I giochi sono fatti? Tutt'altro: nel mercato moto in Italia siamo arrivati al termine del terzo trimestre dell'anno con una situazione ancora apertissima. Merito del clima fin troppo mite, che favorisce una stagionalità più lunga nel mercato moto e quindi un dinamismo delle vendite che abbiamo potuto osservare nei dati aggregati pubblicati qualche giorno fa (e che raccontavano di 123.118 moto e 147.455 scooter venduti). Ma come sono ripartite queste vendite? Noi di Dueruote, grazie ai dati in possesso della nostra banca dati Professional, siamo in grado di analizzarli nel dettaglio. Vediamo cosa succede.

MOTO: CHI SALE E CHI SCENDE

Se analizziamo la classifica delle best seller, vediamo che la Benelli TRK 502 vende 3.883 pezzi, un calo drastico rispetto ai 6.113 di un anno fa. Certo, la concorrenza si fa sempre più agguerrita, con una Honda che mette sul piatto le 3.245 Africa Twin vendute (un anno fa erano solo 1.851), ormai seconda in classifica, e una BMW R 1250 GS sostanzialmente stabile (terza con 3.228 pezzi, in leggera calo rispetto ai 3.483 del 2022).

Se queste tre sono le moto che si contenderanno la palma della più venduta, non dobbiamo sottovalutare la vera outsider dell'anno, ovvero la Yamaha Tracer 9 che ha immatricolato finora ben 2.957 unità (un balzo pazzesco rispetto alle 1.627 del 2022). Stabile la performance della Yamaha Ténéré 700, quinta in graduatoria con 2.341 unità (erano 2.385 dodici mesi fa). Al sesto posto la Honda Transalp, new entry di successo con le sue 2.246 immatricolazioni, davanti alla Ducati Multistrada V4 (stabile con 2.129 pezzi, a fronte dei 2.159 del 2022). 

Sempre in tema di new entry, compaiono nella parte alta della classifica tutte le novità dell'anno: oltre a quelle già elencate, performano benissimo Honda Hornet (11a a 1.867 pezzi), Royal Enfield HNTR 350 (1.760) e Super Meteor 650 (1.339), Voge Valico 525 DSX (1.244) e Benelli TRK 702 (1.070 unità, di cui 901 nel solo mese di settembre). Sebbene in segmenti differenti, scalano posizioni modelli come la Ducati DesertX (566 pezzi immatricolati da gennai a settembre) e Moto Guzzi V100 (569). 

Non brilla invece la Fantic Caballero 700, con appena 140 unità targate, penalizzata dal contigentamento dei motori da parte di Yamaha. Ancora indietro in classifica QJ che, arrivata sul mercato da pochi mesi, ha totalizzato 225 immatricolazioni.

Di contro, l'effetto novità si abbatte su alcune delle best seller dello scorso anno, che flettono in modo più o meno evidente come Moto Morini X-Cape (che comunque resta sempre la nona moto più venduta d'Italia), Keeway RKF 125, Royal Enfield Meteor 350, Benelli Leoncino e BN 125, Honda CB 500 X.

Sul fronte delle carry-over (ovvero le moto che di anno in anno continuano la loro presenza nel listino) si registra la buona prestazione di Kawasaki Z900 (1.532 immatricolazioni, a fronte delle 1.412 del 2022) e l'ottimo risultato di Honda NC 750 X (1.512 unità, mentre lo scorso anno non era nemmeno in top 30).

LE CASE PER QUOTE DI MERCATO

In una situazione di mercato normalizzata, che vede quindi forniture di veicoli ormai regolari per tutti, Honda è prima per quote di mercato (14.624 immatricolazioni e 11,37% di market share) davanti a Yamaha (13.454 e 10,46%), BMW (12.302 e 9,57%), Benelli e Ducati. Se si analizza la classifica completa qui sotto, si registra l'ottima performance dei nuovi brand cinesi come Voge e CF Moto, oltre al sorprendente lavoro della misteriosa Beta (misteriosa almeno per noi giornalisti, visto che per qualche oscuro motivo il suo management non rilascia interviste; ndr), casa fiorentina specializzata nell'off-road.

DOVE SI VENDONO PIU' MOTO?

Se analizziamo le vendite di moto per provincia, è Roma che si conferma in testa: la provincia capitolina da sola conteggia il 5,47% delle vendite nazionali. A brevissima distanza segue Milano (5,45%), mentre Torino (3,95%) è al terzo posto. Il mercato moto,  salvo alcune eccezioni localizzate in Campania e Sicilia, si conferma a trazione settentrionale: in graduatoria fuori dal podio troviamo Napoli (3,18%), Brescia (2,66%), Bergamo (2,56%), Genova (2,2%), Bologna (2,11%), Catania (2,09%), Varese (2,03%), Palermo (1,87%), Verona (1,86%), Monza (1,8%) e a seguire Vicenza, Firenze e Padova.