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Il retroscena: se il mercato moto non decolla, la colpa è della DIM

Marco Gentili
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Il retroscena: se il mercato moto non decolla, la colpa è della DIM
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Burocrazia, maledetta burocrazia: con le nuove omologazioni Euro5+ alcuni costruttori non riescono a fornire ai concessionari questo sconosciuto ma fondamentale documento senza cui non si può targare niente

"Abbiamo le moto, ma non possiamo immatricolarle", dice a Dueruote uno sconsolato concessionario multimarca di Milano, tra i maggiori della città. Tutta colpa della DIM. Già, ma che cosa è questa roba? E perché adesso è diventata così importante?   

CHE COSA E' LA DIM

La DIM è un documento la cui sigla significa "dichiarazione di immatricolazione". E' un documento ufficiale che viene rilasciato dal costruttore o dall'importatore di un veicolo, che attesta che il veicolo è conforme alle normative e pronto per essere immatricolato presso il PRA (Pubblico Registro Automobilistico) o la Motorizzazione Civile. Contiene i dati tecnici del veicolo, il codice identificativo del veicolo (VIN o telaio), i dati dell'intestatario (se già noti) e l'eventuale omologazione del modello, oltre alla firma del concessionario/costruttore. Si tratta di un foglio fondamentale per ottenere la targa, il libretto di circolazione e completare la pratica di prima immatricolazione. Senza questa DIM, insomma, non si riesce a far targare una moto o uno scooter.  

TUTTA COLPA DELL'EURO5+

Di solito la procedura per la targa di un veicolo di prima immatricolazione viene gestita in modo automatizzato dallo stesso concessionario che riceve il veicolo: con in mano la DIM, i documenti del futuro proprietario e il certificato di conformità del veicolo, la procedura per abbinare targa a veicolo dura all'incirca un'ora. Il problema è che, con le nuove moto omologate Euro5+, accade che sempre più spesso i costruttori e gli importatori abbiano i mezzi, ma non ancora la DIM. E ciò frena moltissimo le procedure, le immatricolazioni e quindi rappresenta un tappo alle vendite: "A mia memoria è la prima volta che, con un cambio di omologazione, si verificano questi disagi - prosegue il concessionario - a rimetterci alla fine sono i clienti che vengono da noi, bloccano una moto o uno scooter, magari versando un anticipo, e noi non possiamo consegnarglielo".  Il risultato è che, attualmente, immatricolare un veicolo con DIM mancante richiede una procedura manuale fatta dei dealer stessi, che richiede più burocrazia e parecchi giorni. E il risultato di questa farraginosità burocratica tanto sconosciuta quando cruciale, rappresenta un ulteriore ostacolo alla ripresa del buon andamento del mercato delle due ruote.  
Il retroscena: se il mercato moto non decolla, la colpa è della DIM
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