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Autostrade: dal 2026 scattano i rimborsi automatici per cantieri e blocchi del traffico

Redazione
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La delibera dell'Autorità dei Trasporti introduce il diritto al rimborso del pedaggio in caso di disagi. Una rivoluzione per chi viaggia in moto

Una svolta storica per chi percorre le autostrade italiane. Dal 2026 entrerà in vigore il diritto al rimborso del pedaggio autostradale in caso di disagi causati da cantieri o blocchi del traffico. Il Consiglio dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti ha approvato la delibera 211/2025, un provvedimento che il presidente Stefano Zaccheo aveva annunciato nella relazione annuale al Parlamento dello scorso 17 settembre. La misura risponde a un'esigenza sempre più sentita da automobilisti e motociclisti, che quotidianamente si trovano a dover affrontare rallentamenti e code dovuti alla presenza di cantieri o a blocchi causati da incidenti e fenomeni meteorologici. Il principio alla base della delibera è semplice ma rivoluzionario: il pedaggio deve essere sempre equo e proporzionato al servizio effettivamente usufruito. "Con questa delibera l'Autorità ribadisce un principio essenziale: il pay per use, il pedaggio deve essere sempre equo e proporzionato al servizio effettivamente usufruito. È un atto di tutela verso i viaggiatori", ha dichiarato il presidente Zaccheo. Che però non manca di sottolineare la necessità di un equilibrio: "Occorre allo stesso tempo considerare un altro aspetto fondamentale, quello della sostenibilità complessiva del sistema: contemperare i diritti degli utenti con la tenuta economica delle infrastrutture è indispensabile per garantire un equilibrio duraturo".  

I TEMPI DI APPLICAZIONE

Le nuove regole entreranno in vigore in modo graduale. Dal primo giugno 2026 saranno operativi i rimborsi per i blocchi del traffico e per i cantieri presenti su percorsi che insistono interamente su tratte gestite da un unico concessionario. Per i cantieri su percorsi che coinvolgono più gestori, invece, bisognerà attendere fino al primo dicembre 2026. L'Autorità ha previsto un periodo di monitoraggio che si protrarrà fino al 31 dicembre 2027, durante il quale verrà valutato il funzionamento del meccanismo. Una verifica di impatto dovrà concludersi entro il 31 luglio 2027, in modo da poter procedere agli eventuali affinamenti necessari.  

COME FUNZIONANO I RIMBORSI PER I CANTIERI

Il sistema di rimborso per la presenza di cantieri è calibrato sulla lunghezza del percorso e sul ritardo effettivamente subito. Per i tragitti inferiori ai 30 chilometri, il diritto al rimborso scatta automaticamente indipendentemente dal ritardo accumulato. Per le percorrenze comprese tra 30 e 50 chilometri, il rimborso si attiva in presenza di uno scostamento di almeno 10 minuti rispetto ai tempi di percorrenza standard. Oltre i 50 chilometri, la soglia sale a 15 minuti di ritardo. Una buona notizia per i pendolari e per chi utilizza abbonamenti autostradali: avranno diritto alle stesse tutele degli utenti occasionali, con in più la possibilità di recedere dall'abbonamento qualora i lavori in corso diminuiscano significativamente la fruibilità del percorso abituale. Sono previste alcune eccezioni. Non verranno erogati rimborsi di importo inferiore ai 10 centesimi di euro, anche se gli importi superiori a questa soglia verranno accreditati e corrisposti solo al raggiungimento di almeno un euro complessivo. Non scatterà il rimborso nemmeno quando per il percorso è già prevista una riduzione generalizzata del pedaggio o nel caso di cantieri emergenziali, ossia quelli installati a seguito di incidenti, eventi meteorologici straordinari o attività di soccorso. In una prima fase di applicazione, inoltre, saranno esclusi anche i cosiddetti cantieri mobili, pur rimanendo fermo l'obbligo per i concessionari di fornire adeguata informazione agli utenti.  

I RIMBORSI IN CASO DI BLOCCHI DEL TRAFFICO

Diverso il meccanismo previsto per i blocchi del traffico dovuti a cause diverse dai cantieri, come incidenti o fenomeni meteorologici. In questo caso, il rimborso viene calcolato sul pedaggio relativo alla tratta interessata secondo soglie progressive legate alla durata dell'interruzione. Per blocchi di durata compresa tra 60 e 119 minuti, il rimborso sarà pari al 50% del pedaggio della tratta interessata. Se il blocco si protrae tra 120 e 179 minuti, la percentuale sale al 75%. Per interruzioni superiori ai 180 minuti, ossia oltre tre ore, il rimborso sarà integrale, pari al 100% del pedaggio.  

UNA APP UNICA PER GESTIRE TUTTO

Una delle novità più significative della delibera riguarda la gestione pratica dei rimborsi. Verrà creata un'app unica valida per tutti i gestori autostradali, attraverso la quale gli utenti potranno accedere a tutte le informazioni sulla viabilità e gestire i rimborsi, che in molti casi saranno automatici. Chi preferisce non utilizzare l'applicazione potrà comunque richiedere il rimborso attraverso i canali tradizionali messi a disposizione dai concessionari, come numeri verdi o portali web dedicati.  

MA CHI PAGA I RIMBORSI?

La questione del recupero dei costi è stata affrontata dall'Autorità con un approccio differenziato. Per quanto riguarda i cantieri, la disciplina dei rimborsi verrà inserita nelle nuove concessioni autostradali e applicata anche a quelle già in corso attraverso atti aggiuntivi. A regime, gli importi corrisposti agli utenti per i rimborsi in presenza di cantieri non potranno essere recuperati dai concessionari tramite aumenti del pedaggio. Per le concessioni già vigenti, tuttavia, l'Autorità ha previsto un meccanismo di transizione che consente un recupero parziale e temporaneo delle somme versate. Nel 2026 e 2027 il recupero sarà al 100%, per poi ridursi gradualmente negli anni successivi: 75% nel 2028, 50% nel 2029 e 25% nel 2030. L'impatto sul pedaggio, assicura l'Autorità, sarà praticamente impercettibile per gli utenti. Diverso il discorso per i blocchi del traffico dovuti a cause diverse dai cantieri. In questi casi, i concessionari potranno recuperare i costi dei rimborsi tramite il pedaggio, ma solo a condizione che si tratti di eventi di forza maggiore oggettivamente dimostrati.

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