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Honda Dylan: uno sguardo ai dettagli

il 05/01/2002 in Moto & Scooter

Strumentazione ricca e ben disegnata, linee decise, che piaceranno al pubblico

Honda Dylan: uno sguardo ai dettagli
Il Dylan ha la marmitta catalitica di serie.
Strumentazione ricca e ben disegnata, linee decise, che piaceranno al pubblico


di Daniele Massari




L’Honda Dylan, nelle due motorizzazioni di 125 e 150 cc, è il nuovo scooter che la Honda ha presentato al Motor Show in anteprima assoluta. È n prodotto che, per forma e dimensioni, si rivolge prettamente ad un pubblico giovanile e familiare e che fa delle dimensioni compatte l’arma per distinguersi da tutti gli altri scooter Honda. Per intenderci, i modelli SH e @, da cui il Dylan attinge in termini di ciclistica e propulsore, al fine di contenere il prezzo d’acquisto entro valori che ne rendano certo il successo. Rispetto a questi, il Dylan va ad occupare la fascia di mercato riservata ad un’utenza più sportiva e non è un caso che a battesimo a Bologna sia stato tenuto da Valentino Rossi in persona. Potrebbe diventare l’erede di un best seller della Honda, il Pantheon, ormai messo in difficoltà dall’essere equipaggiato con un motore eccellente sì, ma a due tempi, in un momento in cui il quattro tempi è assolutamente “trendy”.




Abbiamo già evidenziato come il motore del Dylan sia il medesimo che muove gli altri due scooter 4T di casa Honda, ed il telaio sia derivato dall’@, pur restando il Dylan completamente un altro genere di scooter, grazie a sovrastrutture d’impostazione del tutto differente. La scelta di strumentazione e componentistica denota la ricerca di elementi di originalità; il piccolo cruscotto, ad esempio, si compone di tre elementi ovali, che contengono un display LCD con la funzione di contakm, un tachimetro (con velocità indicata in km e miglia), e l’indicatore del livello del carburante; nuovi anche gli specchi retrovisori, che abbandonano la scelta della guaina in materiale plastico (vedi Honda @), che in genere resta difficilmente in sede.
Piace il design del parafango anteriore, appuntito, che richiama il profilo leggermente gibboso del faro multireflector, tagliato obliquamente, in basso, dalle direttrici degli indicatori di direzione.




Il serbatoio del carburante, la cui capienza è di 9 litri e garantisce quindi una larga autonomia di marcia, come da tradizione è posto sotto la sella, dove si trova pure un pratico vano che può ospitare anche un casco integrale.
Grande attenzione è stata dedicata alla salvaguardia dell’ambiente, adottando di serie la marmitta catalitica ed il sistema di iniezione d’aria a valle della valvola di scarico, per garantire una perfetta combustione, ma anche alla sicurezza: non manca infatti neanche sul Dylan il sistema di frenata combinata CBS che per la Honda rappresenta un fiore all’occhiello.
L’Honda Dylan è costruito interamente in Italia per tutto il mercato europeo, ed arriverà nelle concessionarie a partire da marzo 2002.
Honda Dylan: uno sguardo ai dettagli
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