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Alps Tourist Trophy, alla scoperta della Liguria in maxi enduro

Carlo Pettinato il 25/04/2023 in Attualità
Alps Tourist Trophy, alla scoperta della Liguria in maxi enduro
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Asfalto e fuoristrada tra mare e montagna. Ecco come funziona e come è stato il primo appuntamento ATT 2023, evento per maxi enduro con navigazione a gps

Ténéré super kittate, made in Boano o similari, enduro specialistiche, grosse mono tipo Kappa 690 e pure la rara ma interessante AJP PR7 650. Tutte cattive, incazzate, con tasselli aggressivi. Poi ci sono io, con la mia Tenerella Explore Edition gommata Scorpion STR e pure con le borse laterali, per fortuna morbide. Mannaggia, speriamo non piova (spoiler: pioverà).

Sono nella ridente Bergeggi, in Liguria, paesello costiero a metà strada tra Savona e Finale Ligure. Con me un’altra quarantina di scellerati appassionati di maxi enduro, non solo dall’Italia ma da tutta Europa. Dalla vicinissima Francia, sì, ma anche da Svizzera, Germania e Repubblica Ceca. E non è un caso che un gruppo di malati della stessa sindrome si ritrovi tutto assieme nello stesso luogo e nello stesso momento, no di certo. È per l’Alps Tourist Trophy Nord Ovest Italia, in breve ATT, il primo appuntamento della stagione 2023. Organizzato da Moto Raid Experience Srl, le stesse menti che stanno dietro alla più nota Gibraltar Race.

ATT è uno dei tanti eventi di adventouring che qui da noi negli ultimi anni sono spuntati come funghi, ma allo stesso tempo se ne differenzia con una formula di gara del tutto particolare. Innanzi tutto, è una gara vera e propria, non un semplice raduno o simil motocavalcata. Gara sì, ma di regolarità. Per chi non sapesse come funziona una gara di regolarità, eccola spiegata in breve: nei tratti di percorso preposti il concorrente deve rispettare un tempo imposto, non essere più veloce né più lento di questo. Per andare da A a B ho, immaginiamo, 10 minuti. Se ce ne metto 11 prendo penalità, se ce ne metto 9 mi fermo e aspetto 1 minuto, pena la penalità per l’anticipo. Solitamente il rilevamento è al centesimo di secondo, ed è quindi facile comprendere che la classifica si fa su chi accumula meno centesimi di penalità.

Alps Tourist Trophy, alla scoperta della Liguria in maxi enduro

Non bastasse la regolarità, qui all’Alps Tourist Trophy il percorso delle prove speciali, che sono rigorosamente tutte nel bosco, non è tracciato sul GPS come il resto del giro. Ci sono dei waypoint, dei punti di passaggio virtuali da collegare nel giusto ordine, dal primo all’ultimo. Tutto ciò rispettando il tempo imposto. Detta così, abbastanza semplice. A patto di possedere un minimo di confidenza con il navigatore. Non il mio caso, ché il Garmin l’ho prelevato in redazione ieri mattina assieme alla moto e nessuno mi ha spiegato come si usi.

 

PRIMA TAPPA: COME FUNZIONA QUESTO ALPS TOURIST TROPHY?

Partiamo, in questo sabato di aprile il cielo sembra tenere e per il momento sono – siamo – tutti asciutti. Durerà poco. Sul primo trasferimento prendo confidenza con la mia blu Ténéré e seguo la traccia senza difficoltà. Arrivo alla partenza della prima prova speciale e comincia il bello. Scopro che i waypoint sono distanti tra loro ed è impensabile collegarli andando “a naso”, devo continuamente fermarmi per individuare sul gps quello successivo, perdo tempo, perdo la strada e quasi la pazienza. Avrei dovuto completarla in 10 minuti e mezzo, ce ne metto 40. Cominciamo bene.

Prosegue ancora meglio, inizia a piovere. Forte. Il vantaggio delle borse laterali è che il completo impermeabile ce l’ho lì bello comodo, ma avrei tanto desiderato non doverlo usare. È quindi anche l’occasione di collaudare le Scorpion Rally STR sul fango (esperienza che non consiglio a nessuno).

Arriva la seconda prova, la pioggia nel frattempo ci grazia e smette. Questa sembra più semplice, meno incroci bastardi, meno waypoint… E in effetti è proprio così, la navigazione è meno intricata, il fondo qui è addirittura asciutto, percorro i circa 7 km ad andatura svelta ma non rischiosa e a un certo punto quasi mi illudo di poter rispettare il tempo imposto. Non fosse che al traguardo sono in ritardo di due minuti. Ma vuoi vedere che… inizia a venirmi un sospetto.

Alps Tourist Trophy, alla scoperta della Liguria in maxi enduro

Tra una prova e l’altra i trasferimenti sono un bel mix di sterrato e asfalto, tra antiche strade militari di fine ottocento e nastri d’asfalto a picco sul mare che tolgono il fiato. Al di là della gara in sé, solo questi valgono il prezzo del biglietto. In effetti, è disponibile anche la formula Raid, che non prevede prove di regolarità ed è in sostanza una normale cavalcata con percorso su gps.

Dopo pranzo, che nel mio caso ha la forma di una barretta proteica trangugiata ad un distributore, ricomincia a piovere. La terza prova sembra partire bene, il terreno è umido ma non fangoso, fino a che mi accorgo di non aver fatto partire il cronometro (per sapere quanto tempo è passato dall’ingresso in prova è necessario avere un cronometro che avremo fatto partire appunto a inizio ps). Lo faccio scattare in ritardo di circa un minuto, ben sapendo che non sarà più un riferimento minimamente affidabile.

La lente degli occhiali si bagna, si sporca, s’appanna, tra una svolta e l’altra riesco in ciò che volevo per principio evitare, appoggiare la moto a terra. Fortunatamente accade da fermo fermo e accompagnandola con la massima grazia. Anche al termine di questa prova, fatte le dovute stime col cronometro sballato, il mio tempo è molto più alto rispetto a quello imposto. È a questo punto che il sospetto di prima diventa certezza: si tratta di una specie di motorally mascherato! Formalmente è una gara di regolarità, ma nella sostanza è una gara a chi accumula meno ritardo, quindi è di velocità, eccome.

La moto e le gomme ahimè non mi aiutano. Ad ogni pozza di fango devo rallentare fino a passo d’uomo per non giocarmi jolly inopportuni, e capisco ben presto che nemmeno le sospensioni della Ténéré Explore si prestano volentieri ad un impiego sportivo, basta spingere un po’ e ad ogni avvallamento fioccano i finecorsa sia davanti che dietro. Ma tant’è, adatto lo stile di guida cercando di essere dolce e allo stesso tempo efficace.

Alps Tourist Trophy, alla scoperta della Liguria in maxi enduro

L’ultima prova della prima giornata è la disfatta definitiva. È la più lunga, quasi 20 km, e con più waypoint. Quindi la più difficile. Li infilo nell’ordine giusto fino a circa metà, poi faccio confusione con il Garmin e mi ritrovo a vagare alla cieca senza più certezze. Mi aggiro senza meta tra i boschi liguri per un po’, torno sulla rotta per poi sbagliare ancora. Ad oggi, non so se io abbia realmente completato quella prova o se abbia raggiunto l’asfalto per vie traverse.

In ogni caso, la giornata è conclusa. Rientro alla base, panino per rifocillarmi al bar in spiaggia e me ne torno in appartamento più perplesso che soddisfatto. C’è anche una classifica, secondo cui sono 9° su 14 tra le bicilindriche e all’incirca ventesimo su 35 in assoluto. Non mi capacito di come qualcuno abbia fatto peggio di me.

 

GIORNO 2 ALL’ALPS TOURIST TROPHY, IN CERCA DI RISCATTO

Sì, perché non posso arrendermi all’idea di essere così negato in questa specialità che all’inizio tanto mi intrigava. Forse dopotutto basta solo dedicare più tempo all’unione dei waypoint prima di entrare in prova… Nel frattempo, la domenica ci accoglie con un timido sole che già da solo risolleva il morale mio e di tutti i colleghi.

Oggi ci dirigeremo inizialmente più a est, sulle montagne sopra Savona, mentre ieri siamo stati a lungo nell’entroterra di Albenga. Le prove oggi sono solo tre (più una bonus) e il terreno è a tratti umido ma non infido come ieri. Arriva la prima, e ingegnandomi un po’ riesco finalmente a capire come collegare tra loro i waypoint in modo da avere una traccia affidabile anche in ps. Alleluia! Accelero, tiro i remi in barca di fronte alle pozze di fango, inveisco contro il Garmin che decide autonomamente di variare lo zoom sulla mappa, sbaglio ad un incrocio ma per fortuna me ne accorgo dopo pochi metri.

Alps Tourist Trophy, alla scoperta della Liguria in maxi enduro

Arrivo al fine prova ancora in ritardo ma di meno di un minuto e mezzo. Stimo di aver perso circa 1’ con l’errore e l’inversione, rimangono ancora 30 approssimativi secondi a separarmi dall’obiettivo. Con una moto più adatta, o anche solo con un paio di gomme da enduro, stavolta ce l’avrei fatta.

La 2 è la più lunga, ancora una ventina di km di sentieri aperti dove si incrociano tanti ciclisti, pedoni e altre moto da enduro. Qui va fatto un appunto agli organizzatori: tempi tirati e sentieri aperti non vanno d’accordo. Ancora un minuto e mezzo di ritardo, ma su un settore ben più lungo e con un’innocua divagazione in un piccolo fosso. Quasi.

All’ultima ce la faccio, non mi pare vero. Mi fermo una cinquantina di metri prima del waypoint finale che ho ancora trenta secondi di tempo, guardo l’orologio, attendo, riparto al momento opportuno, più o meno. Una è fatta! Ho dovuto spingere, certo non ho preso rischi volontari, ma con un ritmo tranquillo non ce la si fa proprio.

Al traguardo la sfida finale. Un fettucciato sulla spiaggia. Con la maxi. E le borse. E le gomme stradali. La sfida vera non è fare un buon tempo, la sfida vera è non piantarsi. Qui si parte in ordine inverso, il primo concorrente arriva bello gagliardo e appena entra nella sabbia lo sterzo si chiude e lo sbatte a terra. Si rialza, riparte, dopo pochi metri è a terra di nuovo. La sabbia è bastarda con un 450, figuriamoci con 200 e più kg tra le mani.

Alps Tourist Trophy, alla scoperta della Liguria in maxi enduro

Le leggere monocilindriche se la cavano inevitabilmente molto meglio, ma i più esperti la sfangano anche con le bi. Dal canto mio, riesco nell’obiettivo di non cadere ma garantisco che mandare avanti la moto senza tasselli al posteriore non è facile. La tecnica invece, questa sì è relativamente semplice, almeno nella teoria: 2^ marcia, gas a martello e mai mollare nemmeno in curva, ché se mi fossi fermato non so come avrei fatto a ripartire. Mi consola parzialmente il 12° crono sulle suddette circa 35 moto, considerato che la mia era di gran lunga la meno adatta.

 

L’Alps Tourist Trophy Nord Ovest Italia giunge al termine. Targa di partecipazione per tutti e coppetta per i primi tre delle due classifiche, Specialistiche e Turistiche (mono e bicilindriche). Un bell’evento, tutto sommato completo e maturo, ben organizzato. Non è la solita cavalcata, fatto nella formula di gara di regolarità ha un suo perché. Lo ha in ogni caso, intendiamoci, i percorsi sono vari e incantevoli, una buona occasione per esplorare lontano da casa senza l’onere di doversi inventare la traccia.

Moto ideale? Un enduro stradale di media cilindrata, sia mono che bicilindrica. Stile KTM 690 o Ténéré 700 magari kittata, secondo me le scelte migliori, che si prediliga l'agilità fuoristrada (non sempre facile) o il comfort nei tratti asfaltati. Eviterei enduro racing o bicilindriche maxi. Di certo, vi serviranno un bel paio di gomme tassellate.

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