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Bollo moto, dal 2026 si cambia: ecco tutte le novità

Marco Gentili
di Marco Gentili il 06/07/2025 in Attualità
Bollo moto, dal 2026 si cambia: ecco tutte le novità
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Rivoluzione in arrivo per il bollo delle due ruote. Le nuove norme riguarderanno solo i veicoli immatricolati dal prossimo anno, con tempistiche di pagamento completamente riviste

Il bollo moto si prepara a un importante cambiamento. Dal 2026, per tutti i motoveicoli di nuova immatricolazione, il pagamento del bollo non dovrà più avvenire nei consueti tre mesi previsti come scadenza attuale, ma entro l'ultimo giorno del mese successivo all'immatricolazione al PRA. Il tributo verrà versato per l'intero anno solare, anche se le Regioni - trattandosi di un tributo di loro competenza - potranno decidere di mantenere le scadenze quadrimestrali per specifiche categorie di motoveicoli.

Per le moto già immatricolate entro il 31 dicembre 2025, invece, nulla cambierà: continueranno ad applicarsi le attuali regole con le scadenze quadrimestrali, salvo eventuali diverse decisioni delle singole Regioni di appartenenza.

 

UN DECRETO IN APPROVAZIONE

La norma non è ancora definitivamente approvata, ma si trova in fase avanzata di iter legislativo. Il testo è stato approvato dal Consiglio dei Ministri come schema di decreto legislativo che attua la delega fiscale "recante disposizioni in materia di tributi regionali e locali e di federalismo fiscale". Attualmente è all'esame delle commissioni parlamentari competenti e, dopo il parere, il governo deciderà se introdurre eventuali modifiche con una seconda lettura del Consiglio dei Ministri.

 

NOVITA' PER I PASSAGGI DI PROPRIETA'

Lo schema di decreto legislativo introduce una significativa innovazione tecnica per le compravendite di motoveicoli usati. I soggetti passivi del tributo - che si tratti di acquirenti, usufruttuari o titolari di contratti di leasing - verranno individuati al primo giorno del periodo tributario e non più all'ultimo giorno utile per il pagamento.

Questa modifica, come spiegato nella relazione tecnica, permetterà di "superare gli inconvenienti che si verificano nel caso di passaggio di proprietà del veicolo nel corso del mese di pagamento, specialmente se ciò avviene tra diverse regioni e di evitare, altresì, richieste di rimborso da parte dei contribuenti e conseguenti contenziosi". L'obiettivo è ottenere "un'uniformità di disciplina a livello nazionale, da tempo auspicata sia dalle altre regioni che dagli operatori del settore".

 

LA SCADENZA DIVENTA ANNUALE

Per i motoveicoli di nuova immatricolazione, la tassa automobilistica verrà pagata per 12 mesi consecutivi, superando le attuali norme che prevedono pagamenti con diverse scadenze a seconda della tipologia del veicolo. Tuttavia, anche in questo caso, le Regioni potranno prevedere deroghe mantenendo i pagamenti quadrimestrali.

 

COSA SUCCEDE COL FERMO AMMINISTRATIVO

Una novità importante riguarda i motoveicoli sottoposti a fermo amministrativo. Il nuovo testo stabilisce che il tributo deve essere pagato anche in caso di fermo amministrativo, che viene escluso espressamente dai casi di "perdita del possesso del veicolo per forza maggiore o per fatto di terzo o la indisponibilità conseguente a provvedimento dell'autorità giudiziaria o della pubblica amministrazione".

Fino ad oggi, in base a una sentenza della Corte Costituzionale del 2017, questi veicoli erano esentati dal pagamento del bollo. Anche questa regola verrà superata dal 2026 ed è attualmente al centro delle valutazioni delle commissioni competenti.

 

COSA SUCCEDE CON L'USATO

Vengono introdotte alcune semplificazioni per chi opera nel commercio di motoveicoli usati. La cessione di motoveicoli effettuata nei confronti di soggetti che ne fanno professionalmente commercio determinerà l'interruzione dell'obbligo del pagamento della tassa automobilistica solo nel caso in cui venga trascritta al Pubblico Registro Automobilistico (PRA).

La comunicazione potrà avvenire entro 60 giorni e scomparirà l'obbligo di compilazione dell'elenco quadrimestrale con i dettagli dei proprietari del veicolo e del contratto di vendita, alleggerendo così l'onere burocratico per gli operatori del settore e per lo stesso PRA.

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