Moto & Scooter
Epoca: Mostra scambio a Ferrara
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Pezzi interessanti e comfort per il visitatore nella mostra estense. In evidenza le medie sportive degli anni '50 e '60
di Marco Masetti
FERRARA – La mostra-scambio annuale che si è tenuta il 27 e 28 nelle sale della fiera, ha confermato che in Italia non ci sono solo le maxi concentrazioni di Imola e Novegro, ma che ogni week-end c’è qualcosa di interessante da vedere. In più, vista la stagione, la scelta di ambientare la mostra nei comodi e luminosi (oltreché bene riscaldati) saloni al coperto è piaciuta parecchio.
A Ferrara si è anche vista una interessante mostra tematica, curata dal Motoclub Estense, che ha schierato alcune moto italiane di varie epoche (e destinazione d’uso) raggruppate dalla cubatura di 175 cc. Oggi significa poco, ma la 175, soprattutto negli anni ’50, è stata la moto “media” per l’appassionato italiano, vista l’impossibilità o la difficoltà da parte delle Case di proporre moto di cubatura superiore.
175 è stato anche sinonimo di sport, soprattutto con l’introduzione della formula MSDS (motocicli sport derivati dalla serie) che, anche con la successiva denominazione di Formula 3, contribuì ad allevare una generazione di piloti. Ad esempio, nel 1957 Giuseppe Rottigni vinse con la Parilla 175 il Giro Motociclistico d’Italia, la più importante gran fondo dell’epoca. Ed ecco i duelli, dalla pista alle vetrine dei concessionari, delle 175 italiane: Parilla, Morini, Bianchi e, in seguito, Ducati.
Ferrara ha avuto il merito di riportare alla memoria questa grande epopea, aggiungendo alle “derivate” anche modelli di serie, un plotone di Lambretta (che nella 175 propose sempre ottimi scooter) e una rarità: l’artigianale Gazzi realizzata a Milano nel lontano 1926.
Per il resto la mostra estense ha confermato il buon momento delle special d’epoca (veicoli magari dagli umili natali) trasformati, spesso un po’ fantasiosamente, in versioni gara. Come abbiamo visto fare per Lambrette, Guzzini e persino un bellissimo Cucciolo.
Continua il boom delle cross d’epoca (di solito con sospensione biammortizzatore a cavallo tra ’70 e ’80) qualche trial e persino tecnica d’epoca. Già, il motore NP e il Guzzino a quattro tempi sono, anche se realizzati oggi, splendidi esempi di tecnica di allora. A Ferrara non si va per trovare qualcosa di rarissimo (anche se la Scott Flyng Squirrell 600 era davvero poco comune), ma per cercare libri, modelli, ricambi e qualcosa di utile al restauro. Qualche buon affare però si è fatto…
Aermacchi Chimera, Ducati 175 Turismo e Morini 175 Settebello
AERMACCHI CHIMERA – Arrivata a metà anni ’50 con una carrozzeria integrale di ispirazione automobilistica, la Chimera 175 è però la progenitrice di tutte le “cilindro orizzontale” con distribuzione ad aste e bilancieri della Casa varesina. Moto di grande successo anche nelle versioni corsa e cross.
DUCATI 175 TURISMO – Versione tranquilla della monoalbero a coppie coniche erede della Marianna, la Turismo 175 vista a Ferrara era splendidamente restaurata e dotata del classico plaid sulla sella che serviva per aumentare il comfort, anche nel caso di eventuale “camporella”.
MORINI 175 SETTEBELLO – Tra le 175 in mostra, questa bella Morini Settebello derivato dalla serie che correva nella F3 a cavallo tra anni ’50 e ’60. Questa moto corre ancor oggi nelle gare storiche. E’ di proprietà di un socio del MC Estense.
Bianchi 125 Scudo del Sud e Parilla MSDS
BIANCHI SCUDO DEL SUD – Versione corsa della popolare Bianchina 125 due tempi, si è ben comportata nelle gran fondo. Il modello esposto dal club italiano della Bianchi è del 1951 e ha il cambio a tre rapporti. La versione semiufficiale aveva termica diversa e quattro marce.
PARILLA 175 – Splendido purosangue del 1955, questa monoalbero ad ingranaggi era una delle migliori MSDS della sua epoca. Molto rara e costosa era a Ferrara solo in mostra.
Guzzino 4T e Motore NP
GUZZINO 4T – Il geniale e appassionato Lucio Ghelfi di Cotignola (RA) produce oggi con materiali di qualità, un celebre kit degli anni ’50 che trasformava il popolare Guzzino 65 due tempi, in un 73 quattro tempi monoalbero. Il progetto è d’epoca, dovuto ad un tecnico friulano, Egidio Azzola. Nel 1950 costava circa 30.000 lire, oggi 3 milioni. Da notare che l’Azzola, inventore anche nel settore armi, portò le “sue” Guzzi alle gare e con i piloti Serafini e Carissoni sfiorò la vittoria di classe alla Milano-Taranto.
MOTORE NP – Miracolo della passione e dell’abilità: partendo da un motore due tempi automatico con cilindro orizzontale, Nerio Pancaldi ha allestito (lavorando benissimo) un bialbero 4T con distribuzione alberello e coppie coniche di 73 cc che somiglia ai celebri motori Guzzi GP degli anni ’50. Era in esposizione, con tanto di carburatore Dellorto SS.
Kawasaki GPz 750 e Kawasaki Bakker
KAWASAKI GPZ 750 – Perfetto, pochi chilometro, questo esemplare di grande sportiva anni ’80, veniva via con soli 3 milioni (trattabili). E’ una moto ancora validissima e divertente da guidare. La vendeva un giornalista del settore auto che, per hobby, commercia ai mercatini.
KAWASAKI BAKKER – Special esoterica da competizione (1978-1979) ha corso e vinto nell’italiano open di quegli anni. Ha un bellissimo telaio Bakker in acciaio al Cr-Mo, ruote Campagnolo in magnesio, forcella Marzocchi racing. Il motore è il quattro in linea bialbero delle GPZ 900 due valvole con kit Yashimura che porta la cilindrata a 1100 cc. Era trattabile a 22 milioni.
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