La terra dei cachi: ecco come la burocrazia potrebbe disattivare d'ufficio tutti gli autovelox entro metà ottobre

L'estate 2024 potrebbe essere ricordata come quella del grande caos autovelox in Italia. Mentre milioni di automobilisti percorrono le strade delle vacanze, si profila una situazione paradossale che potrebbe portare allo spegnimento di massa di tutti i dispositivi di rilevamento della velocità del Paese.

IL MIT LAVORA ALLA PIATTAFORMA

Il Ministero delle Infrastrutture annuncia che entro settembre sarà operativa una nuova applicazione sul sito istituzionale. Gli enti locali avranno due mesi per inserire tutti i dati degli autovelox: conformità, marca, modello e localizzazione.

Il dicastero di Salvini parla di "straordinaria operazione verità", necessaria per la "totale mancanza di mappature precise degli autovelox". L'obiettivo: garantire solo dispositivi che aumentano la sicurezza stradale, eliminando quelli "più utili a fare cassa che a prevenire comportamenti scorretti".

ALLARME CODACONS: TUTTI I VELOX A RISCHIO

Il Codacons ha lanciato un allarme che ha fatto tremare le amministrazioni locali. Secondo l'associazione, tutti gli autovelox del Paese potrebbero essere spenti a causa di una situazione burocratica paradossale.

Il decreto Infrastrutture stabilisce che comunicare i dati al MIT è "condizione necessaria" per usare gli apparecchi. Chi non fornisce i dati non può più utilizzare gli autovelox.

Il problema: il decreto attuativo con il modulo digitale doveva essere pronto entro il 19 agosto, ma i dettagli restano riservati. Una volta pubblicato, gli enti avranno 60 giorni per mettersi in regola.

IL 18 OTTOBRE DATA FONDAMENTALE

Se le tempistiche saltano, il Codacons paventa uno scenario da incubo: dal 18 ottobre tutti gli autovelox italiani dovranno essere disattivati, indipendentemente dalla loro omologazione.

"Situazione assurda", denuncia l'associazione, ricordando che il caos dura da 16 mesi, da quando la Cassazione ha stabilito la nullità delle multe da apparecchi non omologati.

Le cifre sono allarmanti: quasi il 60% degli autovelox fissi e oltre il 67% di quelli mobili non sono omologati e sono stati approvati prima del 2017, data spartiacque per l'omologazione.