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Ecco come gli altri Paesi europei lavorano per la sicurezza dei motociclisti
Nell'ultimo rapporto dell'ETSC le ricette di Austria, Scozia e Svezia che hanno ridotto la mortalità delle due ruote. E in Francia il modo corretto di affrontare le curve lo si insegna a scuola guida
Secondo l'ultimo report dell'ETSC (lo European transport safety council, una autorevole no-profit che si occupa di sicurezza stradale) ben un morto su cinque sulle strade extraurbane è un motociclista. Un dato che dovrebbe colpirci molto perché è proprio sulle "rural roads" (così vengono chimate nel rapporto) che gli amanti delle due ruote sperimentano il maggior piacere di guida: le statali che corrono tra colline e pianure, le strade e i passi di montagna rientrano all'interno di questa definizione.
I tre scenari di collisione più comuni su queste strade sono collisioni in cui l'altro veicolo è un'auto, un veicolo commerciale (leggero o pesante), o dove nessun altro veicolo è coinvolto. Proprio per scongiurare questo tipo di sinistri, in alcuni Paesi europei si stanno sperimentando soluzioni accolte con favore dall'ETSC, anche alla luce della significativa riduzione di incidenti mortali che hanno visto per protagoniste le moto.