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Moto nel cinema: Vacanze romane

il 13/12/2000 in Moto & Scooter

Due attori in stato di grazia per le strade di una città magica a bordo della regina degli scooter. Impossibile non innamorarsi della Vespa…e della Hepburn

Moto nel cinema: Vacanze romane
Uno storico modello del 1951 della Vespa 125 guidata da Gregory Peck
Due attori in stato di grazia per le strade di una città magica a bordo della regina degli scooter. Impossibile non innamorarsi della Vespa…e della Hepburn


di Roberto Pellegrino





– Quando i sogni vivono in eterno, non svaniscono all’alba e i paparazzi hanno il cuore tenero. Succede solo ad Hollywood, ma si gira per le vie della “citta eterna”. “Vacanze romane” rappresenta una perfetta equazione. Infatti, la leggerissima commedia dei “sentimenti inespressi”, diretta da William Wyler nel 1953, sta alla formidabile coppia Audrey Hepburn-Gregory Peck come la Vespa sta all’Italia del Dopoguerra.

Il successo della pellicola fu immediato e travolse gli attori, amplificando la fama di Peck e lanciando nel firmamento delle dive la semisconosciuta 24enne Audrey Hepburn (che vinse l’Oscar come miglior attrice). Il lungometraggio inaugurò anche un generoso filone di commedie romantiche hollywoodiane (“Tre soldi nella fontana”, “Gli amanti devono imparare”) ambientate e prodotte a Roma, con grande gioia di Cinecittà che conobbe la sua età dell’oro.




Nel 1987, con gli Studios a corto di idee, arrivò anche uno sciagurato sequel che non restituì nemmeno un millesimo della grazia dell’originale. Per tacere di Innamorato pazzo con Celentano e la Muti.






– E’ la fiaba di Cenerentola al contrario. L’insofferente principessa Anna (Audrey Hepburn) in visita a Roma con codazzo reale, freme per dribblare l’etichetta nobiliare e visitare la città. Le capita l’occasione quando una sera, eludendo la sorveglianza, la fanciulla si avventura da sola per le strade della Capitale. Ma l’effetto di un calmante, somministratole poco prima dai genitori, per contenere la sua vivacità, le causa un improvviso colpo di sonno che la fa assopire su un muretto. Finirà per svegliarsi tra le braccia di Joe Bradley (Gregory Peck), baldo giornalista americano sull’orlo del licenziamento e alla disperata ricerca di uno scoop. Il piano è perfetto: accompagnare la nobile Anna in un giro per Roma a bordo della Vespa, tutto documentato dall’obiettivo dell’amico paparazzo. Il servizio con le foto della principessa, infatti, andrà a ruba.

Ma anche i giornalisti hanno un animo tenero: Joe non può tradire la fanciulla per un effimero momento di gloria. Così niente servizio scandalistico e niente foto, la fanciulla deve far ritorno alle sue responsabilità di regnante. Ricordando quei bellissimi giorni in Vespa con il vento tra i capelli.




Grande protagonista è la Vespa, classe 1946. La versione utilizzata nel film ha un motore 2 tempi da 125 cc. Monta il cambio a tre velocità a manopola brevettato dalla casa di Pontedera e ha la forcella monobraccio e le ruote intercambiabili, che per l’epoca – quando forare era assai frequente – rappresentò una novità.






– Gli americani hanno da poche settimane potuto riscoprire sulle loro strade il capostipite degli scooter Piaggio grazia alla nuova versione che rispetta le severe norme antinquinamento statunitensi, ma hanno sempre corteggiato la Vespa, dedicandole altri memorabili film. Alla festa del lancio, celebrata a metà novembre a Los Angeles, non potevano mancare i figli della Hepburn e di Peck. L’innamoramento per la Vespa di Peck e della Hepburn traspare dal film. L’attore rimase entusiasta a tal punto che tornò in America con il motociclo e sul set si prodigò nel fornire alla Hepburn lezioni private di guida. .






- Le immagini in bianco e nero del romantico giro turistico in Vespa per le bellezze di Roma – splendidamente fotografate da Henry Alekan e Franz Planer – sono entrate nella storia della cinematografia. Memorabile il volto della Hepburn nella scena della “Bocca della verità”, quando Peck finge di perdere la mano tra le fauci del barbuto monolite. Nella realtà tutto fu improvvisato e la smorfia di terrore dell’attrice è autentica.
Moto nel cinema: Vacanze romane
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