Moto & Scooter
Mostra-scambio di Reggio Emilia
Boom del settore, grande pubblico da tutta Europa e moltissime moto interessanti nella grande esposizione del CAMER
di Marco Masetti
Reggio Emilia – Da perderci la testa, il portafoglio e la tranquillità domestica! La rassegna emiliana, organizzata dal CAMER, è davvero una delle più importanti e qualificate d’Europa per la varietà, la qualità e il numero delle proposte portate da quasi 2000 espositori. Ditene una e li c’era, assieme ad accessoristi, club di marca e, soprattutto, tantissimi appassionati (eravamo a 15.
Il settore sta bene, i tedeschi continuano a comprare e la parte burocratica spaventa, ma fino ad un certo punto. Qualche venditore ha anche cura di segnalare luoghi (e funzionari) dove l’immatricolazione è più facile… sarà ma questo genere di impegno preferiremmo fosse svolto dalle nostre associazioni di categoria. A Reggio si è visto veramente di tutto: dalle veterane dei primi del secolo alle militari con sidecar o senza, dalla moto da corsa alle vere rarità.
Un paradiso, anche perché la formula della fiera reggiana offre spazi molto ampi all’aperto (dove di solito si trovano gli oggetti più a buon mercato) e interni (dove si concentrano gli specialisti e i pezzi rari). Però la regola vale fino ad un certo punto e, magari in mezzo a “roba” di scarso valore, faceva capolino un autentico capolavoro come la NSU 300 del 1928 portata in scambio da Giorgio Taroni di Lugo. Trattative serrate, assegni, contanti, valute straniere, ma soprattutto una grande passione. A noi è piaciuto moltissimo!
Ebbe poco successo la Leoncino Scrambler 125, nome famoso nella storia Benelli, ma poco apprezzato sul mercato italiano che a cavallo tra gli anni ’60 e ‘70 era combattuto tra le Regolarità quattro tempi e le nuove due tempi da corsa. Peccato perché questa mono due tempi non era male per l’uso turistico. La vendeva a 1,5 milioni, conservata benissimo, il suo proprietario che la acquistò allora. Si chiama Massari e risponde allo 0360/455085.
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Arrivava da Taranto in splendide condizioni questa Devil 160 due tempi degli anni ’50. Bella la moto, spettacolare il logo: i grafici di oggi hanno più tecnologia a disposizione ma la fantasia è in calo. Il bellissimo micromotore carenato in alluminio, montato su bicicletta parimenti d’epoca (fine ’50) e dello stesso materiale è un Kid. Viene dalla Francia ed è venduto da Dominique Ballet. il transalpino, che ha parecchie cose interessanti, ha un contatto in Italia che risponde allo 0338/4810222, oppure izoizo@oreka.com.
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Si chiamava Formula 4 o K 250 ed era la formula propedeutica per correre in auto. Analogamente alla F Junior all’inglese che usava motori Manx, qui si utilizzavano propulsori Ducati 250 o Benelli. Il telaio era realizzato dalla Tecno di Pontecchio Marconi (BO), arrivata poi a gareggiare anche in F1.
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Claudio e Renzo Benevelli di Reggio Emilia restaurano in famiglia belle moto come questa ISO 200 del 1952 con il caratteristico cilindro sdoppiato. Perfetta con avviamento a dinamotore e documenti, era offerta a 11 milioni. I due hanno anche una splendida Mi Val 200 quattro tempi. 0522/856456.
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La Suzuki RE5 dei primi anni ’70 è stata una moto a suo modo famosa. E’ stata la seconda ad essere prodotta in serie con motore Wankel (la prima fu la Hercules 2000), è stata stilizzata da Giugiaro ed ha fatto fare un “bagno di sangue” alla Suzuki che credeva molto nel suo (nullo) successo commerciale. La vendeva Andrea di Brunico (0348/7926811) a lire 8 milioni con documenti in regola e perfetta in ogni dettaglio.
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Storia romantica per questa Jawa 250 due tempi del 1955: ha avuto un solo proprietario, di Imola, che l’ha venduta dopo tanti anni a Ridolfi (0542/29703) che restaura moto nella stessa città.
Oggi cambia padrone per soli 2 milioni. Giorgio Taroni di Lugo (RA) (0333/7731613) non dichiara prezzi, però ha “oggetti” davvero rari
come una bellissima Taurus “B 10 SS” 250 quattro tempi del 1954, offerta in scambio con tanto di targhetta ASI.
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Spazio anche agli infaticabili motocarri, come questo Gilera Mercurio 500 (ma esisteva anche il 600) che dopo aver trasportato centinaia di tonnellate di materiale edile (occhio alle braccia richieste per sterzare!) ora espone carrozzine per sidecar restaurate. In Italia c’è anche uno specialista delle belle moto francesi René Gillet (un tempo moto ufficiale dell’esercito francese). Si chiama Maurizio De Finis di Tremosine (BS) e ha parecchie cose interessanti, anche a livello di documentazione. 0365/953338, oppure 0335/5435901.
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Per concludere, spazio ad un protagonista di queste pagine: Flavio di Pordenone (0434/648375) che ha sempre proposte inconsuete. dai Morini da fuoristrada a questa Sunbeam S8 del 1950 offerta a 6 milioni, da immatricolare. Stranamente non arriva dalla natia Gran Bretagna, ma dall’Italia.
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