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Burocrazia: la UE inserisce le moto nel "Regolamento fine vita veicoli". Ma che vuol dire? E perché è così importante?
Procede a grandi passi verso l'approvazione il regolamento che rivedrà in modo radicale i processi di produzione dell'intera industria motociclistica (con maggiori costi) in vista della sostenibilità ambientale. Ecco cosa cambierà
Il voto delle commissioni competenti del Parlamento europeo hanno incluso, per la prima volta, le moto e tutti i veicoli di categoria L (scooter e microcar) all'interno della proposta di Regolamento sui Veicoli a Fine Vita.
Questo segna una tappa significativa nell'allineare il settore con i principi dell'economia circolare e garantire un trattamento coerente tra le diverse categorie di veicoli.
Tutti i veicoli di categoria L, inclusi i tipi L1e e L2e, sarebbero ora inclusi nell'ambito del regolamento, contribuendo a prevenire la frammentazione del mercato e garantire coerenza normativa. Il periodo di implementazione di 60 mesi proposto dalla Commissione Europea è stato mantenuto, fornendo ai produttori il tempo necessario per adattare processi e sistemi in linea con i nuovi requisiti.
Il testo garantisce anche che le motociclette a piccola serie siano escluse dal regolamento, offrendo protezioni importanti per le piccole e medie imprese e preservando l'innovazione e la competitività nel settore. I requisiti di progettazione sono stati adattati per rendere obbligatorio che i veicoli consentano la rimozione facile di parti e componenti, con disposizioni per il riutilizzo, riciclaggio, ricostruzione e rimessa a nuovo dove tecnicamente fattibile.
ACEM accoglie anche con favore l'estensione dell'ambito del regolamento per includere disposizioni aggiuntive che contribuiscono a migliorare la coerenza normativa e portano a un quadro più completo, massimizzando i benefici ambientali durante tutto il ciclo di vita delle motociclette.
In particolare, il regolamento si concentra sulla rimozione sicura delle batterie e dei pacchi batteria, oltre che sul disassemblaggio a livello di cella, rispettando così sia le considerazioni di sicurezza che le realtà tecniche. Inoltre, include disposizioni per impedire ai produttori di ostacolare la rimozione di parti attraverso aggiornamenti software, garantendo al contempo che le necessarie protezioni di cybersecurity rimangano in vigore.
Il Parlamento Europeo dovrebbe confermare la posizione delle commissioni durante la sessione plenaria programmata per l'8-11 settembre 2025. ACEM continuerà a collaborare con i co-legislatori per garantire che il regolamento finale supporti le specificità del settore motociclistico contribuendo agli obiettivi ambientali più ampi dell'UE.