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Honda 600 Silver Wing

il 22/02/2001 in Moto & Scooter

Motonline ancora primo su un grande obiettivo: lo scooter bicilindrico 600 da 50 CV con cui la Honda stabilisce nuovi primati di cilindrata, di potenza e di velocità.

Honda 600 Silver Wing


di Luigi Rivola




L’unica cosa difficile da capire, osservando il Silver Wing, è che cosa succederà da adesso in avanti. La corsa allo scooter di grandi dimensioni è iniziata da anni, ossia da quando la Yamaha presentò il Majesty 250; l’inevitabile seguito è arrivato con la scalata alle prestazioni, inaugurata dalla Suzuki col Burgman 400; ora è il momento della sfida tecnologica, lanciata appena cinque mesi fa dalla Yamaha, col T Max 500 bicilindrico e già raccolta dalla Honda col Silver Wing, che rilancia pesantemente.


Presentato a Monaco in occasione dell’Intermot, lo scorso settembre, il Silver Wing stabilisce un nuovo primato di cilindrata, 600 cc, e si presenta come lo scooter più potente e più veloce del mondo, ma in merito alle prestazioni i toni sono smorzati: la Honda punta ai record, per orgoglio e per spirito competitivo, ma non dimentica che questo prodotto non è una versione a ruote basse della CBR 1100 XX, bensì uno scooter, che aprirà sì nuovi orizzonti agli appassionati di questo veicolo, ma pur sempre uno scooter.




La domanda che tutte le Case coinvolte in questo “gioco” si pongono è: avrà successo questa rivoluzione? Lo scooter deve necessariamente rimanere un veicolo lento ed economico, o può permettersi di far concorrenza, anche nel prezzo, a moto sportive di media cilindrata? I dati di vendita del T-Max, a brevissima distanza dal suo lancio, sono già molto confortanti, e la Honda, pur arrivando sul mercato con un certo ritardo rispetto alla principale concorrente, non vorrà essere da meno.

Prima ancora di arrivare nelle vetrine dei concessionari, la Silver Wing ha già iniziato il duello: doveva costare 16.400.000 lire, invece si è deciso di proporla, almeno fino a fine aprile 2001, a 15.990.000 lire. Guarda caso, lo stesso prezzo stabilito dalla Yamaha per la T-Max.

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Le dimensioni sono da maxiscooter, e non potrebbe essere altrimenti, ma la presenza del grosso motore bicilindrico è discreta e traspare solo dalle rilevanti dimensioni del tunnel centrale, che accentuano notevolmente lo spessore del retroscudo, e dall’appariscente carter della trasmissione, che chiude completamente la circonferenza interna del cerchio di 13” della ruota motrice (quella anteriore è di 14”). In conseguenza dell’allargamento del tunnel, la parte anteriore del veicolo acquista notevole sostanza, tanto da rovesciare l’usuale rapporto estetico con la parte posteriore, fino ad oggi preponderante nel disegno e nella distribuzione dei pesi di uno scooter.





La linea risulta, proprio per questo, perfettamente equilibrata, e l’unica sensazione anomala che salta all’occhio è quella di un veicolo lungo e basso, corrispondente in sostanza alla realtà, visto che la sella è stata mantenuta apprezzabilmente ad una ridotta altezza da terra, che il dislivello con la porzione di sella destinata al passeggero è di soli 15 cm e che l’interasse è di 1595 mm. Lo scudo è dominato dal grande gruppo ottico “multi-reflector”, circondato da feritoie per il passaggio di correnti d’aria fresca dirette dietro il parabrezza.




Due stretti, ma profondi vani con coperchio sono a portata di mano sotto il manubrio (in quello di sinistra si trova una presa di corrente 12 V) e nella parte alta del tunnel un coperchio cela il bocchettone di rifornimento del carburante, facilmente accessibile. Il vano sottosella è di grande capacità e può ospitare due caschi integrali. La sella del pilota ha lo schienalino regolabile su cinque posizioni, ed il passeggero ha ampio e comodo spazio a disposizione, con solide maniglie cui afferrarsi e due pedane di tipo motociclistico facilmente raggiungibili dopo averle ruotate verso l’esterno.

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La ciclistica della Silver Wing fa capo a un robusto telaio in tubi d’acciaio al quale è fissato il motore, montato su silent-block. Il forcellone in alluminio, che sul lato destro funge da carter della trasmissione, è infulcrato coassialmente all’albero motore, in modo da ridurre a zero le variazioni di tensione della cinghia del variatore durante l’escursione della sospensione.





La forcella è di tipo motociclistico con steli di 41 mm di diametro, foderi inferiori e perno ruota arretrato. Il serbatoio del carburante, posto sotto molto in basso, per la miglior distribuzione dei pesi, ha una capacità di ben 16 litri, record assoluto della categoria.

L’impianto frenante è a disco di tipo integrale, col freno anteriore munito di pinza a tre pistoncini. Tirando la leva di sinistra, si azionano contemporaneamente il pistoncino centrale della pinza anteriore e la pinza posteriore; con la leva di destra si agisce sui due pistoncini esterni della pinza anteriore. È disponibile un freno di stazionamento di tipo automobilistico.

Il pezzo forte del Silver Wing è comunque il motore, un bicilindrico in linea trasversale raffreddato a liquido, con cilindri inclinati di 25° rispetto all’asse orizzontale e distribuzione bialbero a quattro valvole per cilindro, comandata da catena. La potenza dichiarata è di circa 50 CV a 7500 giri, con una coppia massima di 50 Nm a 6000 giri.




Elementi di spicco in questo motore sono l’alimentazione ad iniezione elettronica, i due alberi di bilanciamento per l’eliminazione delle forti vibrazioni tipiche del manovellismo a 360°, il sistema di scarico con induzione d’aria a valle della valvola, per prolungare la combustione e ridurre l’inquinamento, la marmitta con catalizzatore e la trasmissione con variatore automatico di tipo classico a cinghia in gomma.

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La Silver Wing si mette in moto alla prima pressione sul pulsante dell’avviamento elettrico. La sensazione iniziale di pesantezza del veicolo scompare appena si apre l’acceleratore e il grosso scooter si avvia deciso, pur senza lo scatto promesso dai 50 CV disponibili, per non pesare troppo sulla trasmissione.

Ad onta della fluidità di erogazione, la potenza è assolutamente esuberante. Ciò richiede una certa attenzione solo quando si apre bruscamente l’acceleratore senza tener nel dovuto conto la pulizia del manto stradale, ma in condizioni normali l’apri-chiudi, anche maldestro, non produce mai scatti violenti e brusche reazioni sulla ruota motrice.





La stabilità e la precisione di inserimento in curva sono sorprendenti: anche seguendo traiettorie veloci su un asfalto non perfettamente liscio, la ruota posteriore non saltella e la forcella assorbe con facilità la maggior parte delle asperità. Anche la frenata è potente e sicura, ma richiede una certa assuefazione per il miglior dosaggio della pressione sulle leve..

La notevole potenza della Silver Wing fa sì che i sorpassi, tallone d’Achille degli scooter, diventino irrisori anche in autostrada: alla minima apertura della manopola dell’acceleratore corrisponde infatti un subitaneo incremento della velocità, che sorprende per immediatezza, soprattutto perché assolutamente lineare e quindi perfettamente gestibile nella sua progressione.




Ad alta velocità, (se aveste visto la faccia di un pilota di R6 da noi sorpassato in autostrada!) la protezione offerta al pilota dal largo parabrezza della Silver Wing diventa meno efficace, specie se si entra nella scia di un’automobile, ma anche in caso di vortici e di vento laterale, la stabilità rimane sempre eccellente.

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Motore: a 4 tempi, 2 cilindri in linea trasversale, raffreddamento a liquido, alesaggio e corsa 72 x 71,5 mm, cilindrata 582 cc; distribuzione bialbero a quattro valvole per cilindro con comando a catena; rapporto di compressione 10,2:1; alimentazione ad iniezione elettronica. Accensione elettronica digital. Lubrificazione a carter umido. Avviamento elettrico.

Trasmissione: cambio a variatore automatico continuo di velocità. Frizione automatica centrifuga. Trasmissione finale con riduttore a ingranaggi.

Ciclistica: telaio a traliccio in tubi d'acciaio. Sospensione anteriore a forcella teleidraulica a ruota guidata con steli di Ø 41 mm; sospensione posteriore a forcellone oscillante con due ammortizzatori idraulici laterali simmetrici a doppio effetto, con precarico regolabile. Ruote: cerchi in lega leggera pressofusa con pneumatici 120/80-14" anteriore e 150/70-13" posteriore. Freni: anteriore a disco di Ø 256 mm con pinza a tre pistoncini; posteriore a disco di Ø 220 mm con pinza a due pistoncini. Comando dei freni integrale per la pinza posteriore e per il pistoncino centrale di quella anteriore.

Dimensioni (in mm) e peso: interasse 1595 mm; altezza sella 740 mm; luce a terra 140 m. Peso a secco 218 kg. Serbatoio del carburante da 16 litri.

Prestazioni dichiarate: potenza 50 CV (36 kW) a 7.500 giri. Coppia 50 Nm a 6.000 giri.

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