Attualità
Moto connesse e dati: cosa succederà con la direttiva R155 (e perché è un passaggio epocale)
Dal 2027 anche i veicoli a due ruote di nuova produzione dovranno rispettare le regole di sicurezza prevista dal regolamento sulla cybersecurity: ecco cosa cambia
Quali sono le differenze tra una moto moderna, uno smartphone e un frigorifero? Dal punto di vista normativo, nessuna. Tutti e tre infatti sono "oggetti connessi" a una rete dati. Nel mondo attuale, però, i dati ricevuti e generati da un oggetto connesso possono essere facile preda di soggetti malintenzionati, che possono farne usi poco ortodossi. Ad esempio possono servirsene per profilare il possessore dell'oggetto, monitorarne gli spostamenti. O addirittura possono penetrare nella rete dati dell'oggetto connesso e alterarne le funzionalità, carpirne la tecnologia dei software in esso contenuti, hackerarlo.
Per difendere la sicurezza telematica di un oggetto connesso, esistono tutta una serie di protocolli previsti dalla direttiva R155. Che è in vigore già da qualche anno, ma a breve ingloberà nei suoi protocolli anche moto e scooter di nuova generazione, vale a dire i veicoli sempre più "connessi" alla rete.
I tempi di applicazione della direttiva sono abbastanza stringenti: se ne parlerà a partire dalla metà del 2027, per arrivare a comprendere tutti i veicoli di nuova produzione entro la fine del 2029. A quella data, tutte le moto e gli scooter connessi dovranno essere conformi (compliant) alla direttiva.