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Aprilia Leonardo ST 150

il 16/12/2001 in Moto & Scooter

Si rinnova il Leonardo, uno degli scooter più gettonati. Con l’evoluto motore a 4 valvole è capace di ottime prestazioni e si può guidare anche in autostrada

Aprilia Leonardo ST 150
Il vano portacasco è ampio, ma mancano altri piccoli e sempre utili ripostigli.


di Fabio Cormio, foto Alex Photo




Nelle altre pagine:

Funzionalità e comfort: a bordo si sta comodi, ma mancano piccoli vani per gli oggetti d’uso comune
Tecnica: motore dotato di buon allungo, sospensioni efficaci, freni eccellenti
Su strada: stabile e maneggevole, discreta l’accelerazione, buona la velocità



Malgrado il nome, il restyling dello scooter Aprilia non nasce all’insegna dell’innovazione, caratteristica invece del Da Vinci rinascimentale.
Il Leonardo ST non ha prerogative di genialità o di particolare anticonformismo, ma è forte di due pregi considerevoli: è bello ed è ben realizzato.




Ruote basse, linee avvolgenti e cura dei particolari, soprattutto di una strumentazione più che completa, sono i caratteri estetici che individuano immediatamente il midi della casa veneta. Come da tradizione, c’è la rinuncia a qualsiasi soluzione possa apparire estrema (a stupire, e conquistare il pubblico dei giovanissimi, pensano già altri modelli, come il Sonic e soprattutto l’Area 51). Al Leonardo il compito di fare breccia nel cuore dei più grandicelli, che rappresentano sempre di più il target principale delle case produttrici.




Lo scooter Aprilia vuole essere (riuscendo peraltro egregiamente nel proprio intento) un compagno ideale per gli spostamenti cittadini, anche con passeggero al seguito, ma non disdegna qualche “tirata” su statali o autostrade, visto che proprio non fa difetto di grinta né in ripresa né in allungo.
Il tutto ad un prezzo che, come era facile prevedere, è assolutamente analogo a quelli proposti dalla concorrenza, sia italiana che giapponese: 7.100.000 lire IVA compresa, che, a nostro parere, sono tutte giustificate.






Ecco la qualità maggiore del nuovo Leonardo: riesce a coniugare alla perfezione l’eleganza del design con una notevole ergonomia. Infatti all’interno dei 183 centimetri della lunghezza totale dello scooter, i tecnici Aprilia sono riusciti a far stare tutto il necessario (e anche qualcosa in più), senza penalizzare la posizione di guida, che è corretta e mai stancante. Merito anche di una sella ben imbottita ed ampia a sufficienza per ospitare comodamente guidatore e passeggero, però ancora troppo alta (81 cm, due in meno rispetto alla precedente versione) per la media del pubblico e in particolare per quello femminile.




Quando si è in sella, comunque, i piedi si poggiano comodamente sulla pedana, cui il tunnel centrale non ruba molto spazio, e anche le pedanine per chi siede dietro sono confortevoli, lunghe e rivestite in gomma antiscivolo. La strumentazione è uno dei piatti forti del Leonardo ST: è ben disegnata, agevolmente leggibile e assolutamente completa; all’appello non mancano l’indicatore del livello della benzina e nemmeno quello della temperatura del liquido di raffreddamento.
Il Leonardo se la cava meno bene quando si parla di vani portaoggetti: a lasciare perplessi non è l’ampiezza di quello sotto la sella, che è in grado di contenere un casco integrale, oppure uno jet e qualche piccolo oggetto, bensì la mancanza di un qualsiasi altro cassetto utile come poradocumenti o portacellulare.




Magra consolazione è il gancio posto sul retroscudo, da utilizzare come portacasco o per reggere un sacchetto della spesa. Il midi Aprilia dispone di due cavalletti, quello consueto centrale e il più comodo laterale: attenzione però a quest’ultimo, che ha una molla di sicurezza sulla quale si richiude se non viene aperto completamente, col rischio di far finire in terra lo scooter. Più grande che in passato è il parabrezza, che offre un riparo efficace, deviando il flusso dell’aria lontano dal petto e dalla gola.






Sugli scooter midi non sono applicate, generalmente, soluzioni tecniche avanzatissime, che sembrano rimanere per ora prerogativa di maxi e iper. Il Leonardo 150 non fa eccezione: il piccolo propulsore Aprilia che lo equipaggia è un monocilindrico, in posizione orizzontale. Si tratta di un bel quattro tempi raffreddato a liquido dalle prestazioni notevoli, in considerazione del tipo di mezzo: la Casa non dichiara la potenza massima, che comunque è vicina alla dozzina di cavalli. Questo motore, come quello con cubatura da un ottavo di litro, si serve di quattro valvole per la distribuzione, mentre il modello di punta della gamma, ossia il 250 (che è di produzione Yamaha) ne ha solamente due.





Il telaio del Leonardo 150 è in acciaio, ed è del tipo monotrave anteriore con doppia culla posteriore sovrapposta, che garantisce una stabilità notevole, superiore alle aspettative, considerando il baricentro alto. Per quanto riguarda le sospensioni, il Leonardo 150 monta all’anteriore una forcella teleidraulica di tipo tradizionale, con steli da 35 mm di diametro. Per la sospensione posteriore si è invece adottata una soluzione un po’ più sofisticata, per quanto classica, ossia il motore con funzione di forcellone oscillante, ed ammortizzatori con regolazione del precarico su cinque posizioni.




Di tutto rispetto è l’impianto frenante, con dischi in acciaio inox e pinze a due pistoncini contrapposti sia all’anteriore che al posteriore. Da notare infine che i cerchi da 12” sono realizzati in lega leggera, e che la ruota posteriore è gommata più generosamente rispetto a quella anteriore (140/70 contro 130/70).






Per quanto i progressi delle case siano tangibili e costanti, la formula magica dello scooter perfetto sia per la città sia per i lunghi tragitti non è ancora stata trovata. A qualcosa si deve sempre rinunciare, anche nel caso del Leonardo, che tuttavia dimostra velleità cittadine molto spiccate e sa cavarsi d’impaccio anche altrove. Divincolarsi nei perniciosi ingorghi urbani sembra comunque essere la specialità del midi di Noale, che può contare sulla maneggevolezza delle sue ruote basse e su dimensioni (in particolare la larghezza) contenute. Il propulsore Aprilia non si accontenta, però, degli scatti al semaforo (dove fa una figura buona ma non eccellente), e pare discretamente a proprio agio su statali e autostrade per qualche sana sgroppata. Il motore sale di giri con notevole continuità, dando però il meglio di sé tra gli ottanta e i cento chilometri all’ora.




Rispetto alla concorrenza, il Leonardo è forte di un allungo superiore, che consente alla lancetta del tachimetro di toccare e superare quota 120. La potenza pura, comunque, non è tantissima, e il deficit si avverte soprattutto quando si cercano le prestazioni anche con passeggero al seguito: il rendimento infatti in questo caso cala parecchio, mentre i consumi, altrimenti irrisori, iniziano a farsi sentire. La stabilità è uno dei punti forti del Leonardo, che non è messo particolarmente in crisi nemmeno dal tanto temuto sorpasso del tir in autostrada.




Certo, i risultati sarebbero stati ancora superiori se il baricentro fosse stato più basso; almeno all’inizio, lo scooter Aprilia sembra non accordare troppa confidenza al guidatore nelle entrate in curva a velocità sostenuta. In realtà così non è, ed il midi di Noale rimane sempre ben incollato al terreno, a patto, naturalmente, di non esagerare. Le sospensioni sono morbide, quello che ci vuole per non doversi preoccupare troppo di buche, pavé, e l’incubo - binari del tram. L’impianto frenante, superiore alla media per potenza ed efficacia, ha un solo difetto: dietro è poco progressivo, dunque la ruota posteriore si blocca troppo facilmente, e la cosa può diventare pericolosa sul bagnato.


Motore: a 4 tempi, monocilindrico orizzontale, raffreddamento a liquido, alesaggio e corsa 62 x 50 mm, cilindrata 150,95 cc, rapporto di compressione 12,5:1; distribuzione monoalbero a camme in testa a quattro valvole; lubrificazione a carter umido. Alimentazione: a carburatore Mikuni BS26. Capacita’ serbatoio 9,5 litri. Accensione elettronica. Avviamento elettrico.
Trasmissione: cambio automatico con variatore centrifugo continuo di velocità. Frizione automatica centrifuga.
Ciclistica: telaio monotrave anteriore con culla posteriore in tubi d’acciaio. Sospensione anteriore: forcella teleidraulica con steli di 35 mm, escursione 90 mm; sospensione posteriore: gruppo motore oscillante con due ammortizzatori laterali, escursione 104 mm. Pneumatico anteriore 130/70x12”; pneumatico posteriore 140/70x12”. Freni: anteriore a disco da 220 mm con pinza a due pistoncini, posteriore a disco di 190 mm con pinza a due pistoncini.
Dimensioni e peso: interasse 1310 mm, lunghezza 1830 mm, larghezza 740 mm. Peso a secco 139 kg.
Prestazioni: potenza e coppia non dichiarate.
Omologazione Euro-1:
Aprilia Leonardo ST 150
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