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Martin: "Ecco la nuova MV Agusta, con tante naked popolari e il sogno della MotoGP"
Intervista al nuovo CEO della Casa varesina: "Gli obiettivi non cambiano: puntiamo a produrre dalle 12 alle 15 mila moto in 5 anni. A EICMA 2025 si inizierà a vedere una gamma prodotto in linea con le esigenze dei motociclisti". E su Cagiva...
Non più tardi di due mesi fa ci siamo dati appuntamento "una volta concluso il passaggio di proprietà". Adesso che MV Agusta dopo la parentesi KTM è tornata indipendente, ossia sotto il controllo di Art of Mobility (società dell'imprenditore russo - ma di stanza in Italia - Timur Sardarov), iniziano a trapelare le prime informazioni sul nuovo corso dell'azienda varesina. Che però, come precisa il nuovo CEO Luca Martin, non sarà uno stravolgimento, piuttosto il naturale proseguimento del percorso iniziato sotto la gestione KTM, "con un focus su vendita e post vendita".
Martin, a proposito di gestione KTM, ci spiega perché Hubert Trunkenpolz è ancora nel consiglio di amministrazione come presidente?
"Trunkenpolz ha condiviso sin dall'inizio lo sviluppo del progetto MV Agusta. Dopo la sua uscita da KTM alla fine del 2024, è stato per noi naturale continuare ad averlo assieme a noi, specialmente nell'ottica di un futuro ritorno nel motorsport".
Da sempre Sardarov ha il pallino delle corse e sogna di portare MV Agusta in MotoGP.
"Si tratta di un progetto di medio termine, certamente, per cui però servono ingenti investimenti. E sarà necessario trovare uno o più partner che ci possano supportare".
Possiamo ipotizzare dei tempi?
"Difficile dirlo adesso, dato che la nostra priorità è proseguire con lo sviluppo dell'azienda e del prodotto. Per la parte sportiva dovremo avviare un dialogo con Liberty Media e Dorna, ma di certo non se ne parla prima del 2027".
"la motogp è un obiettivo di medio termine. ne parleremo con dorna e liberty media. di certo, servono partner per sostenerla economicamente"
"NON SOLO PREMIUM: FAREMO NAKED E SPORTIVE PER TUTTI"
Come si svilupperà d'ora in avanti il business di MV Agusta? "Dobbiamo rafforzarci dove siamo forti, non sprecare energie eccessive nell'esplorazione di nuovi segmenti. Questo che cosa vuol dire? Che dobbiamo focalizzarci su naked e sportive, cioè quello che sappiamo fare meglio". Basta serie limitate e ipercostose, quindi? "Quelle ci saranno sempre, perché fanno parte del dna dell'azienda e ci servono per fare margini. Ma il loro peso sarà al massimo il 10-20% delle revenue totali dell'azienda. Dobbiamo piuttosto pensare nell'ottica del design to cost, a sviluppare una gamma organica di naked e sportive per tutti, non nel senso di low cost, perché MV Agusta non deve giocare quella partita, quanto nel senso di moto per tutti, di successo, appetibili al grande pubblico, con una politica di prezzo rivista". In sostanza, andrete a fare concorrenza a KTM e Ducati… "Ducati è senza dubbio un riferimento, ma noi non abbiamo niente in meno di loro". Gli obiettivi di vendita quindi si faranno ambiziosi. "Il piano industriale, KTM o no, non cambia: da qui a 5 anni puntiamo a produrre dalle 12 alle 15mila moto all'anno, e il 50% di esse apparterrà al nostro segmento core, quindi sportive e naked"."faremo moto appetibili per il pubblico, non più solo serie limitate. ducati? non abbiamo niente in meno di loro"
A livello di piattaforma prodotto, cosa ci dobbiamo aspettare?
"Lavoreremo sempre sulle nostre piattaforme a 3 e 4 cilindri. Il 3 cilindri da 950 cc è una base solida da sfruttare in futuro, mentre l'800 rimarrà in gamma ed equipaggerà moto più accessibili".
Come saranno le MV Agusta del futuro?
"Siamo un marchio che vanta un patrimonio unico in termini di storia, prodotto e community. La gente è ancora legatissima a noi. Ecco, sta a noi ascoltare il cliente, avere un approccio più umile. Faccio un esempio su tutti: la Brutale è bellissima, ma cambiare la sua batteria è complesso perché, quando venne concepita, il design dominava in modo assoluto e non si pensava all'utente finale. Adesso abbiamo una grande fortuna: tutti i processi, compreso il design prodotto, sono stati riportati qui a Varese. Dobbiamo pensare e realizzare moto per il pubblico, posizionarle bene sul mercato ed esaltarne le loro caratteristiche. Non dobbiamo fare l'errore di definirci premium solo perché chi chiamiamo MV Agusta. Non è il listino prezzi che ti definisce come premium e luxury, quanto la qualità del prodotto che fai".
Questa nuova gamma la vedremo già a EICMA 2025?
"Sì, e sarà disponibile già la prossima primavera".
Come aveva già annunciato, sarà anche presentata una moto diversa dal solito.
"Dobbiamo fare bene quello che sappiamo fare meglio, ma dobbiamo sempre tenere la antenne alzate e fiutare nuove tendenze. Quindi continueremo a sperimentare".
A livello produttivo, qual è la situazione oggi alla Schiranna?
"I problemi legati all'uscita da KTM ci hanno fatto perdere un semestre, ma coi primi di maggio le nostre linee di montaggio sono tornate in funzione a pieno ritmo".
In questo quadro, cosa succederà al brand Cagiva?
"Il focus è su MV Agusta, perché gli obiettivi sono molto ambiziosi ma realistici. Ma Cagiva non muore, ha un potenziale immenso che di sicuro sfrutteremo".