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Münch Mammut 2000

il 21/11/2000 in Moto & Scooter

A trent'anni dalla prima Mammut, Friedel Münch torna a far sognare gli appassionati con la moto più pesante, più potente e più costosa che possa circolare su strada. Costa 166 milioni ed è disponibile in soli 250 esemplari

Münch Mammut 2000


di Daniele Massari
, foto di Munch Motorrad Techink GmbH




Se siete tra quelli a cui la Buell S1 Lightning sembrava una moto con poca personalità, se la ZX-12R vi ha stancato perché troppo “facile”, se siete, insomma, un po’ folli e incontentabili, questa è la moto che fa per voi. A patto che abbiate oltre 166 milioni da spendere!

Dopo trent’anni di assenza, la Münch è risorta grazie all’interessamento dell’industriale Gunter Sachs (dinastia dei Von Opel), con un modello che ridefinisce drasticamente, in termini di prestazioni e “carattere”, l’idea stessa di “street-fighter”.





La Münch Mammut 2000, vista poche settimane orsono alla luce dei riflettori del Salone di Monaco, è dotata di un propulsore quadricilindrico in linea turbocompresso, di 1998 cc., con quattro valvole per cilindro e alimentazione ad iniezione elettronica. Un cambio a sei rapporti permette di scaricare a terra i ben 260 cv (!) erogati ad 5650 giri, e la relativa incredibile coppia massima (30,1 kgm a 3500 giri). La velocità massima sarà comunque autolimitata a 250 km/h. La linea mozzafiato, con faro e cupolino dal look aggressivo, e il codone (rigorosamente monoposto) che ospita il terminale di scarico in carbonio la rendono definitivamente l’oggetto del desiderio.




Tutte le notizie utili in proposito si possono trovare sull’apposito sito internet http://www.muench-mammut.com da cui è possibile scaricare, oltre alla consueta galleria fotografica, anche i filmati ed il suono caratteristico (in tre diversi momenti) del mostruoso propulsore. Il tutto in aggiunta ad un servizio di web-cam di cui potranno disporre i 250 fortunati acquirenti (questa la tiratura della moto) che, avvertiti all’inizio della costruzione del proprio veicolo e dotati di apposita password, potranno seguirne passo passo la realizzazione. La moto è inoltre dotata di un sistema di autodiagnosi in grado di scaricare dati sul PC e poi comunicare via Internet con la casa madre, per la risoluzione di eventuali problemi.

Dei 250 esemplari, il modello n° 250 sarà esposto al Deutsches Museum di Monaco. Chi volesse acquistarla può prenotarla sul sito o direttamente all'ufficio vendite (Tel. +49 (0) 931 / 25064-58 or by Fax on +49 (0) 931 / 25064-60).

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Che la Mammut sia una moto per pochi eletti non è difficile capirlo, a giudicare dal prezzo. Non è dunque una sorpresa che per la sua realizzazione non si sia badato a spese. La componentistica è infatti di altissima qualità, grande è la profusione di materiali pregiati: a cominciare dalla carenatura, che è realizzata interamente in fibra di carbonio.

Il propulsore è un Cosworth di derivazione automobilistica da 1998 cc, quadricilindrico a 16 valvole ad iniezione elettronica (perfettamente quadre le misure di alesaggio e corsa, pari ad 86 x 86mm), sovralimentato attraverso un turbocompressore Schwitzer a una pressione massima di 0,9 bar che comincia a farsi sentire al regime di 2000 giri/min. Da notare che il motore della Münch Mammut, dotato di catalizzatore, risponde tuttora alle severe norme antinquinamento tedesche D4.




Il telaio è a doppio trave in acciaio, l’assorbimento delle asperità del terreno avviene tramite una forcella Ohlins a steli rovesciati (completamente regolabile) da 43 mm all’anteriore, mentre il retrotreno è assistito da una coppia di ammortizzatori WP, anch’essi regolabili, disposti in posizione orizzontale sotto il forcellone; la potenza viene inviata alla ruota mediante una trasmissione secondaria a catena dotata di o-rings.




L'impianto frenante abbinato a una coppia di cerchi in lega d'alluminio da 17” costruiti da Münch (con canale di 3.5” e 6.0”), è costituito anteriormente da una coppia di dischi flottanti da 320 mm, su cui lavorano delle mastodontiche pinze monoblocco ad 8 pistoncini contrapposti, e posteriormente da un disco flottante da 280 mm, con pinza a 4 pistoncini.

La bulloneria e le “suppellettili” (piastre, pedane, ecc.) sono realizzate in lega leggera ed ergal, senza badare a spese e con l’intento di contenere il peso comunque impressionante di 354 kg a secco (!), principalmente dovuto alla mole del propulsore.

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Motore: a 4 tempi, quattro cilindri in linea trasversale, raffreddamento a liquido, alesaggio e corsa 86 x 86 mm, cilindrata 1998 cc, rapporto di compressione 9:1; distribuzione bialbero a 4 valvole per cilindro; sovralimentazione mediante turbocompressore Schwitzer. Alimentazione: iniezione elettronica; capacita' serbatoio 26,5 litri. Accensione elettronica via ECM. Avviamento elettrico.

Trasmissione: primaria a ingranaggi; cambio a 6 rapporti; frizione multidisco in bagno d’olio, comando idraulico; finale a catena.

Ciclistica: telaio in acciaio a doppia culla, inclinazione asse sterzo 28°. Sospensione anteriore: forcella Ohlins a steli rovesciati 43 mm, escursione 120 mm; sospensione posteriore: doppio ammortizzatore WP orizzontale, escursione 65 mm. Ruote: anteriore tubeless in lega d’alluminio, pneumatico Pirelli, 120/70 ZR17" MTR 01, posteriore tubeless in lega d’alluminio, pneumatico Pirelli, 200/70 ZR17" MTR 02. Freni: anteriore a doppio disco flottante di Ø 320 mm, pinze a 8 pistoncini contrapposti; posteriore a disco flottante di Ø 280 mm, pinza a 4 pistoncini contrapposti.

Dimensioni e peso: interasse 1540 mm, lunghezza 2146 mm, altezza sella 780 mm. Peso a secco 354 kg.

Prestazioni dichiarate: potenza 191 kW (260 cv) a 5650 giri/min, coppia max 295 Nm (30,1 kgm) a 3500 giri/min, velocità max 250 km/h autolimitati.

Omologazione Euro-1: si

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Münch Mammut 2000
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