Equipaggiamento
Antifurto Trackting Smart Alarm, niente panico!
Anche voi quando lasciate la vostra moto incustodita all’aperto vivete una sorta di apprensione? Ecco una soluzione: SMART ALARM, un antifurto GPS connesso realizzato da Trackting, una PMI italiana specializzata in dispositivi elettronici connessi IoT e GPS. Scopriamo com'è fatto e come funziona!
Il numero di furti di moto e scooter in Italia è sempre elevato: nel solo 2020 sono stati infatti rubati più 25mila mezzi a due ruote! E un furto non è solo una seccatura, ma è anche un tormento mentale, perché quando ci viene tolto ciò che alimenta le nostre passioni il disagio non si ferma al semplice valore del mezzo.
Ci sono mille sistemi per proteggere la moto, ma oggi parliamo di SMART ALARM un antifurto GPS connesso realizzato da Trackting, una PMI italiana, tra le Marche e Roma, specializzata in dispositivi elettronici connessi IoT e GPS.
Come funziona
Il compatto SMART ALARM è un sistema di tipo bicefalo: c’è infatti il tracker, la scatoletta da istallare sulla moto, e il tag portachiavi wireless. Un sistema logisticamente semplice, la cui interfaccia con l’utente è la app Trackting Smart Alarm, disponile sia per iOS sia per Android. L'accoppiamento e l'istallazione sono di una facilità unica. Una volta sbrigate le operazioni preliminari, si fissa il tracker sulla moto con fascette o nastro biadesivo, si aggancia il tag wireless alle chiavi della moto (così da non rischiare di dimenticarselo) e il gioco è fatto. Cosa succede a questo punto? Una cosa molto semplice: quando il rider salta in sella il tracker riconosce il tag wireless, si attiva quando il pilota parcheggia la moto e si allontana e invia al proprietario una notifica di parcheggio.
Lo Smart Alarm fa quindi il suo lavoro quando il pilota e la moto sono separati. Nel caso in cui in ladro dovesse entrare in azione l’antifurto si allarma con due conseguenze:
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- la prima: avvisa il proprietario con una telefonata
- la seconda: traccia sullo smartphone la posizione del veicolo in tempo reale indicando anche direzione e velocità.
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- il primo permette di contattare le forze dell’ordine, la chiamata va infatti direttamente al 112;
- il secondo consente di seguire sulla mappa il movimento della moto;
- il terzo permette di condividere la posizione effettiva del veicolo rubato.