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Abbigliamento adventure Scott Voyager Dryo messo alla prova

Carlo Pettinato il 08/03/2023 in Equipaggiamento
Abbigliamento adventure Scott Voyager Dryo messo alla prova
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Giacca più pantalone con membrana impermeabile laminata e imbottitura termica removibile. Un completo di ottima fattura confortevole e pratico

Scott Voyager Dryo è un completo giacca-pantalone impermeabile di medio-alta gamma disegnato per la pratica dell’adventure touring. Inizialmente nato come sottosegmento che univa caratteristiche dei capi da turismo veri e propri a quelli dell’abbigliamento da fuoristrada, oggi vive di vita propria, con tante diverse proposte da parte di tutti i principali produttori, a soddisfare ogni tipo di esigenza.

Il Voyager Dryo, in cui Dryo indica la presenza della membrana impermeabile a due strati DRYOsphere, ha una costruzione laminata, tecnica particolare di realizzazione che posiziona la suddetta membrana direttamente accoppiata al tessuto più esterno. La costruzione a membrana laminata si contrappone a quella a membrana removibile, tipica dei capi quattro stagioni, e a quella a membrana flottante, in cui quest’ultima non è removibile ma unita al tessuto più esterno solamente ai lembi.

La costruzione con membrana laminata è una lavorazione particolarmente pregiata e complessa e solitamente i completi laminati sono i più costosi. Anche questo, volendo, uno svantaggio, ma più che altro una caratteristica comune a tutti i capi di alto livello.

Abbigliamento adventure Scott Voyager Dryo messo alla prova

Il grande vantaggio delle giacche laminate è essenzialmente uno: offrono la migliore protezione possibile contro la pioggia. Questo perché la membrana, essendo sostanzialmente un tutt’uno con il tessuto esterno, impedisce di fatto a quest’ultimo di inzupparsi anche dopo un’esposizione prolungata. Lo svantaggio tecnico principale è che la membrana non può essere rimossa per far fronte alle condizioni più calde. Per limitare i danni sono presenti prese d’aria dirette (quando si aprono l’aria arriva diretta sul corpo, senza interposizione della membrana) sul petto, sulla schiena, sulle braccia e sulle cosce. Per l’utilizzo nei climi più freddi è previsto uno strato di imbottitura sintetica, removibile ma non vestibile separatamente.

Sono poi presenti numerose ed ampie tasche sia sulla giacca che sui pantaloni, su questi ultimi è molto comoda quella a metà altezza sulla coscia destra. A livello di protezione, sono integrati protettori morbidi D3O di livello 2 su spalle, gomiti, ginocchia e anche. Non tra i più leggeri in circolazione ma capaci di trasmettere un’ottima sensazione di sicurezza.

 

IL COMPLETO SCOTT VOYAGER DRYO ALLA PROVA PRATICA

Toccandolo con mano per la prima volta il prodotto restituisce una sensazione di alta qualità, data dalla consistenza dei tessuti, dal tipo di lavorazioni e dalla generale cura del dettaglio. Indossandolo la storia non cambia: il completo in prova era in taglia L e su di me vestiva alla perfezione (sono alto 183 cm per, ahimè, circa 89 kg). Una vestibilità quindi assolutamente comoda, con altri marchi mi capita di dover ricorrere alla XL o ad una 54.

L’unico neo, ma su questo non abbiamo controprova, è che l’imbottitura al tatto sembra abbastanza leggera, forse non l’ideale per temperature che scendano verso gli 0°C. Ma appunto, la nostra prova, in occasione del lancio stampa della Suzuki V-Strom 800 DE, si è svolta in condizioni ideali con clima asciutto con valori oscillanti tra i 12 e i 22°C. Quindi, in realtà, non ideali per collaudare dell’abbigliamento adventure.

La giacca è stata provata in tutte le configurazioni, con e senza imbottitura, con prese d’aria aperte o chiusa, per adattarsi sempre ai cambi di temperatura. I pantaloni invece sono sempre stati usati senza imbottitura, con sotto una calzamaglia molto leggera. Da segnalare che il pantalone permette di vestire sotto di sé anche uno stivale da cross.

Abbigliamento adventure Scott Voyager Dryo messo alla prova

Alla partenza, al mattino, con una temperatura di circa 12-13°C, la giacca si è rivelata ideale indossata con il suo strato termico e sotto solo una maglia intima di media pesantezza. Salendo verso i 18-20° ho poi sentito il bisogno di rimuovere l’imbottitura; salendo ancora oltre i 20° ho poi aperto tutte le prese d’aria, molto efficaci essendo dirette sul corpo, patendo leggermente il caldo solamente nei momenti di pausa sotto il sole lungo una stradina di pietra che rifletteva non poco. Credeteci o no, ma anche a metà febbraio in Sardegna il sole batte per bene. 

Credo che indossando una maglia intima leggera e con prese d’aria tutte aperte si possa rimanere in perfetto comfort anche fino a 30°, se in movimento; da fermi inevitabilmente con 30° si soffre. Per gite o viaggi estivi con temperature che difficilmente scendono sotto i 25°C è sicuramente preferibile un completo quattro stagioni, con membrana removibile e prese d’aria molto ampie, o uno completamente traforato.

La praticità dello Scott Voyager Dryo è eccellente, tutte le zip si riescono ad azionare agevolmente anche durante la guida e sono presenti alcuni dettagli che si rivelano comodità non da poco. Ad esempio, il magnete annegato nel tessuto in zona clavicola sinistra, utile a tenere il colletto aperto quando si cerchi un po’ di ventilazione in più.

Nel complesso un prodotto di ottimo livello, che trasmette qualità e robustezza. È buona l’adattabilità ai cambi di temperatura in un range che va approssimativamente dai 5 ai 30°, ma qui è chiaro che influisce molto la percezione del calore che ciascuno ha. Non possiamo dire nulla nemmeno sulla resistenza alla pioggia, ma trattandosi di un capo laminato dovrebbe essere il suo vero punto forte

Come si evince dalla qualità percepita, il completo Scott Voyager Dryo non è tra i più economici: la giacca è prezzata da listino a 509,90 €, i pantaloni a 399,90.

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