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Ma di chi sono tutte queste aziende cinesi che operano in Italia?

Ma di chi sono tutte queste aziende cinesi che operano in Italia?
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Ma di chi sono tutte queste aziende cinesi che operano in Italia?

Benelli, Keeway, Voge, CFMoto, l'ultima arrivata Cyclone… cerchiamo di capire di più negli assetti proprietari di questi costruttori

Facile dire "i cinesi", anche perché sono tanti (i costruttori di moto di quel Paese) e ormai molto diversificati tra di loro. E anche il più accorto tra gli osservatori inizia a perdere il conto dei loro assetti proprietari, di chi ci sta dietro, dei rapporti di collaborazione e di compenetrazione tra tutte queste realtà. Iniziamo quindi a fare ordine.  

I RAPPORTI TRA BENELLI, QJ MOTOR E KEEWAY

Benelli è indiscutibilmente il primo marchio “cinese” ad aver fatto breccia nel cuore degli appassionati, con modelli di successo come TRK 502 e TRK 702. Per “cinese” intendiamo “a capitale cinese”: si tratta di un’azienda italiana ma di proprietà cinese fin dal 2005, quando la Casa pesarese venne acquistata del gruppo cinese Qianjiang (QJ, gigante da 1,2 milioni di moto l’anno, a sua volta oggi controllato dal colosso dell'automotive Geely) e, con una quota di minoranza, da Keeway. Quest'ultima, nata nel 1999 come marchio europeo del gruppo Qianjiang, ha via via acquistato altri marchi (l’ultimo in ordine di tempo è Morbidelli) ed è un grande distributore: la stessa Benelli viene distribuita da Keeway in oltre 90 Paesi a livello globale, così come l'indiana Benda e la cinese Cyclone che hanno con Keeway un accordo di distribuzione e vendita. Ma tre anni fa QJ Motor non si è più accontentata di essere presente col marchio Benelli, e ha aperto una filiale anche in Italia, che non è una filiale diretta ma gestita da un importatore, VoltaTech. La situazione societaria e distributiva è decisamente intricata: sebbene questi marchi abbiano una matrice comune, sono sostanzialmente concorrenti sullo stesso mercato. È la tipica filosofia cinese: la guerra (commerciale) è guerra, anche se la si fa in casa.    

DA DOVE VIENE VOGE

Voge nasce nel 2018 come marchio premium del gruppo Loncin Motorcycle, nata nel 1983 a Chongqing, nella Cina centro-meridionale e che oggi produce oltre 2 milioni di moto l’anno, oltre a numerosi motori e a vantare rapporti di fornitura e collaborazione con brand di primo piano, su tutti BMW (per la quale ha prodotto fin dal 2005 la moto F 650 prendendo il posto di Aprilia, più tardi la serie F 800 e gli scooter C 400) e MV Agusta. Voge negli ultimi anni ha fatto registrare sul mercato italiano tassi di crescita notevolissimi (passando dai 1.676 pezzi immatricolati nel 2021 ai 9.173 del 2024), grazie anche al lavoro di Padana Sviluppo, che da sempre ne è importatore e ha ora affiancato attività di consulenza nello sviluppo prodotto, con tanto di centro stile interno a cui Voge si appoggia per alcuni modelli strategici, soprattutto crossover e scooter.  

CFMOTO, IL FORNITORE CHIAVE DI KTM

La fondazione di CFMOTO risale al 1989 a Hangzhou, dove ha la sua sede attuale. La Casa motociclistica, controllata dalla cinese Zhejiang Chunfeng Power, ha iniziato la sua attività in campo offroad sviluppando ATV, per poi allargare il suo orizzonte al mondo delle moto. È da sempre una cinese “atipica”, o meglio la più occidentale delle aziende cinesi: numeri di produzione non necessariamente enormi, sviluppo tecnologico, grande attenzione al design e persino al marketing. Questo le consente nel 2011 di avviare una collaborazione commerciale con KTM che segna un punto di svolta nella sua storia. Nel 2017 le relazioni si fanno più serrate, con l'avvio di una joint venture che prevede la produzione e la vendita in Cina delle moto austriache con il nome di "KTMR2R"; CFMOTO inoltre assembla i modelli di piccola cilindrata per KTM. A quel periodo risale anche l’inizio della collaborazione con lo studio italiano Modena40, che sta sviluppando con grande coerenza il linguaggio stilistico e grafico di CFMOTO. Che negli anni ha anche esteso la sua collaborazione con KTM, dopo aver avuto accesso a parte del know-how della Casa austriaca, arrivando a correre in Moto3 e Moto2 con moto KTM rimarchiate. In Italia – caso unico sui mercati europei – CFMOTO è distribuita da Padana Sviluppo.  

MOTO MORINI, LA CINA CHE ASCOLTA L’ITALIA

Se Benelli, CFMOTO e Voge hanno in Italia la “testa” dello stile, con un crescente coinvolgimento ingegneristico, per Moto Morini l’integrazione tra Cina e Italia è ancora più forte. Questo perché Zhongneng Vehicle Group, che nel 2018 ha acquistato la Casa italiana dalla famiglia Jannuzzelli, non ha in patria un know-how altrettanto sviluppato. Fondata nel 1988 da Chen Huaneng, è un conglomerato partito dal settore degli elettrodomestici e che opera nel mondo delle due ruote col marchio ZNEN Motor, ma è sempre rimasta confinata alle piccole cilindrate. ù Per questo l’acquisto di Moto Morini ha rappresentato un salto importante, che Zhongneng ha fatto lasciando mano relativamente libera all’Italia, non solo nella definizione dello stile ma anche di buona parte del progetto ciclistico, rifornendosi di motori da altri (CFMOTO) mentre venivano sviluppati nuovi propulsori (il V2 750 con albero controrotante, pensato sempre in Italia) e aggiornati quelli esistenti (il V2 1200 Corsa Corta che risale all’ultimo periodo di Franco Lambertini in Morini). A Trivolzio c’è insomma tanto lavoro di ricerca e sviluppo, per poi delegare alle fabbriche cinesi la parte produttiva e di forniture.  
Ma di chi sono tutte queste aziende cinesi che operano in Italia?
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