Un parere ufficiale non fa legge, per carità. Ma potrebbe costituire un primo passo verso un obiettivo. In questo caso, parliamo della possibilità per i 125 cc di circolare su tangenziali e autostrade. Una pratica ormai pacifica e legale da anni in tutti i Paesi europei, ma che non è possibile in Italia per tutta una serie di resistenze, soprattutto in ambito assicurativo e da parte di Aiscat (che raccoglie i concessionari delle strade a pedaggio).

Una battaglia sacrosanta e che semplificherebbe la vita a migliaia di pendolari, che magari potrebbero percorrere raccordi e tangenziali coi loro veicoli con motore 125 cc, mentre oggogiorno c'è è possibile solo con veicoli da 150 cc in su. E questi ultimi hanno caratteristiche tecnico costruttive di fatto identiche ai 125.

UN PUNTO A FAVORE

Ebbene, un punto a favore dei sostenitori di questa battaglia è arrivato lo scorso 6 luglio (ma la cosa è trapelata solo oggi, e noi la riportiamo in esclusiva). Il direttore del servizio di Polizia Stradale Paolo Maria Pomponio ha firmato un parere ufficiale secondo il quale "nulla osta" alla circolazione dei 125 cc su autostrade, raccordi e tangenziali. La loro circolazione, infatti, non costituisce un problema alla sicurezza del traffico veicolare. E questo già lo sapevamo bene. Ma adesso, forti di un parere scritto, le associazioni di settore possono far sentire più forte la loro voce e cercare di ottenere la tanto agognata modifica al codice della strada, necessaria per autorizzare la circolazione del 125 cc anche su autostrade e tangenziali.