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Moto e auto, dottor Jekyll e mr. Hyde

Marco Gentili
di Marco Gentili il 23/03/2023 in Attualità
Moto e auto, dottor Jekyll e mr. Hyde
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Su due ruote non si è sempre ligi al 100% dei dettami del codice della strada, ma siamo più attenti agli altri di quando siamo al volante della nostra auto

Lo ammetto, sono un motociclista ma sono un trasgressore seriale. In città non vado mai a 50 all'ora (basta sfiorare qualunque acceleratore e anche il più lento dei 125 ti proietta subito oltre le prescrizioni del Codice della Strada), sorpasso la linea continua per superare le auto in coda al semaforo e parcheggio spesso sul marciapiede (anche perché gli stalli per moto sono degli unicorni). Inoltre, quando scendo da essi per tornare in strada, non faccio la manovra a spinta, ma li percorro stando in sella.

Però per lo meno sono onesto, con me stesso e con gli altri, ammettendo le mie colpe. Credo che qualunque prete mi assolverebbe.

E però so di commettere peccati veniali. Per lo meno non parcheggio sui passi carrabili come il 99% dei genitori che lasciano i propri figli a scuola al mattino, non guardo continuamente il cellulare quando sono al volante (cosa che, piaccia o no, in auto fanno tutti. E quando dico tutti, vuol dire TUTTI) e mi fermo sempre quando vedo un pedone che sta per attraversare la strada, a maggior ragione se è una persona anziana o una giovane madre con passeggino.

 

L'AUTO TIRA FUORI IL PEGGIO DALLE PERSONE?

Ben più gravi, però, sono i miei peccati quando salgo al volante di un’auto (ebbene sì, anche io ne ho una, anche se la uso poco). Una volta allacciata la cintura di sicurezza, mi trasformo in negativo. E vedo come le mie poche certezze legate alla sicurezza stradale si sgretolano come se niente fosse. 

Lo ammetto, un occhio ai messaggi e alle mail lo do continuamente (smartphone tentatore, che tu sia maledetto), mentre l’altro, da buon camaleonte, sta più o meno fisso sulla strada. E soprattutto, a differenza di quando sono su due ruote, non faccio mai passare nessuno sulle strisce. Eppure sono sempre la stessa persona: in moto mi fermo e sono più prudente, in auto chissenefrega.

Da qui – oltre ad aver messo in piazza tutte le mie mancanze di utente della strada onesto intellettualmente – giungo alla conclusione che, in fondo, è l’automobile a indurre maggiormente in tentazione. Sarà perché ti senti più protetto e meno vulnerabile? 

Si apra il dibattito (niente insulti né maleducazione, mi raccomando)

 

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