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Assicurazioni: debutta il CID digitale. Ma servirà a qualcosa?
Probabilmente sì, nell'ottica di diminuire le frodi. La sua eventuale efficacia nella diminuzione dei premi però è tutta da verificare. E comunque non sarà una cosa immediata: le compagnie avranno tempo fino all'aprile del prossimo anno per adeguarsi
Entra oggi in vigore oggi il CID elettronico, o CAI digitale (Constatazione Amichevole di Incidente), ossia la versione digitale del tradizionale modulo cartaceo utilizzato in caso di sinistro stradale. Ha lo stesso valore legale del modulo fisico e permetterà agli assicurati di compilare e inviare la dichiarazione dell’incidente in tempo reale tramite smartphone, semplificando l’avvio della pratica di risarcimento.
Questa modalità consente una gestione più rapida ed efficiente dei sinistri: i dati vengono trasmessi immediatamente alla compagnia assicurativa, riducendo la burocrazia e i tempi tecnici iniziali. Inoltre, il sistema digitale offre strumenti utili nella lotta alle frodi, grazie alla raccolta strutturata delle informazioni e alla possibilità di utilizzare tecnologie come l’intelligenza artificiale per individuare incongruenze o anomalie.
Dal punto di vista ambientale, il CAI digitale riduce l’uso di carta: con circa 1,5 milioni di sinistri l’anno gestiti tramite constatazione amichevole, l’impatto sul consumo di carta può essere significativo. Il CAI digitale è già utilizzabile, ma le compagnie hanno tempo fino ad aprile 2026 per implementarlo. Dopo tale data sarà obbligatorio offrirlo, anche se la versione cartacea resterà comunque disponibile.