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Tavolo sulla sicurezza stradale: dalle parole ai fatti?

Marco Gentili
di Marco Gentili il 23/03/2023 in Attualità
Tavolo sulla sicurezza stradale: dalle parole ai fatti?
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Via al confronto con le associazioni sui temi legati alla sicurezza: dal codice della strada ai controlli, quali sono le speranze di vedere realizzate le buone intenzioni?

Il tavolo di confronto convocato dal ministro dei trasporti Matteo Salvini sul tema della sicurezza stradale, al quale hanno partecipato oltre 50 tra associazioni di settore e stakeholder, rappresenta un primo passo nella giusta direzione. Ma il rischio è che, dietro alle buone intenzioni e alla "annuncite" di cui soffre la politica, si riproponga il solito adagio italico, ovvero quello per cui "se non vuoi affrontare un problema, convoca un tavolo".

L'augurio nostro - e di tutti - è che questa sia la volta buona che si combina qualcosa, e non sia il classico Ponte di Messina della sicurezza stradale. Ma al di là di tutto, cosa è emersa da questa prima riunione tra Ministero e associazioni? In sostanza, che ad aprile il governo partorirà un decreto legge con misure urgenti in tema di trasporti, mentre entro l'estate del prossimo anno si dovrebbe arrivare all'approvazione del nuovo Codice della strada. Ma andiamo con ordine.

 

IN ARRIVO STANGATA SUI MONOPATTINI

Nel decreto di aprile entreranno disposizioni relative al mondo della micromobilità. L'idea è quella di punire la circolazione selvaggia dei monopattini privati (ma resta da vedere con quali risorse a disposizione per effettuare i controlli) che saranno sottoposti a una regolamentazione piuttosto stringente (sono in arrivo casco, targa e assicurazione obbligatoria?). Il timore è che tale atteggiamento possa anche riguardare le e-bike, che sono state "prese di mira" da una recente proposta di legge di Fratelli d'Italia, che prevede l'introduzione di casco e l'obbligatorietà di respnsabilità civile per i conducenti.

 

NUOVO CODICE DELLA STRADA: MIRAGGIO O REALTA'?

Ben più ambizioso - perché di natura non emergenziale come un decreto legge - è l'obiettivo di Salvini di arrivare all'estate 2024 con un nuovo Codice della strada. Se ci dovesse riuscire, entrerebbe di diritto tra i padri della patria. Negli ultimi 15 anni in tanti ci hanno provato ma, vuoi per la breve vita degli essecutivi italiani, vuoi per le difficoltà che incontrano sempre le leggi di approvazione ordinaria (per cui serve l'ok della Camera, quello del Senato e un terzo passaggio in Camera), nessuno ci è mai riuscito. La soluzione tricolore è sempre stata quella di aggiornare un documento vetusto (che risale al 1992) con provvedimenti patchwork, toppe messe in modo disorganico per far fronte all'emergenza del momento. Serve una revisione. E per farla, è necessaria una maggioranza compatta e coesa, che rema tutta nella stessa direzione. Oggi la sicurezza stradale è tema di grande attualità. Siamo sicuri che tra 6 o 8 mesi sia ancora in cima all'agenda della politica?

 

MOTO E SCOOTER? C'E' ANCORA TEMPO...

In questa prima fase, molto interlocutoria, nessuno è entrato nello specifico dei vari comparti della mobilità. L'unica associazione del nostro comparto che ha preso parola è stata la FMI. Il presidente Giovanni Copioli si è concentrato sulla necessità di porre l’attenzione sulla categoria dei motociclisti (oltre 6 milioni) che percorrono quotidianamente le nostre strade e sono esposti più degli automobilisti ai pericoli della strada. Per questo ha invocato il loro inserimento nella categoria degli utenti vulnerabili della strada, attraverso la modifica dell’articolo 3 del Nuovo Codice della Strada. Ha sottolineato inoltre la necessità di creare una cultura della sicurezza stradale, con interventi educativi efficaci su bambini, ragazzi e adulti, anche attraverso i Corsi di Guida Sicura Avanzata, dedicati appunto all’utenza più adulta e previsti dalla legge 120/2010, per la quale si attende un decreto attuativo.

I temi sul tavolo sono moltissimi (e sono sempre gli stessi da anni, dai guardrail all'abbigliamento protettivo) ma non sono stati oggetti di un reale confronto. Ci sarà tempo per parlare di manutenzione stradale e protezioni attive e passive per utenti delle due ruote, ovvero argomenti di non facile soluzione. Al momento, ripetiamo, siamo nella fase delle buone intenzioni. Che - senza un reale investimento in termini economici - rischiano di rimanere tali.

 

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