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Assicurazioni: per superare il bonus malus si valuteranno anche le violazioni stradali?

Marco Gentili
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Assicurazioni: per superare il bonus malus si valuteranno anche le violazioni stradali?

Molte (e interessanti) proposte sul tavolo per cercare di premiare i conducenti virtuosi e superare le inefficienze dell'attuale sistema

Lo dicono sia Ivass sia Ania, vigilante e vigilato nel settore delle assicurazioni: il sistema del bonus-malus è inefficace, va rivisto al più presto senza perdere tempo. Del resto, un sistema che colloca l'89% delle polizze in prima classe, che a tendere porterà nella prima classe di merito il 94% degli assicurati, non funziona. Non riesce a premiar per davvero chi adotta comportamenti virtuosi. Tant'è che già oggi, per valutare i profili di rischio, le imprese assicuratrici usano parametri interni, ovvero delle sottoclassi che già superano il sistema bonus-malus. Sistema pesantemente intaccato dalla introduzione della RC familiare, che di fatto ha spostato milioni di persone in prima classe senza alcun merito. E allora, che fare? C'è addirittura chi invoca il ritorno alla tariffa unica nazionale (il sistema vigente più di 30 anni fa, quando è nata la RC "moderna"), ignorando che i problemi fondamentali del sistema riguardano il maggior costo dei sinistri gravi e medio-gravi, il costo dei premi ancora più alto rispetto alla media europea di 50 euro, e soprattutto la brutta abitudine italiana delle sovracompensazioni. Ovvero, i sinistri in cui un danno da 500 euro viene liquidato dieci volte tanto, favorendo ruberie varie e truffe di ogni sorta.  

LE POSSIBILI SOLUZIONI

Rendere più efficace il bonus-malus, come è emerso da un recente convegno organizzato da Ivass e a cui hanno partecipato alcuni dei principali attori in campo, significa riformarlo, magari rivedendo l'attestato di rischio (che comprende cinque anni della vita utile dell'assicurato) e introducendo una storia di sinistrosità che si allunghi fino a 10 anni. Ania propone da un lato di ampliare a 36 le classi uniche di rischio, introducendo maggiore meritocrazia (ovvero punendo maggiormente i sinistri), dall'altro di superare il sistema delle classi e lanciare l'indice di storia assicurativa, un sistema che comprenda nella valutazione del rischio non solo la storia, ma anche l'età e i comportamenti, inserendo tra gli elementi per "prezzare" un assicurato anche i comportamenti e il tipo di veicolo guidato, il tempo di impiego e di percorrenza giornaliera.  UnipolSai - che è di gran lunga il maggior assicuratore danni in Italia - propone addirittura di differenziare i comportamenti di guida facendo pesare anche le violazioni più gravi al Codice della Strada (come la sospensione della patente o le violazioni per eccesso di velocità con maggiore decurtazione di punti). Tutte proposte legittime e di sicuro interesse, che prossimamente saranno messe al vaglio delle autorità di settore. E che puntano a differenziare i conducenti, premiarne la prudenza e i comportamenti virtuosi. E proprio sul fronte della prudenza, c'è anche chi vorrebbe rendere sempre più raffinati i preventivi utilizzando non solo i sinistri avvenuti, ma anche i cosiddetti near miss, ossia gli incidenti sfiorati, le situazioni di rischio causate dal nostro comportamento avventato alla guida. E i cui dati sono facilmente ottenibili attraverso i dati generati dal nostro stile di guida. Il futuro, da quest punto di vista, vedrà i premi RC sempre più condizionati proprio dai dati che generiamo coi nostri comportamenti di guida. E in questi l'elettronica di bordo e la telemetria reciteranno un ruolo fondamentale. Alla fine dei conti, chi in strada si comporta bene ha tutto l'interesse a mettere a disposizione le prove dei suoi buoni comportamenti, con lo scopo finale di ottenere il premio RC più basso possibile.  

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