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Moto & Scooter

Honda CRF 450 R

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Mentre si prepara alla grande sfida della GP1, la Honda mette in campo questa 450 monocilindrica a 4 tempi da cross che punta al titolo mondiale



di Alberto dell'Orto e Luigi Rivola




Il grande rilancio del motore a quattro tempi sarà celebrato l’anno prossimo dal Mondiale GP, ma nessuno potrà negare che il merito principale spetti al campionato mondiale di motocross che, dominato dal due tempi fin dalla seconda metà degli Anni ’60, ha concesso al quattro tempi da alcuni anni le migliori occasioni di rivincita.

La Honda, che del quattro tempi è stata ed è massima propugnatrice, non poteva essere assente da questa disputa. Ecco quindi la nuova CRF450R, moto creata per abbattere il dominio del motore a due tempi anche nella classica cilindrata di un quarto di litro, che fino ad oggi ha resistito al mutare delle tendenze e dei valori in campo.




La CRF450R è infatti una monocilindrica a quattro tempi dell’ultima generazione, progettata per battersi coi più evoluti due tempi ufficiali nel mondiale 2002 di motocross. Il suo esordio è stato senz’altro all’altezza delle aspettative dei progettisti: scesa in pista per la prima volta nella gara conclusiva del campionato nazionale giapponese di motocross della classe 250, ha vinto con grande autorità. Tornata in campo nel 2001 ha aperto la sua stagione di “collaudi” con una perentoria affermazione a Glen Helen in California, dove Ryan Hughes ha fatto sue entrambe le manche, inutilmente contrastato dai migliori specialisti statunitensi della categoria.






Ovviamente sono state riprese gli schemi progettuali e le tecniche costruttive della CR 250 a due tempi, che ha dato ottima prova di sè. Il telaio è praticamente uguale (cambiano gli attacchi del motore e pochi altri dettagli): una struttura in lega leggera a doppio trave superiore dotato di culla sdoppiata a chiudere inferiormente la “gabbia”. Il suo peso è di appena 200 g superiore a quello della CR.

All’avantreno è montata una forcella decisamente dimensionata: si tratta di una Showa con idraulica a cartuccia a steli rovesciati da ben 47 mm, a vantaggio della resistenza a flessione e a torsione. La personalizzazione delle regolazioni è garantita dalla possibilità di intervenire sulla frenatura idraulica, con 16 possibilità di settaggio tanto in estensione quanto in compressione. Questa unità permette un risparmio di peso di oltre 5 kg rispetto alla precedente versione.





Posteriormente il forcellone in lega leggera a sezione variabile è controllato da un ammortizzatore con comando progressivo, dotato di numerose possibilità di regolazione. Oltre alle tradizionali registrazioni del precarico molla e del freno in estensione (17 posizioni), si può intervenire anche a livello di freno in compressione, con la gestione separata delle basse e delle alte velocità (13 posizioni e 3 giri e mezzo rispettivamente).

I freni sono stati oggetto di un sensibile contenimento del peso, che riguardando le masse non sospese contribuisce alle doti di maneggevolezza e di efficienza delle sospensioni.







Com’è ovvio, il propulsore è stato pensato per ottimizzare il rapporto prestazioni/pesi/ingombri. Per ottenere questo risultato, tutti gli organi interni sono stati disegnati per occupare il minore spazio possibile. Ormai scontati dati come il raffreddamento a liquido e il cilindro in alluminio con riporto superficiale sulla canna, è però da sottolineare il particolare sistema di comando delle valvole: l’albero a camme singolo aziona direttamente per mezzo di punterie a bicchiere le valvole di aspirazione (realizzate in titanio), mentre le valvole di scarico vengono sollevate attraverso un bilanciere sdoppiato. Qualcosa di concettualmente simile fu proposto nel 1979 dall’Alfa Romeo con la presentazione del suo 6 cilindri a V di due litri e mezzo.

Le valvole presentano un angolo incluso estremamente contenuto, di appena 21,5°, sensibilmente meno dei 25° che appaiono ad oggi il miglior compromesso possibile; questo valore definisce una camera di combustione molto compatta per ottenere, in presenza di un rapporto di compressione non estremo di 11,5:1 e di un alesaggio di ben 96 mm, un’elevata efficienza di combustione, con vantaggi su potenza, consumi, emissioni. La corsa del pistone, contenuta in 62,1 mm, consente regimi elevatissimi senza incorrere in velocità troppo elevate del pistone (24 m/s a 11.600 giri)




La trasmissione, di schema convenzionale, presenta la particolarità di essere lubrificata separatamente dal motore (dotato di biella montata su cuscinetti a rullini): in questo modo si possono usare anche oli differenti e si evita che gli organi del manovellismo e della distribuzione possano essere raggiunti da eventuali pagliuzze metalliche prodotte dalla normale usura dei dischi della frizione.


Motore: a 4 tempi, monocilindrico verticale, raffreddamento a liquido con due radiatori, alesaggio e corsa 96 x 62,1 mm, cilindrata 449,5 cc; distribuzione monoalbero a quattro valvole per cilindro con comando a catena; rapporto di compressione 11.5:1; Alimentazione con carburatore Keihin FCR 40 a valvola piatta. Accensione elettronica digitale. Lubrificazione separata per carter e scatola del cambio. Avviamento a pedale.

Trasmissione: primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio con comando a cavo, cambio a cinque marce.

Ciclistica: a doppio montante diagonale in alluminio con culla in tubi quadri sdoppiata inferiormente. Sospensione anteriore a forcella teleidraulica Showa upside-down con steli di Ø 47 mm regolabile in estensione e compressione, escursione 305 mm; sospensione posteriore a forcellone oscillante e monoammortizzatore regolabile con comando progressivo, escursione ruota 315 mm. Ruote: cerchi a raggi con canali in lega leggera, pneumatici 80/100-21” anteriore e 110/90-19" posteriore. Freni: anteriore a disco in acciaio di Ø 240 mm con pinza flottante a due pistoncini affiancati; posteriore a disco in acciaio di Ø 240 mm con pinza flottante a un pistoncino.

Dimensioni (in mm) e peso: interasse 1510 mm; altezza sella 945 mm. Peso a secco 102 kg. Capacità serbatoio: 9 litri.

Prestazioni dichiarate: potenza 54 CV (40 kW) a 9000 giri, coppia 5 kgm (51 Nm) a 7000 giri.

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