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Arai RX-7V Evo: il test

Marco Gentili
di Marco Gentili il 23/03/2022 in Equipaggiamento
Arai RX-7V Evo: il test
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Alla scoperta del nuovo casco racing del marchio giapponese, nell'ultima versione con omologazione ECE 22.06

Da anni l'Arai RX-7V rappresenta il punto di riferimento per i caschi integrali da pista (assieme al rivale Shoei X-Spirit III). Si tratta di un prodotto che, da quando è nato, è in testa ai piloti di mezzo mondo, e che ha ben poco da dimostrare. Nella scia di una tradizione datta di innovazioni dosate col bilancino, la Casa giapponese lancia la versione EVO del suo casco di punta.

A prima vista, l'RX-7V EVO è identico al suo precedessore. Sono confermati gli stilemi della silosofia Arai: calotta compatta e liscia, per ridurre al minimo le superfici sporgenti, calotta interna a densità differenziate in un unico pezzo, dettagli curatissimi e ventilazione studiata in modo maniacale, per offrire la climatizzazione ideale per i motociclisti più esigenti. Nessuna concessione alle tendenze di mercato: ancora una volta manca il visierino parasole interno (per non dove rrubare spessore né alla calotta, né al rivestimento interno in polistitolo), che Arai sostituisce con il sistema esterno Pro Shade.

I cambiamenti però sono tutti all'interno, considerando che è stata migliorata la canalizzazione del flusso d'aria. E soprattutto il nuovo RX-7V EVO risponde ai dettami della nuova omologazione ECE 22.06 (per saperne di più leggi qui). Può sembrare paradossale, ma i nuovi criteri di sicurezza internazionali per i caschi vanno verso la filosofia costruttiva dei caschi Arai, a volte criticati per il peso eccessivo e per la strutturazione rigida della calotta esterna. Ebbene, per superare gli impatti ad alta velocità, a bassa velocità, obliqui e il test di accelerazione rotazionale, il costruttore giapponese ha dovuto fare ben poco rispetto a quanto già non facesse in precedenza.

Anche il peso statico - che per i caschi 22.06 è cresciuto (proprio per ottemperare ai nuovi regolamenti) - è contenuto, per essere un integrale: parliamo di 1.600 grammi in taglia M. Per l'RX-7V Evo registriamo addirittura un dimagrimento di 30 grammi.

 

COME VA

Anche nella sua versione omologata 22.06, l'Arai RX-7V Evo conferma tutte le qualità che lo hanno fatto amare da piloti e motociclisti di almeno 4 generazioni. Il fitting rasenta la perfezione - grazie anche alla cuffia interna regolabile - il morbido sottomento (removibile all'occorrenza) elimina ogni turbolenza e il meccanismo della visiera fila liscio come l'olio, sia in apertura sia in chiusura. Mai uno scricchiolio, mai un rumore fuori posto, nessun difetto riscontrato. Anche la visibilità periferica, utile nella guida su strada, è davvero notevole. In poche parole, l'ultimo nato in Casa Arai è la solita macchina da guerra.

 

COLORI E PREZZI

Trattandosi di un casco top di gamma e pensato per un uso racing o stradale "spinto", il prezzo è elevato ma comunque proporzionato al valore dell'oggetto. Le versioni monocolore costano 949 euro, mentre le livree 1.119 euro.

 

Arai RX-7V Evo: il test
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