Equipaggiamento

Prova abbigliamento termoriscaldato

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Ma gli indumenti 'elettrici'  funzionano davvero? Per rispondere a questa domanda non restava che testarli. Lo abbiamo fatto in condizioni estreme: all'Elefantentreffen, il mitico raduno tedesco che si tiene sotto la neve!

Per affrontare le insidie del freddo, durante la nostra spedizione all’Elefantentreffen abbiamo utilizzato l’abbigliamento riscaldato della Klan. Si tratta di un sistema modulare che comprende diversi capi collegabili alla batteria della moto o alla presa di corrente in dotazione su alcuni modelli da granturismo. Nello specifico facevano parte della nostra dotazione la giacca, i pantaloni, i guanti in pelle e le calze. La gamma è comunque molto più ampia e comprende anche sottoguanti in pile, gilet e scaldacollo. Ogni singolo capo si può utilizzare da solo o collegato ad altri. Calze e guanti ad esempio si possono collegare rispettivamente ai pantaloni e alla giacca.


L’unico inconveniente di questo sistema è dato dalla presenza di numerosi cavi che partono dalla batteria. A questo si può ovviare assicurando i cavi stessi al serbatoio o alla fiancata con del comunissimo nastro americano. Una volta scesi dalla moto è ancora possibile usufruire delle peculiarità di questi prodotti, collegandoli ad una batteria ausiliaria ricaricabile, venduta separatamente.


Il riscaldamento del capo avviene tramite un filo riscaldante conduttore che, alimentato a 12V, diffonde calore su tutta la superficie. Tramite un interruttore posto sul cavo si accende il sistema. I vantaggi di questo sistema sono percepibili anche a temperature più alte di quelle trovate durante il nostro viaggio, lungo il quale abbiamo sottoposto questi capi ad un duro test. Di seguito trovate la descrizione di ogni singolo capo utilizzato.

Così la descrive la Casa
All’apparenza una comune giacca da turismo in Cordura, dotata di tutti quegli elementi indispensabili come protezioni CE su spalle e gomiti, tasche con velcro, cintura e alloggiamento per paraschiena (optional). Al suo interno nasconde però un giubbino in pile, staccabile che permette di affrontare al caldo anche le situazioni più estreme. In questo modo si possono utilizzare i capi anche singolarmente. La giacca si svincola così dai cavi e diventa utilizzabile anche nella stagione estiva, mentre il giubbino può essere utilizzato da solo o all’interno di un’altra giacca ed è già predisposto con i cavi passanti per collegare direttamente alle maniche i guanti riscaldati.
Comoda come deve essere una giacca da turismo, resistente alle intemperie, la giacca Klan è stata una ottima compagna di viaggio. All’inizio non mi avevano convinto molto le tasche, chiudibili con semplice velcro e prive di cerniera. Questa chiusura si è invece dimostrata resistente e agevole anche con i guanti indossati. Per quanto riguarda la resistenza al freddo un suo innegabile vantaggio è quello di non avere spifferi. Questo, unitamente alla sua peculiarità principale, il riscaldamento, ha evitato quei brividi che saltuariamente, ma inevitabilmente, si manifestano in queste situazioni estreme. Sarebbe forse auspicabile una maggiore ramificazione dei fili, anche se il calore diffuso dall’impianto è stato più che sufficiente perfino con temperature inferiori ai -10°. E non è poco. Viaggiare in queste condizioni significa poter percorrere anche centinaia di chilometri senza mai doversi fermare.
Così li descrive la Casa
Più che di un pantalone si tratta di un interno, da inserire sotto ai normali pantaloni da moto. Leggeri ed impermeabili sono dotati di cintura elasticizzata e chiusura a velcro, oltre che di due connettori, posti alle estremità inferiori, per il collegamento con le calze. I pantaloni Klan occupano poco spazio e non ingombrano i movimenti più di una qualsiasi altra imbottitura. Comodi anche una volta scesi dalla moto, ci sono sembrati solo un po’ deboli in corrispondenza della cintura, dove la cucitura tra l’elastico in gomma e il tessuto del pantalone non sembra essere molto solida. La connessione con la calza ingombra poco spazio ed è posizionata ad una altezza tale che non disturba la calzata degli stivali. Per quanto riguarda la diffusione del calore, così come per la giacca, la sensazione di tepore è uniforme. Un’accortezza per i più distratti: se sopra indossate dei pantaloni con le tasche laterali evitate di riporci dentro cioccolatini o caramelle!
Così li descrive la Casa
Accessori indispensabili anche nella guida di tutti i giorni, ai guanti è demandato il compito di isolare dal freddo le mani, uno dei punti più sensibili del corpo. in cui dal freddo. Il modello da noi provato era la versione in pelle, ma sono disponibili anche in Cordura, entrambi antipioggia. Sono dotati di chiusura a velcro e cerniera e utili accorgimenti quali fori di scolo per l’acqua e tamponino in pelle di daino sul pollice per pulire la visiera. L’interno è in pile. Si collegano direttamente alla batteria o alla giacca. In alternativa ai guanti, si possono utilizzare anche dei comodi sottoguanti, che utilizzano il medesimo collegamento elettrico.
Prezzo: 195 euro (versione in pelle)



Il nostro parere
I guanti Klan presentano una ottima vestibilità e, nonostante la consistente imbottitura non pregiudicano la sensibilità ai comandi. Insieme alle calze sono stati i capi che abbiamo tenuto accesi per quasi tutta la durata del viaggio. La sensazione di calore si diffonde in tutta la mano, estremità delle dita comprese, tanto che abbiamo indossato un paio di sottoguanti in microfibra solo per poche decine di chilometri, e solo per una precauzione eccessiva. Il resto del viaggio si è svolto nel comfort più totale. L’unica pecca che abbiamo riscontrato è stata la formazione di una leggera condensa sulla superficie del pile interno dopo molte ore di utilizzo, alla quale si può però facilmente ovviare lasciando per qualche minuto i guanti accesi prima di indossarli nuovamente.
HS-Calze

Così le descrive la Casa
I piedi sono un altro punto cruciale che va tenuto sempre al caldo. Per questa esigenza sono state progettate le calze Klan, disponibili in due misure. Si possono collegare direttamente alla batteria o tramite l’apposito connettore dei pantaloni. Per tenere al caldo anche i piedi ci sono le calze realizzate in due misure. Anche per le calze è disponibile il kit di batterie ricaricabili di diverse dimensioni e durata per godere del calore una volta scesi di sella.
Prezzo: a partire da 89 euro



Il nostro parere
Onestamente questo è il capo da cui ci aspettavamo di più, visto l’annoso problema di come tenere al caldo i piedi. Il prodotto ci ha soddisfatto in molti aspetti ma ci ha deluso in altri. Se infatti la diffusione del calore è ottimale e uniforme, grazie all’impiego di numerosi cavi che attraversano tutta la pianta del piede, proprio per questo motivo può accadere di percepire una eccessiva sensazione di calore, in particolare sulla pianta del piede. Sì, insomma, si corre quasi il rischio di scottarsi! A questo proposito sarebbe auspicabile, come per tutti gli altri capi, avere anziché un semplice interruttore acceso/spento una regolazione graduale della temperatura, anche se ciò comporterebbe sicuramente costi di produzione maggiori e ingombri e peso più elevati. Inoltre il materiale con cui sono realizzate, pur essendo molto confortevole, è piuttosto scivoloso e la calza tende a caderein basso e ad “arrotolarsi”, provocando tra l’altro il distaccamento del connettore al pantalone lasciando i piedi inesorabilmente al freddo. A questo problema si può ovviare con il sempre utile nastro americano, assicurando le due spine insieme. Vista l’importanza di questo accessorio ci sembra dunque che si possa ancora migliorare in quanto a vestibilità.
La Vemar è stata la prima casa produttrice di caschi a proporre un rivoluzionario sistema di interfono, denominato Interactive, dotato di dispositivo Blutooth che consente di comunicare fra conducente e passeggero e con un telefono cellulare in full duplex, senza attivare alcun comando e senza bisogno di essere collegati tramite cavi. Utile dunque non solo a chi viaggia in coppia ma anche a chi ha la necessità di utilizzare il cellulare anche durante la guida, proprio come si fa con l’auto. È disponibile per i caschi a maggior caratterizzazione turistica della linea Vemar, vale a dire l’integrale VSX, il modulare VXD Dual, il jet da turismo VRT e quello da città VDJ Metrò.
Per quanto riguarda il VSX, il casco da noi utilizzato, realizzato in fibra di vetro, offre un comfort eccezionale, come si addice ad un prodotto destinato prevalentemente al turismo, un peso che è praticamente identico al suo omologo “muto” e una qualità di trasmissione eccellente. Perfettibili sono invece alcuni dettagli come il cinturino e il salvagola. La qualità degli assemblaggi resta comunque di buona qualità, soprattutto se paragonata alla produzione italiana.
Unica nota dolente, il prezzo: 604 euro nella versione monocolore, giustificato però dall’esclusività del prodotto.

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