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Martin: "Ecco cosa succede adesso in MV Agusta"

Marco Gentili
di Marco Gentili il 29/05/2025 in Attualità
Martin: "Ecco cosa succede adesso in MV Agusta"
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Intervista al deputy Ceo dell'azienda varesina, recentemente uscita dal controllo di KTM: "Non solo serie speciali ma nuovi e sorprendenti modelli in arrivo. Con Sardarov abbiamo le spalle coperte"

Rilancio, obiettivi di vendita elevati (12mila moto all'anno), ristrutturazione totale della rete vendita e dei processi industriali: la gestione KTM di MV Agusta, terminata a causa della crisi che ha colpito la Casa austriaca, non ha lasciato macerie dalle parti di Schiranna, anzi. 

Luca Martin, attualmente deputy Ceo di MV Agusta: adesso che la Casa è uscita dall'orbita di KTM, che cosa succede?

"La verità è che mancano alcuni giorni, massimo qualche settimana, per rendere esecutivo l'accordo ufficiale dello scorso gennaio, che vedrà il passaggio di MV Agusta ad Art of Mobility, la società di Timur Sardarov. E' anche per questo che, dall'annuncio, abbiamo scelto di mantenere un profilo basso a livello di comunicazione".

Quindi si riavvolge il nastro a fine 2022, quando Sardarov aveva iniziato la progressiva cessione di MV Agusta a KTM.

"No, perché rispetto ad allora c'è una grossa differenza: tutto quello che è stato fatto fino ad oggi resta. E rappresenterà una base solida per continuare il rilancio dell'azienda. Con KTM, che tengo a ricordare era arrivata qui per restare, era stato pianificato un progetto a lunghissimo termine per lo sviluppo di MV Agusta, i cui primi frutti stiamo vedendo solo adesso. E parlo di rete vendita, di processi industriali, di efficienza aziendale".

La critica fatta in questi anni - e intendo sia quelli della prima gestione Sardarov, sia quelli KTM - è che alla fine MV Agusta abbia solamente fatto serie speciali e niente di nuovo.

"Vero ma solo in parte. Nella primavera 2023 abbiamo presentato la Enduro Veloce, che è un prodotto assolutamente diverso da quanto fatto dalla Casa nella sua storia. Certo, abbiamo incontrato difficoltà perché siamo entrati in un segmento difficilissimo e molto competitivo come quello delle maxi adventure, e la moto è stata lanciata forse con presunzione in un momento di rivoluzione dell'azienda. Anche a causa di questo, la sua gestazione è stata complicata: sarebbe dovuta uscire sotto il brand Cagiva, poi è transitata sotto Lucky Explorer, poi è diventata MV Agusta. Insomma, un parto difficile. Eppure è una moto che sta incominciando a piacere, che entusiasma i clienti nei test ride e che piano piano inizierà a imporsi. La Enduro Veloce è una moto nata per restare in gamma, non una toccata e fuga".

 

"LA GESTIONE KTM HA TRASFORMATO MV AGUSTA. PORTIAMO CON NOI QUANTO DI BUONO ABBIAMO IMPARATO PER AFFRONTARE LE NUOVE SFIDE"

Che cosa si aspetta da MV Agusta, adesso?

"Mi aspetto una crescita evolutiva. Mi spiego meglio: ci saranno prodotti più convenzionali, ossia in linea con lo stile MV Agusta, affiancati da prodotti più irrazionali, fuori dagli schemi. Qualcosa di totalmente nuovo arriverà a breve: poco prima di EICMA presenteremo qualcosa che MV Agusta non ha mai fatto finora. Di certo, inizierete a vedere i frutti di quanto abbiamo messo in cantiere negli ultimi tre anni".

Passare dalla gestione KTM alla gestione Sardarov che cosa comporterà?

"Il passaggio non è stato traumatico e non lo sarà. Teniamo il buono che la gestione KTM ha lasciato in MV Agusta, in più godremo di una grande autonomia decisionale. Allo stesso tempo abbiamo alle spalle un azionista forte che crede nel management, che in cambio si sente impegnato a portare risultati. In questi anni finalmente MV Agusta ha acquisito una mentalità industriale vera. E adesso questo aspetto viene spinto all'ennesima potenza".

Gli obiettivi di vendita dichiarati sotto la gestione KTM sono confermati?

"Al netto degli annunci roboanti fatti nei mesi scorsi, MV Agusta magari non arriverà a 12mila moto annue e non andrà avanti alla stessa velocità che avrebbe potuto avere sotto il controllo di una KTM in salute, ma adesso ha il potenziale per farlo. Voglio dire che in questi mesi abbiamo lavorato per mettere a punto metodi e processi, assumere le persone giuste nei ruoli chiave. Se la macchina funziona bene, può fare tutti i chilometri che vogliamo. Ma serviva una struttura ben oliata, che adesso c'è. Per questo guardiamo al futuro con grande ottimismo".

"ORA ABBIAMO UNA STRUTTURA SOLIDA, PERSONE ADEGUATE E PROCESSI INDUSTRIALI BEN OLIATI. E NEI PROSSIMI MESI AVREMO NOVITA' VERE DI PRODOTTO"

A proposito di persone, oggi MV Agusta come si struttura?

"L'azienda conta circa 200 dipendenti. E a dimostrazione che qui ci sono le basi per crescere, vorrei precisare che le moltissime persone assunte nell'ottica di un potenziamento durante la gestione KTM hanno deciso di restare anche nei mesi difficili della crisi della ex capogruppo, quando MV Agusta era di nuovo in vendita e non esisteva ancora un compratore. Io stesso mi sarei aspettato una valanga di dimissioni, che non ci sono state".

Adesso quali saranno i mercati più importanti per l'azienda?

Dobbiamo ripartire dall'Europa, in particolare dai mercati chiave come Germania, che nel 2024 ha avuto un boom pazzesco, Francia e Italia. Negli Usa invece dobbiamo rivedere gli obiettivi dato che KTM, forte della sua struttura commerciale presente sul posto, aveva un potenziale enorme. A ogni modo, gli Stati Uniti dovranno diventare un mercato molto importante per MV Agusta".

Lei parla spesso di tempo. Ma quanto tempo ci vorrà per far arrivare a regime MV Agusta?

"Parliamo di due anni".

"LA GESTIONE DEI RICAMBI NON PUO' E NON DEVE PIU' ESSERE UN PUNTO DOLENTE PER MV AGUSTA. PER QUESTO STIAMO STUDIANDO UN ACCORDO CON UN LEADER MONDIALE DELLA LOGISTICA"

Guardando avanti, come verranno gestite logistica e magazzino ricambi?

"Avevamo decidere di concentrare tutte le operazioni logistiche in Austria, usando la logistica di KTM. Per fare questo avevamo un capannone di nostra proprietà (e non di KTM) in cui erano stivate le moto. Adesso stiamo riportando in casa tutto il magazzino".

Quanto ci vuole a sfatare il mito della difficoltà di reperibilità ricambi?

"Per anni non era un mito. Con l'ingresso di KTM abbiamo messo mano a questo punto dolente, con un'efficienza di consegna ai concessionari che arrivava al 98%. Poi da novembre 2024 KTM è entrata in crisi, e questa sinergia che doveva essere un punto di forza, per alcuni mesi si è rivoltata contro di noi. Per queste inefficienze mi scuserò sempre coi nostri concessionari e clienti. Ma adesso la musica cambia: stiamo studiando un accordo con un leader mondiale della logistica, per far sì che moto e ricambi arrivino sempre e in modo puntuale, e sia tracciabile. Ma sui dettagli non posso sbilanciarmi".

Martin: "Ecco cosa succede adesso in MV Agusta"
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