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Triumph Adventure Experience, tutti i modi di dire Tiger

Redazione
dalla Redazione il 14/07/2023 in Attualità
Triumph Adventure Experience, tutti i modi di dire Tiger
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Tre tipi di eventi e viaggi in moto, dall'offroad alla pista, passando per l'architettura: il 2023 targato TAE ha segnato il tutto esaurito. Tre modalità (Sport, Discover, Wild) che sono anche un'ottima scusa per provare a fondo la gamma Triumph Tiger 660, 900 e 1200

Che cos’hanno in comune una pista per moto, una villa palladiana e una cascata in mezzo alla natura? All’apparenza nulla. Ma se per raggiungere questi punti topici si è sempre usata la stessa famiglia di moto, allora si può iniziare a capirci qualcosa in più. E se la famiglia è quella delle Triumph Tiger, allora non ci sono più dubbi: stiamo parlando di Triumph Adventure Experience, la serie di eventi che anche nel 2023 ha portato tre variegati gruppi di motociclisti a vivere altrettante esperienze a tema. TAE Sport ha avuto come focus la guida sportiva, TAE Discover ha invece portato alla scoperta di luoghi speciali, dove l’architettura – ma non solo – è stata il filo conduttore. TAE Wild, infine, è stata una full immersion nella natura, una sfida resa possibile dalle capacità off-road delle Triumph Tiger. E ora che il programma 2023 si è chiuso (sembra ieri che facevamo l’ultimo scouting per controllare metro per metro che fosse tutto a posto!) ci tornano in mente scene, flashback e momenti intensi di questi tre week-end che hanno dato modo di vivere esperienze davvero esclusive. Sì, esclusive – e per una volta questa parola non è spesa a caso - perché gli appuntamenti di Triumph Adventure Experience hanno dato modo, ognuno a modo suo, di andare in posti di norma non accessibili, se non con speciali permessi. E così, chi ha partecipato a TAE Sport ha potuto mettere le ruote nel circuito di prova ASC di Vairano, un impianto dove in gran segreto si effettuano i test delle Formula 1, tanto per capirci. Chi ha partecipato a TAE Discover è andato alla scoperta di luoghi di solito non aperti al pubblico, come ad esempio le “Bolle” presso la distilleria Nardini oppure la misteriosa Cavea Arcari. E i fangosi temerari di TAE Wild sono stati accompagnati da uno staff in posti che da soli sarebbe oggettivamente difficile raggiungere, su percorsi non aperti alla circolazione.
 

Triumph Adventure Experience, tutti i modi di dire Tiger

TRIUMPH TIGER CHIAVI IN MANO

La formula è stata quella del “zero pensieri” o del “chiavi in mano” se preferite: chi ha partecipato non ha dovuto preoccuparsi del minimo aspetto organizzativo. È arrivato, con il suo abbigliamento da moto, e via. Punto. Il resto lo ha messo Triumph, a partire dall’intera gamma Tiger (660, 900, 1200), dando ai partecipanti (non necessariamente triumphisti) la possibilità di provare più modelli nell’arco del week-end. Pranzi, cene, pernotti, aperitivi, visite guidate… tutto pronto, tutto schedulato. Uno staff in auto, furgone e quattro rider in moto (tra loro collegati con interfoni) ha pensato a tutto, togliendo anche il pensiero di far benzina. “Io di solito viaggio da solo e mi organizzo da indipendente – ci raccontava alla TAE Discover un signore che nella vita guida una maxi adventure tedesca – e questi eventi non sono nella mia filosofia. Mia moglie mi ha regalato questo pacchetto per il mio compleanno e così ho partecipato. E devo dire che ho apprezzato. Dopo una settimana immerso nel lavoro senza un minuto libero, ritrovarmi come per magia su queste strade di montagna, al fresco, mi ha dato una boccata d’aria. Oltretutto, per me che di solito mi organizzo tutto da solo in dettaglio, è stata un po’ una sorpresa viaggiare senza sapere cosa mi avrebbe aspettato dopo la prossima curva”. Una coppia di signori milanesi invece è venuta alla TAE Sport con il chiaro intento di provare la moto da comprare: “Abbiamo già posseduto una Tiger 1200 e ci interessava vedere l’evoluzione. Devo dire che anche in ottica di viaggiatori stradali, senza grilli off-road per la testa, abbiamo trovato molto piacevole quella con l’anteriore da 21. Bella rotonda da guidare”. Non scontato il punto di vista di uno dei ragazzi che ha partecipato a TAE Wild: “Mi piace andare in giro a cercare sterrati, ma quando sono da solo mi viene un sottile senso di preoccupazione. E se buco? E se sdraio la moto? Beh, qui me la sono goduta, sapendo che c’era uno staff di angeli custodi. Oltretutto nel corso di guida off-road ci hanno anche insegnato a sollevare la moto da terra…”.
 

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TAE SPORT, DISCOVER E WILD

TAE Wild si è svolta in Toscana, facendo base nella tenuta di Agrienduro – il nome è tutto un programma – a Casciana Terme, in provincia di Pisa. TAE Sport, partendo e tornando al circuito di Vairano (PV) ha portato invece, dopo un corso di guida sicura/veloce tra i cordoli dell’impianto ASC, a godere di spettacolari strade tra Liguria ed Emilia-Romagna, facendo attorcigliare il gruppetto per 380 km di pieghe e contropieghe. In mezzo, un pernotto in un posto fuori dal mondo. Tae Discover, partendo e arrivando ad Asiago, ha messo insieme strade di montagna tutte da guidare a luoghi di interesse storico e architettonico. L’Altopiano di Asiago e le strade del Monte Grappa sono state il filo curvilineo che ci ha portati al Sacrario Militare di Cima Grappa. Impressionante. Poi nel corso del week-end l’itinerario ha toccato presso Possagno (TV) il Tempio Canoviano e il Museo Gypsotheca Antonio Canova, dove tra noi motociclisti è sorto naturale accostare le “prove” per le sculture alle maquette su cui lavorano i designer per ogni nuovo modello. E scusate il paragone irriverente.
 

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NON CAPITA TUTTI I GIORNI

Il viaggio si è poi proiettato nel futuro, in quella sorta di astronave che sono le Bolle di Massimiliano Fuksas a Bassano del Grappa. Realizzate nel 2004, rappresentano - per voce dello stesso archistar - “un grande alambicco di vetro dedicato alla distilleria Nardini”.  Trattandosi di una struttura privata, la visita all’interno delle Bolle è ovviamente un’opportunità che non capita tutti i giorni. Ringraziamo la famiglia Nardini per l’ospitalità, oltretutto simpatica e coinvolgente. È invece un patrimonio disponibile per tutti (è nel cimitero di San Vito, frazione di Altivole) al Memoriale Brion, realizzato negli Anni 70 dall’architetto Carlo Scarpa, esempio di Brutalismo che sfrutta il cemento armato come elemento dominante, strutturale e decorativo. Il week-end ci ha riservato ancora la visita al Giardino Jacquard a Schio (VI), dove abbiamo scoperto la storia della famiglia Rossi, dell’industria tessile italiana nel 19.mo secolo e della Lanerossi. Restano due perle da raccontare: Villa La Rotonda del Palladio è un esempio di bellezza architettonica come ce la immaginiamo e come se la immagina il mondo intero, che viene in Italia apposta per visitarla. E poi ecco la Cava Arcari, al cui interno è presente l’installazione permanente Cavea Arcari progettata dall’architetto David Chipperfield. Un luogo incredibile, dove fino a pochi anni fa si cavava la famosa “Pietra di Vicenza” e che oggi è diventata una location che lascia a bocca aperta: i giochi di luce si insinuano tra le pareti di pietra e si riflettono nell’acqua che forma una sorta di lago sotterraneo. Molto, molto suggestivo. Risaliamo in moto, il viaggio alla scoperta della bellezza in tutte le sue forme continua.

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