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Divieto di fuoristrada: ecco come stanno davvero le cose

Marco Gentili
di Marco Gentili il 16/12/2021 in Attualità
Divieto di fuoristrada: ecco come stanno davvero le cose
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La precisazione del Ministero delle politiche agricole e forestali: non cambia niente rispetto a prima, la competenza è sempre delle regioni

Il divieto di circolazione in fuoristrada? Non esiste proprio. E' una fake news, una tempesta in un bicchiere d'acqua. Parola del Ministero delle politiche agricole e forestali. Il quale, in una nota, precisa e mette ordine nella polemica scoppiata negli ultimi giorni. Ecco il testo intergale:

Si premette che il Decreto 28 ottobre 2021, pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 286 del 1 dicembre 2021, contiene esclusivamente le linee guida per le Regioni allo scopo, pienamente condiviso dalle Regioni in sede di Conferenza Stato Regioni e dai Ministeri concertanti (MiC e MiTE), di uniformare a livello nazionale le norme riferite alle modalità di costruzione della viabilità forestale, che già esistono nelle singole legislazioni regionali, e dare dunque uniformità alla eterogenea nomenclatura adottata.

È opportuno rammentare che la competenza primaria in materia è delle Regioni, ed ogni regione e provincia autonoma ha già una sua legge regionale che disciplina gli aspetti strettamente tecnici e la fruibilità di tali viabilità.

Il decreto si muove nell’ambito delle previsioni dell’articolo 9 del Testo unico delle foreste e filiere forestali del 2018 (D.lgs. n. 34/2018), in vigore già da anni, senza alcun contraccolpo sul tema della fruizione della viabilità forestale.

Nulla si innova in merito al transito autorizzato sulla predetta viabilità, fermo restando che, come espressamente previsto all’articolo 2, comma 3 del decreto, le strade e le piste forestali non sottostanno ai criteri di sicurezza previsti per la viabilità ordinaria, poiché si tratta di viabilità esclusa dal Codice della strada.

Inoltre, come esplicitato dal medesimo comma, è compito delle Regioni disciplinare le modalità di utilizzo, gestione e fruizione della viabilità forestale “… tenendo conto delle necessità correlate all’attività di gestione silvo-pastorale ed alla tutela ambientale e paesaggistica”.

Si fa inoltre presente che in capo alla Regioni è incardinata anche la competenza in materia di prevenzione del dissesto idrogeologico e del rispetto di quanto previsto dal vincolo idrogeologico; pertanto, spetta alle Regioni la competenza a valutare gli effetti della fruizione pedonale, cicloturistica o con mezzi motorizzati diversi da quelli forestali sui tracciati, i cui effetti su fondi non asfaltati hanno impatti ben diversi tra loro; essi dovranno essere valutati con la massima attenzione alle singole realtà territoriali.

Da ultimo, si ribadisce che tutte le Regioni all’unanimità hanno approvato il decreto e le linee guida, ben consapevoli delle proprie competenze e delle conseguenze gestionali.

 

CHE COSA VUOL DIRE?

In soldoni, non cambia niente rispetto a prima: nessun crossista o endurista verrà multato da chicchessia durante una sessione di allenamento o di uscita con gli amici in fuoristrada. Semplicemente, il provvedimento pubblicato in Gazzetta Ufficiale è stato male interpretato (e forse scritto in modo capzioso). Alla fine, viene delegata alle Regioni la gestione della viabilità forestale. 

 

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