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Mario Di Maria (Gruppo Piaggio): "Ecco cosa bolle in pentola per il 2023"

Marco Gentili
di Marco Gentili il 14/02/2023 in Attualità
Mario Di Maria (Gruppo Piaggio): "Ecco cosa bolle in pentola per il 2023"
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Intervista al vice president responsabile del mercato per Europa, Italia e Stati Uniti: "L'anno appena iniziato vedrà una crescita delle moto. Novità in arrivo per Moto Guzzi e Aprilia. E anche noi punteremo sulle piccole cilindrate"

Mario Di Maria ha alle spalle 57 anni di vita e 31 traslochi. È nato a Modena, terra di motori, ma per lavoro ha girato talmente tanto da ritenersi quasi un apolide. Da un anno circa, dopo una lunga carriera per il gruppo Piaggio (in cui lavora dal 2007) nin giro per il mondo, è diventato vice president e direttore mercato Italia, EMEA e America (per le due ruote). Con lui – prima testata italiana di settore - abbiamo fatto il punto sulla situazione del mercato, e cerato di anticipare le mosse della multinazionale in vista del 2023.

Di Maria, partiamo dall’Italia. Qui tutti i marchi sono cresciuti per numero di immatricolazioni, con Aprilia che ha fatto +50% nelle moto e quasi +300% negli scooter, Moto Guzzi positiva (seppure di poche unità), e Piaggio leader nel segmento scooter, a con numeri in calo.

“Anche se per noi l’Italia è un mercato cruciale, Piaggio per dimensioni ormai va analizzata su base continentale. Se consideriamo l’Europa nel complesso, il mercato nel 2022 è stato stabile e non ha accusato flessioni. Certo, in alcuni mesi dell’anno, soprattutto nella prima parte, abbiamo accusato una certa carenza di prodotto sul fronte degli scooter”.

Nei concessionari a un certo punto era impossibile trovare un Liberty.

“Vero, così come molta della produzione scooter che arrivava dai nostri stabilimenti in Vietnam. Ma devo dire che siamo stati abili a recuperare nella seconda parte dell’anno: quando il prodotto è arrivato nei concessionari, è stato venduto immediatamente”.

 

Mario Di Maria (Gruppo Piaggio): "Ecco cosa bolle in pentola per il 2023"

LE TENDENZE: PIU' MOTO (E DI PICCOLA CILINDRATA)

Oggi qual è la situazione? 

“Posso dire, senza timore di essere smentito, che abbiamo superato tutti i colli di bottiglia che ci hanno dato fastidio nel 2022, dai costi dei trasporti alle forniture. A oggi tutti i nostri concessionari hanno uno stock di veicoli sufficiente per affrontare la stagione. E nei prossimi mesi le consegne saranno regolari”.

Come sta cambiando il mercato, a suo avviso?

“Credo che anche nel 2023 proseguirà questo fenomeno di livellamento tra moto e scooter che abbiamo osservato in Italia nel 2022. Le moto cresceranno, mentre i secondi resteranno stabili. In Europa vediamo come il segmento degli scooter GT incontri il favore del pubblico, e noi siamo dentro a questo trend con l’Aprilia SR-GT. Continua invece il calo del cinquantino tradizionale, che però viene sostituito dagli L1 elettrici”.

Perché lo scooter cala e la moto cresce?

“Da un lato cambiano anche i gusti del consumatore: piace la mobilità e la versatilità della moto, vista come oggetto che garantisce libertà. E poi c’è anche un problema di costi. Oggi tutti gli scooter sul mercato sono proporzionalmente più cari rispetto alle moto, dove l’offerta entry level è decisamente forte”.

A proposito di moto e di entry level, trovo che il gruppo Piaggio sia assente dal mercato delle piccole e medie cilindrate.

“A modo nostro la Aprilia Tuareg 660 è una entry level, così come lo è la Moto Guzzi V7. Si tratta di modelli facili da approcciare, che ben interpretano il concetto di media cilindrata odierna. Comunque è col brand Aprilia, che è il più orientato ai giovani dell’intero gruppo, che verranno aperte nuove strade  nel segmento delle piccole cilindrate”.

 

"LA MOTO GUZZI V100 MANDELLO? ABBIAMO GRANDI ASPETTATIVE. ENTRO L'ANNO ARRIVA IL SECONDO MODELLO SU QUELLA PIATTAFORMA. LA TUAREG? NON CRESCERA' DI CILINDRATA"

Mario Di Maria (Piaggio)

A livello globale il 2022 ha registrato numeri importanti per Aprilia con 33mila pezzi e Moto Guzzi, con oltre 20mila pezzi.

“Il progetto Tuareg è stato una scommessa vinta. E l’intera piattaforma ha dato ottimi risultati, con la RS 660 e la Tuono 660, che è la sportiva più venduta in assoluto. Sul fronte Moto Guzzi, i risultati sono eccellenti specie considerando una gamma ancora limitata. Pensi che negli Stati Uniti la V100 Mandello deve ancora essere commercializzata. La forza di questi marchi, almeno nei Paesi europei e negli Usa, è proprio il fatto di chiamarsi Aprilia e Moto Guzzi. Sono due brand riconosciuti e stimati, forse più che da noi”.

La V100 Mandello è una moto che ha colpito molto gli addetti ai lavori. Quali aspettative nutre?

“L’inizio è confortante, ma il primo anno vero di commercializzazione sarà il 2023, quindi è presto per tirare dei bilanci. Siamo molto fiduciosi, anche perché siamo riusciti a creare un segmento nuovo, nel quale non abbiamo rivali con un prodotto inedito. E nel corso dell’anno su questa piattaforma arriveranno molte sorprese”.

Si riferisce alla Stelvio?

“Moto Guzzi ha tantissimi marchi che appartengono al suo passato che potrà riutilizzare. Stelvio sarà uno di essi, ma non l’unico”.

Abbiamo speranze di vedere in futuro una Moto Guzzi nel mondo racing?

“Il brand con cui il gruppo ha deciso di affrontare le sfide del racing è Aprilia. Moto Guzzi ha un altro posizionamento, si rivolge ai motociclisti più maturi, in grado di avere una buona capacità di spesa”.

Tornando alla Tuareg, puntate a salire di cilindrata in futuro?

“Il mercato delle maxi, quindi sopra i 1000 cc di cilindrata, a livello europeo è sempre di più una nicchia. Tendo quindi a escluderlo”.

Di Vespa, invece, cosa possiamo dire? La sensazione è che il prodotto si venda da solo.

“Per certi versi sì. I dati di paesi come la Germania sono stupefacenti in questo senso. Ma il brand Vespa porta con sé una grande responsabilità: bisogna curarlo bene, non far mai calare l’attenzione su di esso, tenere alta la qualità. Non dimentichiamo che per il gruppo vale 200mila pezzi all’anno, in termini di venduto”.

Sul fronte dei tre ruote, come valuta l’andamento dell’Mp3? Sembra che il segmento sia in fase di stagnazione.

“Parlo sempre a livello europeo: i numeri sono ottimi e noi siamo i leader. La richiesta di Paesi come la Francia è quella di prodotti sempre più premium e di grossa cubatura; ed è per questo che nasce l’Mp3 con motore 530. Viceversa, in Inghilterra e in particolare a Londra, la cilindrata ideale è il 300 cc. In Italia non copriamo le cubature entry level e non lo faremo: la gamma Piaggio è sterminata e ci sono altri scooter che soddisfano la domanda di mobilità urbana”.

Chiudiamo parlando di concessionari. Voi avete 1000 dealer in Europa e 200 solo in Italia. Non valutate forme alternative di vendita?

“Stiamo mettendo a punto il nostro e-commerce di gruppo. Sarà uno strumento che si aggiunge alla tradizionale rete vendita. Puntiamo a lanciarne una prima versione nel corso del 2023”.

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