di Luigi Rivola, Foto di Fabrizio Porrozzi




Un “quattro ruote” nello stand Aprilia? Sì, proprio un quattro ruote: il Trukker, a dimostrazione che gli orizzonti della Casa veneta vanno ben oltre i confini imposti dall’appartenenza al mondo motociclistico. Il Trukker è un “quadriciclo pesante carrozzato” e come tale potrà essere guidato – se l’Aprilia intendrà proseguire su questa strada – dai sedicenni, senza casco e con la patente A1. Si tratta di un veicolo cassonato con ampia cabina e motorizzazione ibrida (due tempi ad iniezione diretta, più trazione elettrica), che esteticamente ricorda le grosse vetture americane con pianale di carico oggi tanto di moda.





Le Case automobilistiche studiano i veicoli a cella combustibile e l’Aprilia non vuole farsi cogliere impreparata; di conseguenza presenta a Bologna un suo progetto di bicicletta elettrica che, al posto delle batterie tradizionali, dispone di una cella combustibile che produce energia elettrica – quanto basta per coadiuvare efficacemente la pedalata – per trasformazione dell’idrogeno contenuto in un serbatoio in fibra di carbonio alla pressione di 300 bar. Il peso della cella, che produce 600 Watt di potenza, è di soli 780 grammi.

A metà strada fra l’auto e la moto intendono collocarsi i prototipi “Los Angeles” e “NVC3”, due scooter a tre ruote che rappresentano altrettanti studi dell’Aprilia sulle possibili interpretazioni della mobilità urbana. Caratteristica saliente di entrambi sono le due ruote gemellate; sul Los Angeles sono anteriori e direttrici, con possibilità di inclinazione, mentre sull’NVC3 sono posteriori e motrici, con differenziale autobloccante. L’NVC3, provvisto di tettuccio, è inoltre è dotato di un giunto torsionale che permette il rollio della parte anteriore del veicolo, e di retrotreno autosterzante.

di Luigi Rivola, Foto di Fabrizio Porrozzi




50 cc in più sono pochi, almeno apparentemente, ma sul propulsore Rotax a quattro tempi con distribuzione a quattro valvole dello Scarabeo 150 hanno prodotto un aumento di potenza del 15% che si traduce – stando a ciò che l’Aprilia ha scritto in grassetto nella sua cartella stampa – in consistenti vantaggi in accelerazione e ripresa, e in un aumento di 10 km/h della velocità massima.

Sono promesse importanti, perché se ciò verrà confermato dai test non appena lo Scarabeo 200 verrà messo in produzione (febbraio 2001), significa che con 7.900.000 lire, un prezzo da scooter 125 di alta gamma, sarà possibile assicurarsi un veicolo in grado di competere e in certi casi superare mezzi concorrenti di 250 cc, rappresentando oltretutto l’unica proposta a ruote alte in quel segmento di mercato.

Lo Scarabeo 200, oltre alla maggiorazione del motore, annuncia un nuovo telaio, irrigidito, irrobustito, con avancorsa aumentata di 10 mm e modifica dell’angolo di sterzo. Questi interventi hanno determinato l’allungamento dell’interasse, che passa da 1387 a 1400 mm. Nuovi anche la marmitta a tre camere in acciaio inox nella parte interna, la curva di potenza del generatore dell’impianto elettrico, infine la veste grafica, i colori e gli accoppiamenti cromatici fra sella e carrozzeria.

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