Quotazioni moto&scooter

Cerca

Seguici con

Moto & Scooter

Malaguti Ciak Elettrico

il 27/11/2000 in Moto & Scooter

L’urgenza di ridurre drasticamente l’inquinamento delle aree urbane riporta alla ribalta il motore elettrico, pulito e silenzioso. La Malaguti è stata fra le prime a credere nel suo futuro

Malaguti Ciak Elettrico


di Luigi Rivola
, foto Luigi Rivola




Uno scooter elettrico non è certamente una novità. Fin dall’inizio del secolo il motore a corrente continua è stato proposto in alternativa e in concorrenza a quello endotermico; addirittura nel 1899 una vettura elettrica, la “Jamais Contente” (Incontentabile) detenne per un breve periodo il record assoluto di velocità per veicoli terrestri, a 105,882 km/h.
Oggi la disputa prosegue, ma su ben altro terreno: l’elettricità è ancora regolarmente battuta dalla grande forza, dall’autonomia e dalla leggerezza del vecchio motore a scoppio, ma è vincente in ecologia, una prerogativa poco valutata in passato, ma oggi valutata con la massima attenzione.





E per ecologia non si intende solo la capacità di eliminare l’inquinamento da gas di scarico, ma anche la riduzione drastica del rumore e del consumo di idrocarburi. Ecco il significato di uno scooter elettrico, un veicolo eminentemente cittadino, che si propone ad un’utenza che necessiti di un veicolo maneggevole e poco ingombrante per gli spostamenti quotidiani, ma che possieda una sensibilità particolare verso i temi ambientali, tale da farle preferire la “pulizia” di un motore elettrico alle prestazioni certamente più appaganti di un motore a scoppio.




Se poi all’ecologia si aggiungono il contributo che lo Stato offre a chi è disposto ad affrontare una spesa superiore per un veicolo elettrico, esenzione dal bollo per cinque anni, tariffe assicurative ridotte anche del 50% e facilitazioni generalizzate per la circolazione nelle zone a traffico limitato dei centri cittadini, da cui spesso gli altri ciclomotori sono esclusi, allora si può veramente dire che lo scooter elettrico in città è un’alternativa concreta, e ben ha fatto la Malaguti a farsene paladina, affiancandolo alla sua già apprezzata e moderna gamma di scooter tradizionali.






Con la carrozzeria del Ciak, lo scooter a ruote alte che la Malaguti vende da un paio d’anni con motore a scoppio nelle cilindrate di 50 e 100 cc, la Casa di San Lazzaro di Savena ha messo in produzione il suo primo veicolo elettrico originale, che si affianca alla bicicletta Pedalight, con pedalata elettroassistita. Il Ciak Elettrico si distingue a colpo d’occhio da quello a benzina, per la rinuncia alle ruote alte, difatti adotta cerchi di 12” anziché 16”; l’abbassamento generale del veicolo non ha comportato squilibri estetici, e lo scooter risulta gradevole alla vista e ben proporzionato.




Sui fianchi e sul frontale dello scudo è ben rimarcata la scritta “Electric Power” in rosso carico, a sottolineare una diversità che non manca di far colpo ad ogni sosta nel traffico; una diversità che diventa stupore quando, aprendo il grande sportello del retroscudo, si estrae dal suo alloggiamento (che può condividere con altri piccoli oggetti) il lungo cavo a spirale che termina con una comune spina tripolare da inserire in una normale presa di corrente 220 V per la ricarica delle batterie.




Il centro di controllo del Ciak Elettrico è nel cruscotto, che dispone di quattro spie – due per indicatori di direzione e per la luce abbagliante più altre due per la riserva di corrente elettrica e per il controllo della ricarica delle batterie – e di un display digitale multifunzione. Sul display si può verificare la velocità massima, la velocità media durante un determinato tragitto, il consumo di corrente elettrica e lo stato di carica delle batterie. Inoltre sono disponibili un orologio con cronometro, il contachilometri parziale e totale, un termometro un avvisatore di autonomia residua e un indicatore di anomalie all’impianto elettrico.






Il cuore del sistema è un motore elettrico con potenza nominale di 1,23 kW a 1400 giri. Si tratta di una potenza relativamente ridotta, che rappresenta il miglior compromesso per il mantenimento di un’apprezzabile autonomia di funzionamento senza dover far ricorso ad un numero eccessivo di accumulatori. Già sono tante, e penalizzanti dal punto di vista del peso del veicolo, le quattro batterie installate sul Ciak Elettrico: tre nel tunnel centrale, una sotto la sella; sono tutte batterie al piombo esenti da manutenzione con voltaggio 12V e collegamento in serie, per un voltaggio complessivo di alimentazione del motore di 48 Volt. La preferenza è stata data alle batterie al piombo soprattutto al fine di eliminare ala radice il fastidiosissimo problema della memoria di carica, ben noto agli utilizzatori di batterie al nickel-cadmio e simili. Quando le batterie sono scariche (segnalatore di “riserva” acceso sul cruscotto) la ricarica richiede 3 ore per fornire circa l’80% della capacità totale degli accumulatori e 6 ore per il 100%. La spesa per una ricarica completa è stata calcolata dalla Malaguti in circa 900 lire.




La ciclistica segue i canoni consolidati di un moderno scooter: telaio monotrave in tubi d’acciaio sdoppiato inferiormente, sospensione anteriore a forcella teleidraulica con steli di 32 mm e sospensione posteriore a motore oscillante con due ammortizzatori idraulici regolabili nel precarico. Freno a disco anteriore e a tamburo posteriore completano una sintetica descrizione che nulla di particolare ha da segnalare, se non un peso decisamente elevato rispetto alla media: 145 kg, di cui 66 da attribuire alle quattro batterie.






Per apprezzare le doti di questo veicolo, bisogna modificare la propria mentalità: bisogna dimenticare le brillanti prestazioni dei motori a due tempi ed imparare a godersi sensazioni nuove, come un’andatura sempre fluida ed esente da strappi e “buchi” di coppia, un procedere silenzioso, accompagnato solo dal fruscio della cinghia dentata di trasmissione e da un ronzio di fondo a volte amplificato da risonanze della carrozzeria, e la totale indifferenza verso le stazioni di rifornimento di carburante a 2000 e passa lire al litro.




Il Ciak si guida come qualsiasi altro scooter, ha buone doti di stabilità e freni adatti alla bisogna. Su strada pianeggiante sfiora i 45 km/h, ma basta un falsopiano perché questo tetto diventi un miraggio; se malauguratamente arriva una salita, magari ripidina, lo scooter avanza prima alla velocità di un mezzofondista, poi di un maratoneta, quindi di un pedone, infine, se la salita diventa ancor più ripida... scende. In discesa invece è una scheggia: se lo si lasciasse fare, non avrebbe limiti, ma sarebbe piuttosto pericoloso: meglio attaccarsi ai freni.
L’autonomia di 60 km dichiarata su percorso urbano è reale e non è affatto scarsa, corrispondendo alla percorrenza giornaliera che effettivamente si può fare in città senza porsi soverchie restrizioni. Potrebbe diventare invece scarsa in una metropoli, dove da periferia a centro è facile superare già i 40 km fra andata e ritorno, e se si gira anche un po’ in centro si rischia il “secco”. Bisogna anche tenere presente, a proposito di autonomia, che questa diminuisce drasticamente con l’abbassarsi della temperatura ambientale: 60 km sono reali, abbiamo detto, ma con almeno 20°; in inverno però è un’altra musica...


Motore elettrico tipo Brushless da 1,23 kW a 1400 giri al minuto. Coppia massima 17 Nm a 1400 giri. Alimentazione a corrente continua 48 Volt fornita da quattro batterie al piombo da 12 V 53 Ah collegate in serie.

Trasmissione: diretta motore-ruota motrice, per mezzo di cinghia dentata in gomma. Variazione continua di velocità tramite potenziometro azionato dalla manopola dell’acceleratore.

Ciclistica: telaio monotrave in tubo d'acciaio sdoppiato inferiormente. Sospensione anteriore a forcella teleidraulica a ruota guidata con steli di Ø 32 mm; sospensione posteriore a motore oscillante con due ammortizzatori idraulici laterali simmetrici, con precarico regolabile. Ruote: cerchi in lega leggera pressofusa con pneumatici tubeless 110/70-12" anteriore e 120/70-12" posteriore. Freni: anteriore a disco di Ø 200 mm con pinza a due pistoncini; posteriore a tamburo di Ø 110 mm.

Dimensioni e peso: interasse 1280 mm; lunghezza 1840 mm; larghezza 650 mm; altezza sella 755 mm. Peso a secco 145 kg

Prestazioni dichiarate: velocità massima 45 km/h; autonomia 60 km in piano a 20°. Accelerazione da fermo (0-100 metri) 12,1”.

Malaguti Ciak Elettrico
Chiudi

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

ADV