetto fuori del coro e una personalità sicuramente “mascolina”, ci pensano numerose scelte estetiche e tecniche originali. Le dimensioni delle varie parti della carrozzeria, sono ben calibrate e danno importanza alla moto senza renderla goffa. Per dare maggiore forza d’impatto estetico alla parte anteriore alta della moto, dietro all’efficace faro tondo, c’è un ben fatto quadro strumenti ora cromato nero, come il manubrio, come la piastra superiore della forcella e gli ampi retrovisori.




Sotto il grosso ma ben svasato serbatoio, con tappo di rifornimento a bocchettone aeronautico incernierato e con ricercate scritte in rilievo cromate, poi, c’è il possente e rifinitissimo propulsore che, con coperchio valvole e carter laterali color bronzo e con fitte alette di raffreddamento, attrae sempre lo sguardo dell’osservatore, evocando l’amichevole immagine del classico “gigante buono”, con muscoli poderosi ma sempre a disposizione del suo migliore amico; il pilota.




A chiudere un quadro estetico che non lascia mai indifferenti, infine, c’è un retrotreno molto ricercato nel design e nella qualità delle componenti. In alto, ad una sella rinnovata nell’imbottitura e con rivestimento molto elaborato, fa da contro altare un codino ad unghia svelto e sfuggente nel profilo, sotto al quale troviamo sofisticati ammortizzatori, un rutilante silenziatore di scarico d’acciaio inox e stupende piastre pedane passeggero in lega leggera, mentre, il rinnovato forcellone d’alluminio con capriata inferiore di rinforzo, fuga qualsiasi dubbio sulla personalità sportiva di questa maxi naked.






La ciclistica della ZRX 1200 è di tipo tradizionale e, rispetto al modello precedente, per enfatizzare le già ottime doti di guidabilità e sicurezza di marcia nelle più diverse situazioni d’utilizzo, è aggiornata in numerose parti importanti. Il telaio a doppia culla continua, per ottenere la massima rigidità e il minor peso, è costruito in tubi tondi d’acciaio di grosso diametro e ridotto spessore, mentre, per aumentare la solidità dello sterzo, la zona del cannotto è rinforzata. Il forcellone in lega leggera, conserva l’inusuale disegno con capriata di rinforzo inferiore e il raffinato registro di centraggio ruota ad eccentrico della ZRX 1100 ma, ha tubi di diverso profilo e sezione, è più rigido e lungo e, per aumentare l’efficacia della sospensione posteriore e ridurre al minimo le variazioni di tensione della catena, il perno è più robusto e posto 5 mm più in basso.




Interventi, questi ultimi, che hanno portato l’aumento dell’interasse della moto da 1450 a 1465 mm, mentre, per enfatizzare la stabilità dello sterzo, l’avanzamento delle piastre forcella è ridotto da 30 a 28 mm e l'avancorsa è cresciuta da 104 a 106 mm. L’inclinazione cannotto di 25° invece, è rimasta invariata. In tema di sospensioni, poi, la già efficiente forcella ultraregolabile è sostanzialmente immutata, mentre, per migliorare la trazione e incrementare l'escursione ruota, gli ammortizzatori a gas super regolabili, sono avanzati di 15 mm.




Le ruote da 17”, con il cerchio posteriore maggiorato nel canale da 5” a 5”5 per ospitare una copertura di più ampia sezione (da 170/60 a 180/55), e un impianto frenante degno di una racing replica all'ultimo grido, con doppio disco anteriore da 310 mm e pinze a sei pistoncini contrapposti, infine, chiudono alla grande una dotazione tecnica da vera super naked.






Costantemente aggiornato nel corso degli anni e capace d’erogare 151 CV nella serie ZZR 1100, il quattro cilindri Kawasaki, per affidabilità è ormai definibile come a “prova di bomba” e, in questa nuova versione da “soltanto” 122 CV a 8500 giri e 11,4 kgm di coppia a quota 7000, è ulteriormente affinato nelle caratteristiche tecniche e nella consistenza delle prestazioni sin dai bassi regimi.




Raffreddato a liquido e con distribuzione a 16 valvole, per aumentare la cilindrata dai 1052 cc del motore precedente ai 1164 cc attuali, il rapporto alesaggio/corsa è passato da 76x58 mm a 79x59,4 mm; un’operazione più complessa di quanto può apparire e che ha imposto la completa rivisitazione di molti altri elementi. Le maggiori dimensioni del nuovo blocco cilindri d'alluminio, più leggero (1 kg) e con canne di scorrimento riportate e non più d'acciaio, infatti, ha richiesto l’adozione di una diversa testata con condotti supplementari del circuito di lubrificazione e l’utilizzo d’inediti alberi a camme con “rocchetti” più esterni. Il basamento, per ospitare il nuovo albero a gomiti, è ridisegnato e il motore è 5 mm più largo.




La frizione con comando idraulico, poi, per ottenere un intervento più progressivo, ha una nuova campana con doppia molla a tazza e, per offrire la massima silenziosità e fluidità d’azione, il cambio a 5 rapporti è con ingranaggi a denti elicoidali anziché diritti. L’alimentazione, è con 4 carburatori Keihin CVK36 e con sensore K-TRIC che comunica all’evoluta accensione elettronica digitale TCBI l’apertura delle valvole semipiatte, mentre, per preservare l’ambiente, oltre al sistema KCA, che brucia i gas incombusti già nei condotti della testata, c’è il catalizzatore in platino e rodio (KLEEN) a monte del silenziatore di scarico che riduce ai minimi termini le emissioni nocive.






L’allestimento della ZRX 1200, come vuole la tradizione del settore, è spartano ma, non manca niente del necessario nell’uso comune della moto e tutto è ben realizzato e di qualità elevata. Un dato di fatto, facilmente percepibile quando si balza in sella e si scopre un ponte di comando ideale per la migliore gestione della moto; il cruscotto offre molte e ben visibili informazioni, le leve sono registrabili nella distanza dalla manopola e i comandi elettrici, anche se datati, funzionano bene. Promossi a pieni voti, poi, risultano anche i comandi a pedale in lega leggera che, ben disegnati e facilmente regolabili, sono sempre sottopiede.




Il manubrio relativamente alto e ben sagomato, la sella più alta e pedane in posizione centrale e ben distanziate dal piano di seduta, chiudono il cerchio regalando al pilota una posizione di guida meno infossata della precedente; comoda e che permette gran facilità di gestione della moto e del suo consistente peso (222 kg dichiarati a secco), sia nelle manovre da fermo e a velocità da parata nel traffico della città, sia nella guida sportiveggiante su una strada tutta curve. Soltanto buona, invece, è definibile l’accoglienza riservata al passeggero che, sulla ZRX 1200, trova un’ampia e comoda sella e pratiche maniglie d’ancoraggio laterali ma, di contro, dispone di pedane prive di riporto di gomma antiscivolo e un po’ alte e avanzate per assicurare il miglior confort di marcia nel turismo a lungo raggio.




Nell’argomento praticità d’utilizzo quotidiano e non solo, invece, la ZRX 1200 è davvero “ben messa”. Sotto la sella "volante" con ancoraggio a serratura, all’interno del codino c’è un vano con sportello a pressione per alloggiare gli attrezzi di bordo, i documenti e altri piccoli oggetti, mentre, dietro al serbatoio, c’è un profondo e ampio “pozzo” dove custodire la tuta antipioggia e il salvagente a paperetta per la gita al mare. Per il trasporto dei bagagli, infine, ci sono ottimi pioli d'alluminio per ancorare con corde elastiche una borsa sulla sella passeggero e, per i turisti, ci sono gli accessori optional dedicati.






Su strada, la maxi naked Kawasaki, in termini di soddisfazione di guida, mantiene ciò che promette e, addirittura, offre più di quanto normalmente si può attendere da una moto di questo tipo. La ZRX 1200, infatti, non ha un motore con la coppia di un “rimorchiatore” sin da un regime appena superiore a quello di minimo ma, poi, poco brillante agli alti regimi e, al contrario, è sempre “super muscoloso” e, grazie al gran vigore espresso in termini di ripresa, accelerazione e allungo da 3000 a 10.000 giri, con il supporto di un'ottima guidabilità e di un efficace reparto sospensioni e freni, offre un ventaglio di emozioni nei diversi tipi d’utilizzo, davvero sorprendente.




In città, nonostante il peso e le dimensioni non da veicolo utilitario, l’ampio angolo di sterzata e la sella non troppo distante dal suolo (805 mm), rassicurano subito anche chi non ha esperienza con le maximoto e, girare senza affanno e con buona rapidità negli stretti spazi concessi dalle auto incolonnate, diventa subito un compito divertente; nel percorso casa ufficio, come per andare al ritrovo con gli amici. In poche parole, fin dal primo approccio, con la ZRX 1200 è facile stabilire il perfetto feeling che, su strade aperte, nelle passeggiate turistiche a solo e in coppia, come nelle “sparate” sportiveggianti su percorsi tortuosi, consente a tutti gran divertimento.




In curva, a qualsiasi velocità, la ZRX 1200, è stabile, piuttosto rapida nello scendere in piega e poco impegnativa nei cambi di direzione. Un comportamento sicuro e convincente che, rimane tale anche su asfalto moderatamente sconnesso dove, adottando una guida “pulita”, si può sfruttare al massimo la forza d’erogazione della potenza del propulsore dai medi regimi, per accelerare presto, per “pennellare” curve e controcurve con velocità d'ottima sport touring e raccogliere, così, emozioni dal “sapore” sportivo molto appaganti.






Motore: a 4 tempi, 4 cilindri in linea frontemarcia, raffreddamento a liquido, alesaggio e corsa 79x59,4 mm, cilindrata 1.164 cc, rapporto di compressione 10,1:1, distribuzione bialbero a camme in testa, 4 valvole per cilindro, lubrificazione forzata a carter umido con pompa trocoidale. Alimentazione: 4 carburatori Keihin CVK36 con sensore K-TRIC, capacità serbatoio 19 litri di cui 4,5 di riserva. Accensione: elettronica digitale TCBI, 1 candela per cilindro. Avviamento: elettrico. Sistema di scarico: con catalizzatore.
Trasmissione: primaria a ingranaggi a denti elicoidali, frizione multidisco in bagno d’olio, comando idraulico, cambio a 5 marce, finale a catena.
Ciclistica: telaio a doppia culla continua in tubi tondi d’acciaio, inclinazione asse di sterzo 25°, avancorsa 106 mm. Sospensione anteriore: forcella teleidraulica regolabile nel precarico molla e nel freno idraulico in entrambe i sensi, steli da 43 mm, escursione 120 mm. Sospensione posteriore: doppio ammortizzatore oleopneumatico con serbatoio gas separato e ultraregolabile, escursione ruota 123 mm. Ruote: anteriore tubeless in lega leggera, pneumatico 120/70-17”, posteriore tubeless in lega leggera, pneumatico 180/55-17”. Freni: anteriore a doppio disco flottante da 310 mm, pinze a 6 pistoncini, posteriore a disco da 250 mm, pinza 2 pistoncini.
Dimensioni e peso: interasse 1465 mm, lunghezza 2120 mm, larghezza 780 mm, altezza sella 805 mm. Peso a secco 222 kg.
Prestazioni: potenza 122 CV (90 kw) a 8.500 giri., coppia 11,4 kgm (112 Nm) a 7.000 giri.
Omologazione Euro-1:
Kawasaki ZRX 1200
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