Attualità
Benvenuti nell'era della varietà tecnica
Dopo un periodo di consolidamento della tradizione, i tempi sembrano maturi per una nuova esplosione tecnologica. Ecco tutti i segni
Ci pensavo parlando degli ibridi, ma in fondo vale in generale. Per fare qualcosa di nuovo, Honda ha dovuto ricorrere a un V3 sovralimentato, perché il resto c’è tutto: monocilindrici, twin in linea e a V, triple trasversali e longitudinali, 4 in linea – anche crossplane – e a V, 6 in linea o boxer. Ma un tempo non era così. La gente comprava soprattutto giapponese, e se eri una Casa giapponese dovevi avere in gamma due 4 in linea sportivi (un 600 e un 750 o 1000), un mono 600 da enduro, magari un 125 2T e il resto era mancia: un V2 per qualche custom, un grosso motore da turismo, cose così.
La spinta soprattutto europea – Italia, Austria, Germania, Inghilterra – alla differenziazione ha prodotto una prima ondata di varietà tecnica (con i motori V2 italiani e austriaci e i triple inglesi), a cui i giapponesi si sono adeguati o hanno risposto. Ora l’arrivo dei cambi automatici, degli ibridi e dei cinesi – mescoliamo tre piani completamente diversi, ma così va la vita – sta ulteriormente moltiplicando le scelte e le combinazioni.