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Kawasaki 1600 V8

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Un giovane ingegnere inglese ha realizzato un V8 compattissimo partendo da un motore a quattro cilindri di serie di una Z1 del 1975

Le dimensioni della Kawasaki Z1 900 del 1975, col doppio dei cilindri, sono rimaste le stesse del modello originale. Solo l'inclinazione della bancata anteriore ha richiesto una modifica alla conformazione della culla del telaio.


di Luigi Rivola




Si chiama Allen Millyard ed è un giovane ingegnere inglese con un hobby particolare che lui stesso descrive nel suo biglietto da visita: “costruire moto originali con un fascino speciale”.
Per lui, “fascino speciale” significa un sacco di cilindri, possibilmente il doppio di quelli disposti in origine. E naturalmente non si accontenta di far diventare bicilindrico un monocilindrico, e nemmeno di trarre un quattro da un due d’origine: troppo poco.
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Allen è partito inizialmente da tre, operando su un Kawasaki tre cilindri due tempi degli Anni ’70 ed ottenendo un cinque cilindri in linea, ma poi ha deciso di andare oltre, e questa sua ultima creatura, che abbiamo fotografato a Montlherì, è ancora una Kawasaki, ma a quattro tempi, derivata da una Z1 a quattro cilindri, del 1975 e trasformata in una fantastica 8 cilindri a “V” di 1600 cc che il suo ideatore, costruttore e proprietario non solo esibisce con motivato orgoglio, ma usa quotidianamente per soddisfazione personale.




Un 8V è il limite massimo per una moto? Nessuno fra gli amanti delle motociclette plurifrazionate fino ad oggi si è mai spinto oltre, ma Allen Millyard non è uno da porsi cancelli di questo genere. A Montlherì, quando gli ho detto che ero arrivato all’autodromo in sella ad una Honda CBX 6 cilindri del 1979 gli si sono illuminati gli occhi. “La posso vedere?” Mi ha chiesto. Gliel’ho portata e lui si è avvicinato con un metro in mano, si è chinato sul poderoso 6 cilindri in linea, ha preso un paio di misure poi ha emesso la sentenza: “Ci sta!”. Il volto gli si è aperto in un gran sorriso e ha annunciato: “L’anno prossimo vedrete a Montlherì la mia Honda V12”.






Il merito di Allen Millyard non consiste nell’aver costruito un motore a otto cilindri derivandolo da uno che inizialmente ne aveva solo quattro. L’impresa in questo caso ricadrebbe se non nella normalità, almeno nel fattibile da chiunque in possesso di un po’ di tempo libero, di una certa sommetta e di buone cognizioni di meccanica.
No, la bravura del giovane ingegnere inglese consiste soprattutto nell’aver realizzato questo raddoppio senza che alla fine ne risultasse una motocicletta assurda, valida come fenomeno da baraccone, ma certamente impossibile da usare come una moto normale.

La cosa stupefacente, che colpiva tutti coloro che passavano davanti alla tenda di Millyard a Montlherì era infatti la compattezza dell’insieme: in pratica, la Kawasaki Z1, una maximoto, ma non un mostro, aveva mantenuto le sue dimensioni originali con un motore di cilindrata pressoché doppia e col doppio esatto di cilindri.
In questo consiste la sfida di Millyard e la sua abilità quasi magica, che gli ha consentito di modificare “pochissimo” – dice lui – il propulsore di serie per ottenere il raddoppio desiderato. Per non allargare il propulsore affiancando due bielle per ogni perno di manovella, ha lavorato di fino sulla larghezza delle teste di biella, riuscendo a piazzarne due dove prima stava una sola.




Per risolvere il dilemma di dove far girare gli scarichi dei cilindri posteriori, ne ha girato di 180° le teste, risolvendo in questo modo anche il problema dell’alimentazione, che sfrutta quattro carburatori collocati nel V fra le due bancate.
Allen Millyard ci ha promesso che ci spiegherà nei dettagli, e con fotografie, tutta la procedura progettuale e di costruzione del suo V8. In attesa che trovi un ritaglio di tempo fra il lavoro e l’hobby per mantenere la promessa, meditate su questa anticipazione e non siate scettici: il Kawasaki 1600 V8 funziona davvero; il rombo l’abbiamo sentito con le nostre orecchie e l’abbiamo anche visto in marcia.
La foto a posteriori testimonia che la larghezza del propulsore non è aumentata pur raddoppiando il numero dei cilindri.
Allen Millyard e la sua Kawasaki 1600 V8.
Le dimensioni della Kawasaki Z1 900 del 1975, col doppio dei cilindri, sono rimaste le stesse del modello originale. Solo l'inclinazione della bancata anteriore ha richiesto una modifica alla conformazione della culla del telaio.

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