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Triumph TT 600

il 11/12/2001 in Moto & Scooter

Per prima, ha introdotto il sistema d’alimentazione a iniezione elettronica nel filone delle 600 sportive: non è la più potente della categoria ma ha un aspetto e una personalità “fuori del coro” e, su strada, offre grandi soddisfazioni nella guida.

Triumph TT 600


di Eliano Riva, foto ER e Thomas Maccabelli




La Triumph, unica azienda motociclistica europea che ha avuto il coraggio di sfidare “il lupo” (Honda, Kawasaki, Suzuki e Yamaha) nella sua “tana”, continua imperterrita l’impresa lanciata due anni fa e si ripresenta allo start della “stagione” entrante con una TT 600 “depurata” nel corso del 2001 dei difetti di gioventù e pronta più che mai a dare battaglia in un settore, quello delle quattro cilindri ipersportive di media cilindrata, da sempre incontrastato terreno di “caccia” delle moto del sol levante.






La “posta in palio”, è alta: rubare ai “gialli” anche una piccola fetta dell’appetitosa torta del mercato 600 cc super sport, infatti, è un’impresa titanica che soltanto agli orgogliosi e agguerriti sudditi di “Sua Maestà Britannica” poteva venire in mente. L’impegno per colmare il gap di prestazioni complessive che separava la TT 600 prima versione (2000) dalle avversarie, a detta dei responsabili tecnici di Hinckley, è stato massimo ed ha portato i “frutti” desiderati. Noi, la Triumph TT 600 “seconda edizione”, l’abbiamo messa alla prova e, a chi vuole distinguersi dal “branco”, possiamo anticipare che, ad un prezzo di € 9.900 (19.169.000 lire) chiavi in mano, inferiore a quello delle dirette concorrenti e con due anni di garanzia integrale, può ritrovarsi nel box un “peperino” di gran carattere e, senza rinunciare a un comfort pilota/passeggero complessivamente buono, in grado di dare parecchie soddisfazioni nella guida sportiva stradale d’attacco.





La completa gamma d’accessori optional dedicati predisposta da Triumph, poi, consente un’ampia personalizzazione della moto e di renderla perfettamente aderente alle proprie esigenze turistico/sportive.









Inconfondibile: così, la TT 600 è definibile già a prima vista, dove, l’elegante design tipico dei prodotti “made in europe”, è assolutamente evidente. I progettisti inglesi, per questa “cavalleresca sfida” Europa Giappone, pur affrontando gli avversari sul loro terreno tecnico preferito, infatti, hanno voluto dare al gioiello racing di media cilindrata con la bandiera dell’Union Jak, un carattere estetico assolutamente distintivo, contrapponendo un design sportivo/classico a quello aggressivo e, forse anche un pò logoro, delle concorrenti del sol levante.




Le linee arrotondate, filanti e “morbide” del profilo della TT 600, infatti, affascinano per l’aspetto elegante, ma non privo di grinta, che sanno dare ad una moto d’ambizione chiaramente super sportiva. Un dato di fatto, confermato dalla sobrietà della livrea che, per tinte e accostamenti cromatici, esalta diversamente la sportività e l’eleganza della moto. La rastremata carenatura e le varie parti della carrozzeria ben accostate e facili da smontare e rimontare, vernici brillanti e decorazioni adesive protette da trasparente, poi, come impone il “regolamento” delle super sport, completano egregiamente un quadro estetico e tecnico “spartano” ma d’elevata qualità.




Lo sottolinea il largo uso di parti in lega leggera e d’acciaio inox lucidato, fatto dai progettisti Triumph per ridurre il peso (170 kg a secco dichiarati) e aumentare la longevità della moto, e lo ribadisce un ponte di comando sportivo all’ultimo grido, con piccolo cruscotto analogico/digitale ricco d’informazioni, con comandi elettrici e a leva semplici e decisamente efficienti e con retrovisori ampi nella visuale ma non troppo turistici nel design.






Se nell’aspetto, la Triumph TT, “esce dal branco” delle super sportive 600 attuali, non si può dire la stessa cosa per quanto c’è sotto il vestito. Lo schema tecnico generale della media cilindrata di Hinckley, infatti, giustamente rispecchia l’architettura che, nel settore, ora va per la maggiore. Il telaio a doppio trave perimetrale in lega d’alluminio, con il cannotto e la zona di fulcro forcellone ricavate per fusione e il reggisella imbullonato, è d’ispirazione “corsaiola” e offre il migliore compromesso tra rigidità e leggerezza strutturale. Le quote fondamentali della moto, con una inclinazione cannotto di 24° e un’avancorsa di 82 mm, con un massiccio forcellone a sezione rettangolare d’alluminio e un interasse di 1395 mm, poi, sono di stampo racing e, privilegiando la maneggevolezza e la reattività della moto, piuttosto che la stabilità assoluta, confermano la personalità 100 % sportiva della TT 600.




. Il reparto sospensioni, interamente della Kayaba, è di tipo ultraregolabile e, sicuramente, all’altezza di quanto offrono in quest’ambito le dirette concorrenti. La forcella teleidraulica con steli da 43 mm, ha un disegno tradizionale e offre un’ottima resistenza alla torsione nelle staccate più violente, mentre, la sospensione posteriore, è con articolazione progressiva e ammortizzatore oleopneumatico con serbatoio gas separato.





Le ruote da 17”, infine, sono con cerchi in lega leggera a “canale largo” e con coperture sportive stradali d’adeguata sezione 120/70 ant. e 180/55 post.), mentre, l’impianto frenante con circuito idraulico in tubi di teflon e treccia metallica, con dischi anteriori flottanti da 310 mm e pinze a quattro pistoncini e con un disco posteriore da 220 mm con pinza a pistoncino singolo, completano un quadro ciclistico ben degno di una racing di cilindrata superiore.







Primo motore della categoria 600, nato con alimentazione ad iniezione elettronica, il quattro cilindri in linea frontemarcia Triumph, sotto il profilo strettamente tecnico ha tutte le carte in regola per confrontarsi a “testa alta” con i più agguerriti concorrenti. Non è il più compatto della categoria, ma è realizzato seguendo gli schemi progettuali della più moderna scuola quattrotempistica attuale: è raffreddato a liquido e ha un rapporto d’alesaggio corsa “superquadro” (69x41,3 mm).





La distribuzione, è a doppio albero a camme in testa e 16 valvole. La trasmissione primaria, è con ingranaggi a denti diritti, la lubrificazione è a carter umido con pompa di grande portata, la frizione è multidisco e, per ridurre il peso, ha il comando meccanico, mentre, il cambio a innesti frontali, è a sei marce.
In questa seconda versione, però, i tecnici inglesi, hanno corretto il “tiro” e apportato tutte le modifiche necessarie a porre rimedio ai problemi d’erogazione della potenza e della coppia ai bassi e medi regimi che affliggevano la TT 600 al suo frettoloso lancio sul mercato (2000).




La centralina computerizzata che, elaborando una grande mole di dati, gestisce l’accensione digitale e l’alimentazione a iniezione elettronica Multipoint, è completamente riconfigurata nella mappatura. Il sistema di scarico 4 in 1, con elegante silenziatore di scarico in acciaio inox finemente lucidato, per favorire un’erogazione della potenza più lineare lungo tutto l’arco di utilizzo, ora ha i collettori dotati di compensatori di pressione, mentre, gli alberi a camme hanno un profilo d’apertura e chiusura delle valvole ottimizzato.






Si sta bene in sella alla TT 600: la posizione di guida offerta dalla quattro cilindri inglese, infatti, è certamente sportiva ed emotivamente gratificante, ma, non è esasperatamente racing e, visto che la moto si usa prevalentemente su strada e non in circuito, è senz’altro un gran “punto” a suo favore. La sella, è ben modellata e scavata nel corpo della moto e lo spazio a disposizione, permette a piloti di qualsiasi taglia di trovare la posizione ideale, mentre, i semimanubri ancorati sopra la piastra superiore della forcella, portano ad un’inclinazione del busto in avanti da moto sportiva “vera”, ma, con un carico di peso per le braccia che non conduce a un rapido affaticamento nella guida.




Un tipo d’impostazione, quello sin qui descritto, da sportiva stradale DOC, confermato dalla posizione delle pedane che, relativamente alte ma poco arretrate, permettono un ottimale contatto tra le ginocchia del pilota e i fianchi della moto e non costringono ad un’angolazione delle gambe da “fachiro” e penalizzante quando si sta parecchie ore in sella. In sintesi, a cavallo della TT 600, s’apprezza subito il centrato compromesso tra comfort ed efficacia di controllo della moto e, soltanto gli amanti del tempo record sul giro in circuito, potrebbero reclamare manubri un po’ più aperti e pedane più arretrate.





Il passeggero, invece, come su tutte le moto sportive, in sella alla Triumph TT, non sta certo seduto come un pascià ma, grazie al silenziatore di scarico non troppo alto, le pedane a sua disposizione non sono molto vicine al piano di seduta e la posizione offertagli, è probabilmente la migliore della categoria e non richiede l’intervento del massaggiatore dopo pochi chilometri di marcia.







Alla prova dei fatti, nella guida, la TT 600, in termini di performance assolute, pur dimostrando un “caratterino strapepato”, non ha ancora la “cattiveria” e la velocità delle concorrenti giapponesi ma, quando “c’è da guidare” e l’accelerazione e la potenza massima non sono più i fattori dominanti, sa tirar fuori affilati “artigli” che, a un buon manico, su percorsi tortuosi, possono permettere di “sverniciare la carena” anche a blasonate moto di cilindrata e ambizione superiore.




Il rivisto propulsore, ha un’erogazione regolare sin da un regime di poco superiore a quello di minimo e, da circa 4500 giri indicati, inizia a “spingere” bene fino a quota 9000 dove, con un entusiasmante sound GP d’aspirazione e un ulteriore impulso a zona 11.000, “spara” con sportiva progressione tutto l’arsenale di potenza disponibile (110 CV dichiarati), scagliando la lancetta contagiri fin dentro la zona rossa (quota 14.000) e proiettando con rapidità la moto verso la curva successiva. L’ottima tenuta di strada, assicurata dall’efficace gruppo telaio/sospensioni e con l’eccellente contributo offerto in termini di progressività e potenza d’azione dal doppio freno a disco anteriore, poi, fanno il resto e, su percorsi guidati, gran divertimento e forti emozioni nella guida racing, sono per tutti a portata di mano.




L’agilità di manovra offerta dalla TT 600, infatti, è elevata ma non estrema e in curva, entra rapida e progressiva, anche quando si “tira la staccata” fino alla corda della svolta, dove, regolando opportunamente le sospensioni, la neutralità di comportamento nell’esecuzione della traiettoria impostata, permette d’accelerare presto e di lanciarsi a “capofitto” verso la frenata successiva.
Un comportamento positivo per intuitività e efficacia, che la TT 600, esibisce anche su asfalto moderatamente sconnesso e nei veloci curvoni autostradali dove, anche a tutto gas (250 km/h indicati a 14.000 giri), non manca di stabilità.






Motore: a 4 tempi, 4 cilindri in linea frontemarcia, raffreddamento a liquido, alesaggio e corsa 68x41,3 mm, cilindrata 599 cc, rapporto di compressione 12,5:1; distribuzione bialbero a camme in testa, 4 valvole per cilindro; lubrificazione forzata a carter umido. Alimentazione: a iniezione elettronica Multipoint; capacita’ serbatoio 18 litri. Accensione digitale a induzione e gestione elettronica, 1 candela per cilindro. Avviamento elettrico.
Trasmissione: primaria a ingranaggi; frizione multidisco in bagno d’olio, comando meccanico; cambio a 6 marce; finale a catena.
Ciclistica: telaio a doppio trave perimetrale in alluminio, inclinazione asse di sterzo 24°, avancorsa 89 mm. Sospensione anteriore: forcella teleidraulica ultraregolabile con steli da 43 mm, escursione 120 mm. Sospensione posteriore: progressiva con forcellone in alluminio e ammortizzatore oleopneumatico ultraregolabile, escursione ruota 120 mm. Ruote: anteriore tubeless in lega leggera, pneumatico 120/70-17”; posteriore tubeless in lega leggera, pneumatico 180/55-17”. Freni: anteriore a doppio disco flottante da 310 mm, pinze a 4 pistoncini contrapposti; posteriore a disco da 220 mm, pinza a pistoncino singolo.
Dimensioni e peso: interasse 1395 mm, lunghezza 2060 mm, larghezza 690 mm, altezza sella 810 mm. Peso a secco 170 kg.
Prestazioni: potenza 110 CV (80,96 kw) a 12750 giri., coppia 6,93 kgm (68 Nm) a 11000 giri.
Omologazione Euro-1: si’
Triumph TT 600
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